lunedì 30 gennaio 2012

OGGI MANGIO DA … 141: RISTORANTE L’ARCO ANTICO

“"Pronto,arco antico?"
"Si?"
"Parlo con Flavio costa?"
"Si,sono io"
"Buongiorno, vorrei prenotare un tavolo per martedi' 10 aprile, siamo in due. E' possibile?"
"ehm,veramente avevamo intenzione di tener chiuso perchè a pasqua e pasquetta lavoriamo e martedi' volevamo riposare (n.b. il ristorante e' chiuso normalmente domenica e lunedi' a pranzo)..."
"Accidenti,io purtroppo sono di rientro da un giro e devo essere a Roma martedi' sera.
Ci tenevo tanto ad assaggiare la sua cucina. Stando cosi' lontano non ho molte opportunita' di venirla a trovare""
Mi dispiace....senta, allora facciamo cosi', ci vediamo martedi' a pranzo cosi' non rimane col dubbio..."
"E' sicuro? Non vorrei essere responsabile del suo mancato riposo..."
"Non si preoccupi"
"Va bene allora mi chiamo...,ci vediamo martedi'".

Ecco, con questi ottimi auspici e'iniziata la nostra piacevolissima esperienza all'Arco Antico, davvero un ristorante giovane, vivace, dove la freschezza gustosa dei piatti ne fa uno dei nuovi luoghi gourmet italiani a pieno merito.Ci accoglie con molta gentilezza la mamma dello chef che con altrettanto garbo, presenterà le varie portate che si susseguiranno:
spuma di asparagi violetti di Albenga con uovo di quaglia pochè e caviale di aringa affumicato (buona entree): crudo di nasello con emulsione di taggiasche e pinzimonio di verdure (fresco e gustoso);  brodetto freddo di piselli con nasello demi-cuit e schiuma allo champagne (la primavera in bocca);  crema di zucchette trombette all'extravergine con seppie al nero e scorzette di limoni candite (davvero eccellente); il famoso baccala' al contrario al vapore sul suo mantecato,chips di patate e salsa al basilico; gambero di oneglia al vapore con insalatina di carciofi e cipollotti nostrani; frittino croccante con agrodolce leggermente piccante di frutta e verdura (accostamento molto interessante); triglia farcita con foie gras d'anatra,salsa agrodolce allo sherry e caffe' ecomposta di cipolle (triglie freschissime ottime anche senza foie gras); orzo mantecato aglio, olio e peperoncino con cime di rapa, gamberi di oneglia e vongole veraci(il miglior piatto,forse); tagliatelle con frattaglie di agnello marinate al vino rosso ed erbe aromatiche(mi hanno ricordato l'oasis di vallesaccarda); capretto locale cotto a bassa temperatura in extravergine con salsa ai pernambucchi e spinacino(semplice ma ottimo); varianti di cioccolato ed agrumi. Una cucina solida e leggera,delicata e molto gustosa, con idee ben chiare,senza inutili orpelli,oserei dire in levare piuttosto che in battere.E poi lui, Flavio Costa, un ragazzo che definire alla mano e' dire poco,umile,simpatico e molto bravo.Belin,ecco un'altro indirizzo di quest'Italia golosa da tenere molto molto presente.”

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