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giovedì 21 settembre 2017

Delitto alla Scala di Franco Pulcini (Ponte alle Grazie)



Un'immersione nel più sovraeccitato narcisismo artistico, quello dell'opera lirica, dove le star non si placano mai. Un mondo popolato di astute primedonne, al cui confronto ogni altro artista è un figurante.
«Sul palcoscenico qualche personaggio viene sempre assassinato, e frequentando la Scala ho spesso pensato che il suo splendore antico era il luogo ideale per un delitto vero, in nome della grande musica, dei mitici direttori e cantanti, della frenesia di rancori e gelosie che la percorrono ovunque, tra palchi vellutati, uffici solenni, intrico di cupi corridoi, un tenebroso retro del palcoscenico, camerini decrescenti nel lusso secondo l'importanza dell'occupante. Il coltissimo Franco Pulcini, una biblioteca vivente della musica e della storia della Scala, ha scritto finalmente con ironica maestria il giallo che aspettavo, il misterioso e crudelissimo assassinio che solo la musica sublime e i suoi appassionati seguaci potevano immaginare.» - Natalia Aspesi
Milano, novembre di un futuro prossimo. Su un balcone del Teatro alla Scala viene assassinato il direttore d'orchestra che avrebbe dovuto dirigere la Prima, la mitica serata mondana del 7 dicembre. L'opera in programma è L'Arianna di Monteverdi, il cui manoscritto, dato a lungo per disperso, è stato ritrovato da poco. Il titolo gode di fama iettatoria e già nei tempi antichi aveva portato sciagure. Una nuova tragedia avvolge così la prima opera tragica della storia. Ma quest'Arianna è davvero l'originale del 1608? O il manoscritto è un banale falso che potrebbe essere smascherato dall'ascolto? Manca solo un mese all'inaugurazione, la situazione è drammatica, ma la macchina teatrale non si può fermare. Se non si salva lo spettacolo, l'onore della Scala è in gioco. Incaricato delle indagini è Abdul Cali, commissario arabo-siciliano, che non ha mai messo piede nel tempio della musica. Dovrà inventarsi i metodi per dipanare la matassa dove si annodano fosche passioni da palcoscenico, invidie, nervosismi, reticenze, interessi erotici ed economici. Un'immersione nel più sovraeccitato narcisismo artistico, quello dell'opera lirica, dove le star non si placano mai. Un mondo popolato di astute primedonne, al cui confronto ogni altro artista è un figurante. Insensibili al sangue versato alla vigilia della Prima, si nascondono fino all'ultimo all'ombra dell'ipocrita necessità dello show must go on.

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