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martedì 3 agosto 2010

Da "Io sto con le tartarughe" (Simonetta Bumbi) a "Note di Parole" (Simonetta Bumbi, Orlando Andreucci) editi da Edizioni Smasher














Dolcezza e caos si alternano, come in una eterna lotta tra Bene e Male che non può mai avere fine, (perché per sua stessa natura una battaglia di questo tipo va oltre il tempo e lo spazio), nel lavoro di Simonetta Bumbi edito da Edizioni Smasher dal titolo “Io sto con le tartarughe”. Si tratta di una carrellata di storie, situazioni, eventi, talvolta dolorosi, talvolta delicati come il volo di una foglia secca da un ramo, che appartengono al tracciato biografico dell’autrice che senza alcuna remora vuole proprio dirla tutta su quello che noi chiamiamo vita sotto tutti i punti di vista. Ma questo non perché Simonetta sia depositaria di una verità assoluta in grado di rivoluzionare le sorti del mondo, ma perchè nel suo piccolo sente che con quel poco che ha da raccontare può donare molto, può donare tanto. Un libro comunque difficile se poi non si ha molta dimestichezza con i sentimenti, se non si ha molta voglia di sentirsi delle cicatrici sulla pelle, se si vuole allontanare perché fanno male tutte le sensazioni autentiche, con un vissuto messo nero su bianco a volte talmente intimo che si percepisce quasi una sorta di imbarazzo nello sfogliare questo libro, la cui linfa vitale appartiene a quanto la Bumbi ha scritto sul suo blog personale. Lavoro alternativo, caratterizzato da uno stile semplice, diretto, ma che sa affondare gli artigli della scrittura sulla nuda sensibilità del lettore. Simonetta Bumbi (scrittrice) poi con Orlando Andreucci (musicista), prendono suoni, immagini, odori, crocevia che possono nascere da un’avventura e la trasformano in un viaggio chiamato “Note di parole” ovvero libro + cd sempre edito da Edizioni Smasher. La Bumbi qui lavora di fino, ovvero trasforma la sua forza scritturale in una sorta di progettualità iconica tesa a voler rendere il suo passato, il suo presente, il suo futuro in un unico corpo martoriato da un’ansioginìa psicotica fatta di sangue e violenza. Andreucci tenta l’armonizzazione del Dis/ordine, tracciando una serie di percorsi musicali sperimentali di alto valore e pregio, soprattutto perché la grammatica proposta da Orlando Andreucci parla di saggezza nel pensiero e virtù del Verbo che si fa nota, tono, ritmo. Dieci sono le canzoni di Andreucci registrate durante un concerto romano; una originariamente tratta dal suo primo album, quattro dal secondo, una dal terzo. Più quattro bonus trucks. I brani vedono la collaborazione di artisti come Primiano di Biase ed Ermanno Dodaro.

Un libro anche questo degno di essere posseduto nella propria biblioteca personale, e realizzato da due personaggi che della comunicazione hanno fatto la loro scelta di vita soprattutto da intendersi come ermeneutica dell’esistenza.

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