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venerdì 6 aprile 2018

Fernando De Filippi racconta I Materiali della Memoria di Eliana Masulli























Si è soliti agganciare una definizione di memoria all’ idea di un tempo già trascorso e fin troppo vissuto. Nel far questo si rischia di declinare a un passato remoto, le attività di un’esperienza che permangono in atto e che alla memoria stessa chiedono di qualificarsi non come arcipelaghi ideologici lasciati in balia delle correnti, ma in quanto materiale da interrogare e da rimettere alla prova, per scoprire se proprio nello scorrere del tempo qualcosa è cambiato, e come. I Materiali della Memoria di Fernando De Filippi muovono dal tentativo di ammorbidire la rigidità delle definizioni temporali, lasciando percepire quanto la materia dell’arte sia sempre stata protagonista dello schiudersi di un uovo cosmico, atto a rimettere in circolo energia creativa e nuova, perché nuovi sono sempre stati gli organismi di pensiero e di espressione. Paul Gauguin sostenne che, paradossalmente,  l’arte può rivelarsi  o plagio o rivoluzione; sta esattamente all’ artista la responsabilità di scegliere quale linguaggio adottare, come schierare i materiali della sua esperienza, del suo rapporto con il mondo e i suoi sistemi di significato.

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