“Mito, leggenda e storia ci fanno
sapere che la Calabria
e' per il vino luogo originario, Enotria (Oinotria, da oinotron, palo da vite)
e' uno dei primi nomi con cui essa venne chiamata e gli Enotri, i suoi primi
abitanti, erano un popolo di vignaiuoli. Terra dolce, mite, generosa,
naturalmente votata alla coltura della vite, nel periodo magnogreco vide
l'introduzione di vitigni greci pregiati, da cui furono prodotti vini
eccellenti, diffusi e rinomati. Le colonie calabre - terre particolarmente care
a Dionisio, e a Dionisio devote - videro pure nascere la coltura del vino come
prodotto commerciale, richiesto ed apprezzato nell'intero bacino del
Mediterraneo. E tale tradizione continuo' anche in epoca romana, attraverso il
medioevo e resistette a tutte le invasioni e dominazioni che si avvicendarono
nelle terre di Calabria; nel Cinquecento, i vini bianchi calabresi erano i
prediletti da Papa Paolo III Farnese. E se vi e' stato, negli ultimi tre
secoli, un periodo di opacita' riguardo alla notorieta' dei vini calabresi -
dovuta all'incapacita' di stare al passo con i mezzi e i processi di produzione
moderni - la Calabria
oggi si e' riappropriata delle sue tradizioni enologiche, della sua arte della
vinificazione impareggiabile, e si e' riscoperta terra eletta per la produzione
di pregiati rossi, bianchi e rosati. (Lucia e Salvatore)”
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