venerdì 29 ottobre 2010

IL SUD DEL PRIMO 900, LE DONNE E IL DESTINO NEGATO. INTERVENTO DI ROBERTO MARTALO'














L'amore, la fede, il potere in un paesino del Sud Italia ai primi del '900: La badessa di San Giuliano offre molti spunti di riflessione. Entrata spontaneamente in convento per emanciparsi dalla nobile famiglia e per sfuggire a una vita già designata dai genitori e dall'asfittico ambiente del suo paese d'origine, suor Crocifissa, al secolo Lucrezia Jacobellis dei baroni di Terracciano, diventerà badessa di San Giuliano sia per le sue capacità umane e morali che per la sua abilità di amministrare i beni, doti che la faranno apprezzare dalla maggior parte delle suore. Improvvisamente la vita la mette dinanzi a situazioni e soprattutto sentimenti sconosciuti: innanzitutto l'amore per Pietro Forzano, che la porterà ad avere una tormentata relazione di passione e dolore al tempo stesso; quindi il rancore e le gelosie di uno sparuto gruppetto di suore, istigate dall'invidia e dall'avidità di Suor Benedetta, divenuta monaca non per vocazione o scelta propria e desiderosa di avere il potere al punto da mettere in giro voci false sul conto della badessa e sulla vita che si svolge nel convento. Infine la falsa umanità del vescovo che non è capace di leggere nei cuori delle povere sorelle perché troppo preso a pensare alla sua immagine e alla sua rispettabilità. Marisa Di Bello ricostruisce in forma romanzata una storia vera, testimoniata da un fitto carteggio tra Curia e Convento; una storia che si offre come paradigma della condizione sociale delle donne nel nostro Meridione agli inizi del secolo scorso quando nel Nord, e ancor prima in altri Stati europei, esse già contavano qualcosa in società non solo come madri di famiglia ma come soggetto pubblico in grado di portare sviluppo alla comunità. Fa tutto questo con estremo garbo e grande sensibilità, offrendo sempre il punto di vista femminile. Ma questo romanzo presenta anche altre chiavi di lettura: infatti, non solo ci parla delle difficilissime condizioni delle donne dell'epoca, ma ci dice anche come per secoli la nostra società abbia rinunciato all'apporto delle donne, impedendosi dunque di crescere. Ancora, è uno scritto sulla sincerità della fede e sul suo significato: molti preti e molte suore si erano dati al clero non per vocazione ma per ricavarne vantaggi terreni e materiali. Infine, è una narrazione sul potere che acceca gli uomini: come dice la Di Bello “Potere, demone sempre in agguato che semina infelicità e sofferenze tra i popoli. Che soffoca gli ideali dei puri e spegne vite incolpevoli”. Una storia dunque che fa luce sull'uomo e sui suoi sentimenti e passioni, che ancora oggi possono far soffrire.
La Badessa di San Giuliano di Marisa Di Bello (Besa Editrice, 263 pag, 20 euro)

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