lunedì 4 ottobre 2010

Testarda io di Valeria Corrado (Libellula edizioni)












Il Salento di background umano ce n’ha da vendere, e soprattutto da un punto di vista delle strategie editoriali potenzialmente vincenti. Nel Sud Salento ad esempio c’è una giovane azienda editoriale che ha voglia di comunicare a 360° il suo impegno per la cultura e la comunicazione. Parliamo di Libellula Edizioni , la cui sede operativa è a Tricase (Lecce). La casa editrice ha l’obiettivo di portare avanti un percorso di novità fatto di intersecazioni di saperi e tecnologie, partendo però dalla tradizione. Di fatti il nome della casa editrice, trova origine nel latino classico prendendo spunto dal termine Libellus, che rappresentava il piccolo libro, le cui pagine distese hanno dato il nome all’insetto Libellula. La leggerezza, la sua capacità di muoversi veloce in ogni situazione, il volo radente a sfiorare il terreno è l’idea di fondo che viene trasferita nel marketing editoriale e nelle linee grafiche delle pubblicazioni. Lo staff è composto da poco più che trentenni salentini formatisi in sedi prestigiose fuori Puglia, e l’azione di queste brillanti menti pone l’attenzione soprattutto alla scrittura al femminile, con la collana “NovElle”, dotata di un formato pratico ed accattivante. A queste si aggiungono poi le edizioni cartonate dei “Diari di Viaggio”, in cui risalta l’arte della fotografia; le edizioni “In lapis” e “I racconti della buonanotte”. E proprio nella collana di punta “NovElle”, scopriamo il lavoro di Valeria Corrado dal titolo “Testarda, io” giunto alla terza ristampa, che per un segmento editoriale medio/piccolo e con una storia di poco meno di tre anni alle spalle, diventa un vero e proprio successo. La protagonista, Ilaria, scrive della sua ricerca interiore affidandosi ai tasti del pc. È un incedere regressivo, che va dalla sua immagine riflessa in uno specchio, all’intreccio di destinalità che tendono a comporsi in un mosaico fondamentale per costruire una storia: anzi la storia di Ilaria. Chi è Ilaria dunque? Ritratto esemplare di donna sensuale, alla ricerca di un uomo da amare e che sappia soddisfarla sotto ogni punto di vista. Ma Ilaria è un “paradigma ontico” di ciò che si vorrebbe essere, senza però avere la forza di intraprendere un cambiamento nella propria esistenza. Si sente vicina ad un uomo che fondamentalmente ha idealizzato, ma che in realtà è detestabile; si sente una figlia indegna perché vorrebbe essere come sua madre, una donna carica di sintomatologie passivo/aggressive che accetta qualsiasi cosa in silenzio soffocando le lacrime. Scritto con una prosa che va ben oltre il mestiere della scrittura, “Testarda, io” di Valeria Corrado è un diario, un epistolario ideale con tutte le donne del mondo, che vorrebbero assaporare la vita nonostante tutto, nonostante le mille e mille zone d’ombra. Un libro intenso e accattivante che mai vorrete lasciare sul comodino!

Testarda, io – di Valeria Corrado (Libellula edizioni, 48 pagine, 8 euro)

mio intervento pubblicato su Blog de La Repubblica di Bari

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