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mercoledì 10 febbraio 2010

Il libro del giorno: Il ladro di suoni di Vittorio Giacopini (Fandango)

Torre del Lago, Versilia, primi anni Cinquanta. Un uomo sbarca in paese tornando dall’America; viene a morire. Con sé ha un baule misterioso e l’aria equivoca, di chi nasconde un segreto da non dire. Dicono che sia un musicista e ha l’andatura estenuata di un bradipo in processione, sembra un vecchio. I compaesani lo chiamano ‘il bandolero stanco’, l’americano. Negli stessi anni, in una suite lussuosa di Manhattan, a casa di un’amica miliardaria, muore il genio del be bop, Charlie Parker. Non fa neanche in tempo a crepare che attorno a lui già fioriscono oscuri miti. Sulla metro di New York una mano misteriosa scrive ‘bird live!’ e qualcuno mette in giro la voce, indimostrabile, che nascoste da qualche parte, chissà dove, ci siano ore e ore di registrazioni perdute di Bird, suoni rubati da un pazzo spacciatore, un parassita, che lo seguiva ovunque, come un’ombra, e registrava tutte le sue serate, i suoi concerti. Quei nastri diventano il Sacro Graal del Jazz, una leggenda. Ma chi era il ladro di suoni, e dove stava? La storia di Dean Benedetti, quel giovane vecchio che si era rintanato a morire giù in Toscana, nasce così, già postuma dall’inizio, evanescente. Poteva essere tutto vero o tutto falso. Quel tesoro esisteva davvero o era una balla? E se c’era davvero dove stava? Nessuna prova provata, nessun indizio. Nel ladro di suoni l’autore narra (e inventa) questa vicenda ormai dimenticata,. Il racconto è un romanzo di (de)formazione e un viaggio nel tempo che compone trascurabili reperti e dati frammentari, inconcludenti, per ricostruire un mosaico ricco di avventure e affollato di imprevisti e di spavento. È una storia di fallimenti e di rinunce, un lento viaggio iniziatico on the road che dalle montagne spoglie del Nevada, raggiunge la California, poi New York sino alla provincia toscana. Un romanzo limpido e memorabile che racconta un mito americano diventato improvvisamente tutto italiano.

Vittorio Giacopini è nato a Roma nel 1961. Collabora alla rivista “Lo straniero”. Tra i suoi libri, Scrittori contro la politica, Bollati Boringhieri 1999, Una guerra di carta, il Kosovo e gli intellettuali, Eleuthera 2000, Al posto della libertà, breve storia di John Coltrane, e/o 2005 e il romanzo Re in fuga. La Leggenda di Bobby Fischer, Mondadori 2008 (premio Comisso per la letteratura).

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