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martedì 17 luglio 2007

Io Lupo di Vincenzo Gabriele Tamborra



Torvo e fecondo
mi guarda riposare,
nero lupo di nero fumo
non mi lascia fuggire.

Tra alberi grigi e foglie rovine,
mi sveglia con basso ringhiare.
Morde il mio piede contrario
lasciandolo porsi secondo per primo.

Rabbia e fatica,
paura e languore.
Preda e caccia,
fuga e predatore.

Un grido nel buio,
un salto nel letto,
la fronte sudata
Ed il mio risveglio.

Torvo e fecondo
la guardo riposare,
Jack folle di Jolly di cuori
non ti lascia scappare.
Stasera muori.
fonte iconografica da www.elponeypisador.com

3 commenti:

  1. Complimenti per aver scelto di pubblicare questa poesia.E' davvero molto bella.Un in bocca al "Lupo" per Vincenzo!Ciao.

    Valentina Minafra

    RispondiElimina
  2. ciao valentina ... mi unisco ai tuoi auguri per vincenzo

    RispondiElimina
  3. grande poesia..la scrittura può sembrare un'arte minore oggi giorno ma c'è chi come vincenzo la rende unica e importante.
    auguri..

    RispondiElimina

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