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martedì 27 marzo 2007

Orso contro squalo


Dato un terreno di scontro relativamente equilibrato - per es. uno specchio d'acqua abbastanza profondo perchè uno Squalo possa muoversi con perizia, ma anche abbastanza basso perchè un Orso possa starvi in piedi e agire con la destrezza che gli è propria - chi vincerebbe in un combattimento fra un Orso e uno Squalo?Di cosa stiamo parlando? Perchè a questo punto non cambiare i soggetti dello scontro in questo periodo, con altri animali come un opossum, uno scoiattolo, una volpe, un lupo, un gorilla e chi più ne ha più ne metta. Di cosa stiamo parlando? Di un indovinello da quiz show televisivo, di un mantra zen, di un videogame per PlayStation 2, X-Box, o Nintendo Ds? Perchè poi proprio un Orso contro uno Squalo! Ci stiamo occupando in realtà dell'ultimo lavoro di Chris Bachelder, Orso contro Squalo, edito per i tipi della Minimum Fax di Roma. Il romanzo ambientato in un'America del futuro (?!) racconta le vicissitudini della famiglia Norman, il capofamiglia, due figli maschi, e una splendida moglie ossessionata dalla postura perfetta da tenere in ogni occasione, che ha vinto dei biglietti gratis per lo scontro del secolo tra Orso contro Squalo che si terrà nello Stato di Las Vegas. Una battaglia all'ultimo sangue che vedrà in campo due forze della natura, con le loro genetiche potenzialità distruttive, nate però dall'artificiale competenza, in materia di intrattenimento interattivo, di una grossa corporation di software la HardCorp. Cris, ha regalato alla sua famiglia, grazie al suo tema vincitore sul significato che ha per l'America il match Orso contro Squalo, la possibilità di godersi uno spettacolo avveneristico, con soggiorno e pasti pagati al nucleo familiare in questione, dalla società che ha sponsorizzato il concorso. Il singor Norman é uno che lavora per un 'equipe che progetta elettrodomestici finti per prototipi di appartamenti e villete a schera. Ha un discreto stipendio, una moglie adorabile, forse dei figli un pò problematici (chi non li ha oggi!), ma tutto sembra perfettamente renderlo un innoquo cittadino della middleclass americana, uno da manuale per intenderci. Eppure qualcosa che non quadra c'è, si impossessa in maniera subdola di piccoli frame di pensiero del signor Norman, quando cerca di pensare ai tanti perchè e le tante risposte che non hanno trovato modo di soddisfarlo nella sua esistenza, magari facendogli fare le scelte meno adatte, gettandolo nel posto sbagliato nel momento sbagliato. Questioni assolutamente fondamentali, per chiunque cerchi ogni tanto di fare dei bilanci approssimativi di ciò cha ha costruito o meno nella propria vita! Chris Bachelder lascia vivere i sui lettori letteralmente attaccatti alle pagine, non tanto per dei colpi di scena veri e propri, del tipo che il viaggio dei Norman a Las Vegas viene ripreso 24 ore su ventiquattro proprio come in un reality show che si rispetti, quanto per le implicazioni del messaggio che l'autore lancia lungo l'intera struttura del romanzo. Un'indagine soiologica e antropologica sul valore dell'informazione nella società del domani. Un mondo dominato da una mole così grande d'informazioni che risulta impossibile gestire i flussi input/output di senso per qualsiasi cittadino di questa gigantesca matrice! Canali televisivi che danno approfondimenti in pochissimi minuti, oppure si sintonizzano quasi mesmericamente sui gusti del telespettatore. La pubblicità non vende più prodotti ad un virtuale acquirente, non vuole soltanto assopire le coscienze e dirigerle verso questo e quell'altro marchio, non tenta di essere semplicemente lusinghera nei confronti della massa acefala delle carte di credito e del denaro contante, vuole trasformare la collettività in automi che non riescono a formulare una frase di senso compiuto, non gestiscono saperi, oppure li coordinano male, creano miti attraverso lo stravolgimento dell'intera struttura delle informazioni storiche, culturali, disintegrandole completamente. La pubblicità trasforma la propaganda commerciale in un contenitore senza fondo in cui é bene lasciarsi precipitare, perchè l'altra faccia della medaglia sarebbe il tentativo di acquisire lucidità, e la conseguenza più immediata la follia fulminante! I media, i new-media, e i post-media, poi incrementano questo processo, producendo una coscienza artificiale fatta di grettezza e imbecillità, spacciandola per approfondimenti, cultura, intrattenimento, generando zombi che spacciano la metabolizzazione di questo nulla come argomenti di cui parlare in famiglia, magari, seguendo Paranormal Channel o giocando a qualche new game con i JoyPads dell'ultima generazione. Un esempio: "In Spartacus si vedono dei tizi con l'orologio digitale al polso, ma mica c'erano gli orologi digitali all'epoca degli antichi romani". Un mondo descritto da Chris Bachelder dove grazie a internet, chiunque abbia una sua opinione può esprimerla e farsi sentire. Il più povero mangiascoiattoli sperduto in mezzo ai campi, posto che abbia un provider decente, può costruirsi una pagina internet proprio accanto a quella di un figlio di papà dei quartieri alti. La tecnologia e lo spettacolo hanno livellato le differenze di classe e creato una forma pura di democrazia. L'autore però sembra strizzarci l'occhietto, a non credere a questa demenza nata dai sogni di un sistema dell'informazione che crea apparentemente democrazie mediatiche gestite in realtà tirannicamente dai centri finanziari del potere economico. Anzi ci dice di prendere questo libro come antidoto per l'uomo di oggi, a non costruire o rendere ancora più potenti nel futuro gli stessi mostri mediatici che così splendidamente egli descrive in queste pagine, con uno stile assolutamente poderoso. Un libro che se fosse letto da Noam Chomsky, verrebbe da lui consigliato per le stesse ragioni e senza se e senza ma!

(da www.musicaos.it)

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