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martedì 30 marzo 2010

Troppo piombo di Enrico Pandiani (Instar Libri)

“Aveva cominciato a picchiarla non appena aperta la porta. Calci e pugni di una violenza inaudita. Era crollata. Poi l’aveva rimessa in piedi e l’aveva avvertita: se fosse caduta l’avrebbe colpita ancora. E lei non voleva che lo facesse. Ma era successo. Due, tre volte, non riusciva a ricordare. Per questo, nonostante la nausea che arrivava a ondate successive, si sforzava di rimanere dritta. L’unica funzione che il suo cervello riuscisse a fare. Le aveva strappato di dosso la camicia da notte e le aveva legato le mani dietro la schiena. L’acciaio delle manette che le mordeva a sangue i polsi non era che un dolore lontano, come spilli spinti in profondità nella carne. Il calcio in mezzo alle gambe è arrivato improvviso, il dolore un’esplosione di luce che le ha inondato il cervello. È caduta in ginocchio e ha vomitato sul pavimento, conati lunghi e nervosi che non riusciva a fermare. L’ha lasciata finire, poi l’ha afferrata per i capelli, lei ha dovuto strisciare sulle ginocchia per tenergli dietro. Altri colpi in testa e nel basso ventre. Il labbro è scoppiato e il sapore del sangue le ha riempito la bocca. Ha notato i guanti di lattice che fasciavano le mani del suo aggressore. Poi un calcio sul seno l’ha gettata a terra. Ha respirato sangue e aria, il liquido denso le è scivolato in gola. Ha tossito rischiando di soffocare e si è lasciata cadere sulla schiena. Adesso tutto era ovattato attorno a lei, tutto era tranquillo. C’era solo questo ronzio incessante che le attraversava la testa, avanti e indietro, avanti e indietro. Il suo corpo stava diventando leggero. Il soffitto era una macchia scura che continuava a dilatarsi, il dolore una sensazione lontana, come una sinusoide che si ampliava e restringeva senza fermarsi mai. Non sentiva più nulla.” Così inizia “Troppo Piombo” di Enrico Pandiani edito da Instar libri. Tutto si svolge in una Parigi avvolta da una neve malata e grigia. Il protagonista è il commissario Jean Pierre Mordenti, professionista in pestaggi, ma fine lettore di Camus e Proust. Uno insomma in bilico tra l’essere un picchiatore di strada e un intellettuale. E non lo si può biasimare purtroppo vista che la madre l’ha voluto iscritto a Filologia Moderna. Un serial killer si è messo in testa di fare fuori la redazione femminile di "Paris24h", Indizi quasi all’osso, sospetti pochi, ma in compenso una selva di pettegolezzi. Mordenti dovrà capire quale è il nesso criminale tra una sfilata di moda, le banlieues in fiamme, e la redazione del giornale parigino. Tutto sarebbe più facile se non alegiasse la figura obliqua e oscura di Nadège, pulcherrima giornalista di colore che forse ha più di qualche scheletro nell’armadio.

Si tratta di uno splendido noir, con tanto di incipit ad alta definizione, e dotato di una fluida struttura narrativa. “Troppo Piombo” risulta essere un’alchimia perfetta tra desiderio di ritornare ai classici di questo genere e un sottile ammiccamento al post-moderno. Nulla da eccepire sulle atmosfere plumbee che angosciano e fanno tremare i polsi dalla tensione, e incredibile la cura ossessiva degli aspetti militari e balistici. Questo lavoro convince, avvince, e proclama Enrico Pandiani, grafico di professione e scrittore più che dotato, “magister elegantiae” del noir italiano in grado di convincere anche i lettori più smaliziati.

1 commento:

  1. Ciao Stefano, grazie per la tua recensione. Anche se non amo molto il termine "serial killer", mi è piaciuta la grinta delle tue parole.
    Tieni alta la guardia perché Mordenti sta per tornare e questa volta sarà più cattivo del solito... ;)

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