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domenica 29 dicembre 2013

Mai più di Gianluca Tirozzi (Arduino Sacco editore)



Quando la piccola Cleo Di Giovanni, di otto anni, scompare, tre uomini si ritrovano coinvolti nella sua angosciosa ricerca. Sarà presto chiaro che si tratta di un sequestro di persona, il cui movente sottende la peggiore delle ragioni. Pertanto, un investigatore del Ros, schiavo dell’alcool e di una vita che lo aliena, un comandante di Stazione Carabinieri vecchio stampo e il padre della vittima, si uniranno nella sua disperata ricerca, che dall’entroterra pugliese li porterà fino in Catalogna, oltrepassando ogni limite ed ispirati da un magico sentimento di empatia.

I tre uomini saranno uniti nel tentativo di salvare la piccola vittima ed in qualche modo salvare anche se stessi dalle proprie dannazioni. Insieme si uniranno in una rapida discesa all’inferno. Tra carogne psicotiche e maligne presenze, si imbatteranno in un esoterismo deviato, motore di intrighi internazionali ed inaspettatamente ago della bilancia di importanti assetti geopolitici.

La loro corsa contro il tempo, quelle fatidiche 72 ore dopo le quali è sempre troppo tardi, sarà motivata da un apparato di Stato inefficiente, il più delle volte inefficace dove imperano logiche familistiche in luogo di un reale sentimento di “comunità”. Nel tentare di porvi rimedio rischieranno il tutto per tutto, scoprendo molto più di quanto si sarebbero mai immaginati, giungendo, inconsapevolmente, sino alle radici del male.

venerdì 5 agosto 2011

Il libro del giorno: Permanenze lontane di Maurizio Landini (Edizioni della Sera)












Permanenze lontane è l’ottimo esordio poetico di Maurizio Landini. La silloge si muove su un percorso unitario che conduce all’immobilismo del quotidiano. Quelli che l’autore de­nisce “soggiorni comunque piacevoli, andirivieni emozionanti come il respiro profumato” sono in realtà squarci di vita e di realtà circostante. Con un’ottima forza linguistica Landini mette in atto una vera e propria battaglia con se stesso, i propri ricordi e i propri fantasmi senza dimenticare; prende in mano le armi in possesso e son­da l’immobilismo e la paura. Quello che viene fuori è un uso immaginificoe potente che riesce a dare ad ogni suono e ad ogni parola, anche quelle più semplici, con una forza univoca e inossidabile. Con una certa maturità stilistica crea uno schema che alterna monologhi a dialoghi creando “malinconie rigogliose” e “orti incurati e incuranti della quotidianità” ­no a portare tutta la superficie ­poetica, l’humus solo apparentemente invisibile, della realtà circostante.
Maurizio Landini, scrittore e compositore di musica elettronica, inizia a scrivere poesie nel 1986 ispirandosi alla musica di Jean Michel Jarre. Da allora, non ha mai smesso di ­ltrare la realtà che lo circonda con il suono dei suoi versi e delle sue elaborazioni al campionatore. A partire dal 2007 collabora con il movimento letterario connettivista con lo pseudonimo di "ScarWeld" con il quale realizza una serie di componimenti presenti sulla rivista del movimento, Next. Nel 2011 è uscito il suo primo romanzo "Il Corpo della fame" per da Wild Boar Edizioni mentre il suo racconto "Il battito degli astri dilatati" è contenuto nell'antologia "Stirpe angelica" edita da Edizioni della Sera. «Tutto, in quest’opera, entra in funzione del soggetto-poeta; persino la morte che “come il fango arresta il cammino” o il tempo con “gli anni mai fermi” o nello “spazio di un istante”. Landini è bravo perchè sa giocare con le parole e con la musicalità. Il linguaggio, semplice, è un vortice immagini­co che scuote e percuote.» Dalla prefazione di Matteo Chiavarone

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