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giovedì 7 gennaio 2010
L’interdetto, di Luca Canali, Hacca (Macerata, 2009). Intervento di Nunzio festa
Il cuore della società scopre degli spifferi. E dentro questi varchi, in sostanza, “L’interdetto” di Canali sconfigge la banalità delle consolazioni. Il metodo di Luca Canali è semplice. Prendere, intanto, in mano e per le mani il disincanto per accoppiarlo con il battito della fine. Poi lasciarlo sfiorire e fiorire nelle dimensioni perdute di uomini normali e sofferenti. Il romanzo dello scrittore Luca Canali, penna che non sopporta limiti d’ingegno e d’impegno ed è abituata a protestare contro l’omologazione culturale e consumistica, approfitta vagamente del poliziesco ‘de genere’ per affrontare alcune pietre dei secoli. Il commissario Strina, infatti, per esempio: è un uomo tanto affaticato al punto d’essere a qualche passo dal pensionamento ma annunciato da una tremenda malattia; però, il Paolo Strina, che un po’ di passato se lo ricorda e prova a ricordarcelo grazie alle passeggiate stilistiche dell’efficace Canali, devi fare i conti con il fato. Più il maestro, ex professore e schivo scrittore Stefano Nullian. Quello che appunto sarà l’interdetto. Ovvero un uomo che affronta i tempi cercando di dare beni materiali agli animali e prendersi dalle persone, e in special modo dalle donne, quello che può. Provando poca anzi pochissima stima per questo nostro genere. La stessa compagna di Strina s’imbatterà nel maestro-scrittore Nullian. Ma l’uomo più segnato dall’ex professore sarà appunto lo Strina medesimo. Insomma, Paolo Strina più che turbato dal Nullian si fa sommergere la vita dal fascino di questi. Come molti altri personaggi delle vicende e della storia tutta. Spesso senza volerlo. D’altronde lo scrittore sta in mezzo ad almeno un paio di cosette della quotidianità di Paolo. L’interdetto deve vedersela con parenti velenosi, oltre che con parte dell’inospitale mondo, atti a toglierli soldini dalle tasche rovinate. Per giunta. Canali, che è autore notevolmente segnato dallo studio e dall’analisi dei flussi intimi dell’umanità, sorride ai malati umani concedendo proprio al maestro Stefano Nullian la meravigliosa capacità di dimostrarsi debole e forte motivo esistenziale del destino di tanti minori. Quest’opera di Luca Canali è prova letteraria che di nuovo tocca i malesseri, e li fa sussultare.
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