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lunedì 23 novembre 2009

Rarissime celesti eccezioni (Como, Ibis, 2009) di Flavio Massimo Lucchesi

Ho trovato davvero interessante l’ultimo lavoro di Flavio Lucchesi uscito per i tipi di Ibis edizioni di Como dal titolo “Rarissime celesti eccezioni”. Si tratta di un autore non alla sua prima uscita editoriale, visto che ha all’attivo due altre pubblicazioni che ibridano esperienza geografica ( Lucchesi è professore di Geografia umana all’Università di Milano) e letteratura come “Cammina per me Elsie” e “L’epopea di un italiano emigrato in Australia”. La peculiarità di un libro come questo sta innanzitutto, come rilevato sottilmente nell’introduzione al volume da Gianni Turchetta, nella policromia stilistica e dei codici, ovvero una flessibilità impressionante di giocare con le parole, i costrutti, le flessioni tensive nella narrazione che sublimano il tutto in un lavoro bello e singolare. Il secondo aspetto che mi sento di sottolineare è la capacità di trasformare una categoria ontologicamente necessaria al nostro vivere come l’Amore, in un essere composito, eccezionale nella sua aderenza al termine latino monstrum, e alla stessa sfuggevolezza che lo caratterizza genomaticamente per cui risulta a volte irraggiungibile, a volte un miraggio, a volte una splendida beffa, a volte un tesoro trovato di inestimabile valore, da custodire gelosamente e ad ogni costo. Ma l’Amore di Lucchesi è qualcosa di assurdo che fa male non perché melancolico, ma perché è unvero e proprio tumore devastante che lo assale in ogni sua manifestazione: l’amore di sé rispetto alla noia, l’amore per la propria vita vissuta a metà o “ … per tre quarti”, l’amore senza nome proibito perché impuro tra gli stessi generi, l’amore trans gender indefinito, ipersessuale, sub-valoriale, l’amore della ricerca in fondo d’identità che oramai oggi come oggi non esiste più, perché nemmeno le ibridazioni e i meticciamenti delle categorie che sino a questo momento ci hanno fatto sopravvivere reggono sotto il peso della Flessibilità da qualsiasi punto di vista la si voglia intendere. Nello specifico il libro di questo scrittore, è una raccolta di tre racconti omogenei per contenuti, complessi nella resa scritturale. Post-Moderno il primo, dove il protagonista attraverso un ritorno di fiamma verso il nuoto, riscopre nella competitività delle gare un modo per ricomporre i puzzles della sua vita; Lirico e classicheggiante quasi da trovatore provenzale, in cui si parla d’amore e morte che aleggiano sulle vite sentimentali omosex e guerresche dei due protagonisti Gualtieri e Federico all’epoca della discesa in Italia del Barbarossa; Post-erotico ed iper/semantico il terzo strutturato in un monologo di un Trans ( com’è attuale all’epoca di Marrazzo e dei suoi amori) verso un suo cliente di cui si è innamorato, attraverso e-mail e sms. Ossessione, attraversamento dei confini, sono condizioni di un lavoro che il professor Lucchesi alimenta nella storie che racconta e che dimostrano incontrovertibilmente come il corpo e la sessualità siano ancora fuori controllo.

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