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domenica 5 agosto 2012

CONSORZIO VINO CHIANTI CLASSICO


Le regole della D.O.C.G. - Non tutto il vino prodotto in Chianti è Chianti Classico. Per avere diritto a una denominazione non è sufficiente, infatti, la provenienza da un determinato territorio, ma devono anche essere rispettate tutte le regole previste dal disciplinare di produzione, che stabiliscono le condizioni e i requisiti necessari perchè un vino possa fregiare della D.O.C.G. Chianti Classico.
CHIANTI CLASSICO Oltre alla zona di produzione, altro requisito fondamentale riguarda la base ampelografica – ovvero i tipi di uva che possono concorrere alla realizzazione di un vino – che prevede una percentuale minima dell’80% di Sangiovese, il vitigno a bacca rossa tipico della zona.
Insieme al Sangiovese possono essere presenti, in una percentuale massima del 20%, altri vitigni a bacca rossa tra quelli autoctoni, come il Canaiolo e il Colorino, e quelli “internazionali”, come il Cabernet Sauvignon e il Merlot, raccomandati e/o autorizzati nella zona di produzione. Tra le principali caratteristiche organolettiche indicate dal disciplinare troviamo il colore rubino che può divenire talvolta, secondo l’origine, intenso e profondo; l’odore con note floreali di mammole e giaggiolo unite a un tipico carattere di frutti rossi; e il sapore armonico, asciutto, sapido, con una buona tannicità che si affina col tempo al morbido vellutato. Altri requisiti richiesti sono la gradazione alcolica minima di 12 gradi per il vino giovane e di 12,5 gradi per la Riserva, l’estratto secco netto minimo di 24 g/l e l’acidità totale minima di 4,5 g/l. Oltre a questo, il disciplinare impone importanti fattori produttivi: ad esempio, stabilisce che la resa dell’uva a ettaro non può superare i 75 quintali dopo 4 anni dall’impianto e che la resa dell’uva in vino non può essere superiore al 70%, ovvero 52,5 ettolitri di vino per ettaro. Inoltre, stabilisce che le operazioni di vinificazione, conservazione e imbottigliamento devono avvenire esclusivamente all’interno della zona di produzione e che l’immissione al consumo è consentita dal 1 ottobre successivo alla vendemmia. Per la Riserva è previsto un invecchiamento minimo obbligatorio di 24 mesi, di cui almeno 3 di affinamento in bottiglia. Anche per quanto riguarda l’etichetta, il disciplinare detta alcune regole che si aggiungono a quanto già stabilito dalle specifiche norme vigenti in materia. In primo luogo, l’etichetta deve riportare l’indicazione “Chianti Classico” con la specifica di “Denominazione di Origine Controllata e Garantita” ed evidenziare l’annata di produzione delle uve. Il nome del vino può identificarsi con quello dell’azienda o di un marchio, oppure può essere un nome di fantasia o l’indicazione del vigneto di provenienza. In ogni caso, non possono essere utilizzati i termini extra, fine, scelto, selezionato, superiore, vecchio e simili.
Il Sangiovese: l’anima del Chianti Classico - Presente con una percentuale che da un minimo dell’80% può giungere fino al 100%, il Sangiovese è la vera anima del Chianti Classico. Si tratti di terreno o di clima, il Sangiovese è un’uva molto sensibile ai fattori esterni ed è davvero difficile individuare un altro vitigno che sappia così bene interpretare le caratteristiche di un suolo e modificare i propri profumi a seconda del terreno in cui nasce. Così, un bouquet floreale rimanda alle arenarie, l’aroma di frutti di bosco al calcare e il profumo di tabacco fresco al tufo, ma sempre, quale che sia la zona di origine, si deve ritrovare quel sentore di viola mammola che lo stesso disciplinare di produzione individua come elemento caratterizzante e specifico del Chianti Classico.
Il Chianti Classico giovane e la Riserva Nei primi anni di vita, il Chianti Classico è profumato, fruttato, rotondo e presenta un colore rubino brillante. Ma il Sangiovese è un’uva da medio-lungo invecchiamento e, se utilizzato in percentuale molto elevata o in purezza come è previsto per il Chianti Classico, può dare vita a prodotti di grande corpo e notevole complessità, capaci di affrontare non pochi anni di invecchiamento. Naturalmente, a stabilire la qualità finale del prodotto concorrono vari fattori: è di grande importanza l’andamento stagionale, che nelle annate migliori garantisce una maturazione perfetta e omogenea delle uve, ma anche il lavoro dell’uomo in vigna, sia durante le fasi colturali che in vendemmia. Dell’intera produzione di Chianti Classico, un 20% circa viene oggi destinato alla Riserva, vino dal colore rosso cupo tendente al granato, dal profumo di spezie e piccoli frutti di bosco, dalla struttura importante, elegante e vellutato. Le uve migliori vengono destinate alla Riserva fin dalla vendemmia e le loro proprietà si arricchiscono quando conoscono i legni. Un tempo si utilizzavano grandi botti in castagno o rovere, oggi si preferisce ricorrere a contenitori di rovere di più modeste dimensioni, che accelerano i processi evolutivi e permettono maggiori cessioni dei loro aromi nel prodotto. Il vino soggiorna nel legno per un periodo più o meno lungo a seconda delle dimensioni della botte, poi affronta l’ultimo passaggio prima di entrare sul mercato, l’affinamento in bottiglia.

Dalla vigna alla tavola. In vigna -  Le forme di allevamento tradizionali sono rappresentate dal guyot e da una sua derivazione denominata archetto toscano. Negli ultimi anni, soprattutto per i nuovi vigneti, si è molto diffuso in Chianti il cordone speronato, una forma di allevamento con notevoli prospettive di meccanizzazione in grado di produrre alta qualità. Se il sistema di coltivazione prescelto è quello tradizionale, il terreno viene lavorato più volte nel corso dell’anno. Attualmente, però, sta sempre più affermandosi la pratica dell’inerbimento, soprattutto nei vigneti con notevoli pendenze, per consentire una migliore regimazione delle acque e limitare i fenomeni di erosione. Il risveglio vegetativo della vite, con l’apertura delle gemme da cui nasceranno i nuovi germogli, si compie verso la metà di aprile. Nel periodo compreso tra fine maggio e inizio giugno si assiste alla fioritura, con la produzione di piccoli fiori bianchi profumatissimi, mentre a metà giugno avviene l’allegagione, il momento in cui il fiore si trasforma in frutto. Con il caldo di luglio e dei primi giorni di agosto, il piccolo chicco di uva, inizialmente verde, si colora progressivamente nella fase della invaiatura. Da questo momento ha inizio la maturazione, che arricchirà gli acini di tutte quelle sostanze – zuccheri, polifenoli e aromi – necessarie alla produzione di un grande vino e ridurrà i tenori di acidità ai livelli ottimali. Il mese di settembre è forse il più importante e delicato per la maturazione: le escursioni termiche tra le giornate assolate e il fresco della notte consentono di completare un lungo processo. Ottobre, infine, è il mese della vendemmia, che avviene in tempi differenziati a seconda della tipologia delle uve e della loro maturazione. Nelle zone più basse la raccolta può iniziare anche a fine settembre, mentre la maturazione delle uve è più lenta laddove l’altitudine è più elevata. Dalla fine di novembre fino a tutto febbraio, quando la vite è ormai in letargo, è il momento della potatura.

In cantina - Appena arrivate in cantina le uve subiscono la pigia-diraspatura, da cui si ottiene il mosto che viene poi trasferito in varie tipologie di vasi vinari dove ha inizio la fermentazione alcolica, caratterizzata da una prima fase tumultuosa con sviluppo di temperature generalmente inferiori ai 30 gradi. La durata della macerazione delle bucce varia a seconda delle caratteristiche delle uve, ma è generalmente di circa due settimane. Durante questo periodo, le bucce vengono spinte verso l’alto dall’anidride carbonica prodotta dai lieviti nella fermentazione e formano una massa compatta chiamata cappello. Al fine di ottenere il massimo dalla materia prima vengono effettuati rimontaggi e follature (rottura del cappello) per estrarre dalle bucce i polifenoli, che danno colore e consentono longevità al vino, e le sostanze aromatiche, da cui dipenderà la complessità del profumo. Segue la svinatura, ovvero la separazione delle vinacce dal vino fiore, sul quale avviene la seconda fermentazione, denominata malolattica in quanto l’attività dei batteri lattici trasforma l’aggressivo acido malico nel più morbido acido lattico. Per dare progressivamente limpidezza al prodotto vengono effettuati dei travasi, l’ultimo dei quali avviene, come vuole la tradizione, al momento della fioritura della vite, che annuncia l’arrivo del caldo estivo. Il vino destinato a entrare presto in commercio rimane nei serbatoi oppure sosta in botte per qualche tempo ancora, mentre quello destinato a diventare Riserva inizia il suo lungo periodo di maturazione in legno, a cui seguirà l’affinamento in bottiglia.

In bottiglia - Una volta acquistato, il Chianti Classico è un vino che deve essere conservato con grande attenzione. L’ambiente ideale è una cantina non umida e con una temperatura costante, ma il vino può giacere in un qualsiasi locale purché al riparo dalla luce, dai rumori e dalle fonti di calore.
Non bisogna, infatti, dimenticare che si tratta di un prodotto che continua a vivere una lenta evoluzione che lo porterà ad acquisire ulteriore finezza. E’ inoltre importante conservare la bottiglia coricata, in modo che il tappo, inumidito dal liquido, mantenga l’elasticità del sughero necessaria a impedire ossidazioni causate da infiltrazioni d’aria. Dalla longevità di un vino dipende anche la durata della conservazione in cantina: maggiore è la sua struttura – come nel caso della Riserva – e più lungo potrà essere il periodo di attesa prima di degustarlo nella sua forma migliore.

In tavola - Il Chianti Classico si accompagna egregiamente ai sapori della cucina toscana, ma può essere abbinato con facilità a una grande varietà di piatti. In particolare, le carni rosse cotte alla griglia si sposano perfettamente con vini di medio corpo, dalla tannicità contenuta, mentre le carni più elaborate richiedono vini più strutturati. Le grandi Riserve sono ideali per accompagnare piatti di selvaggina o formaggi stagionati. Conservato in bottiglia da mesi se non da anni, il vino necessita di essere ossigenato prima di degustarlo, soprattutto se si tratta di una Riserva. Per questo, la bottiglia deve essere aperta qualche ora prima di servirla e, se questo non fosse possibile, si può ricorrere alla pratica della decantazione: versando lentamente il vino in una caraffa si ossigena in tempi rapidi. La temperatura ideale di servizio è di 16-18 gradi; se più elevata, si rischia di soffocare nell’alcolicità ogni bouquet, se troppo inferiore, si squilibra l’acidità. Non meno importante è la scelta del bicchiere giusto: per valorizzare al massimo un vino Chianti Classico ed esaltarne il bouquet, è necessario un calice a tulipano, con la bocca leggermente a restringersi, dal volume più contenuto per i vini giovani e più ampio per le Riserve.”




Scrivere per Hollywood. Ben Hecht e la sceneggiatura nel cinema americano classico di Alonge Giaime (Marsilio)


Nel corso della sua multiforme carriera, Ben Hecht (1894-1964) si è misurato con l'arte della parola in ogni forma possibile nel suo tempo. È stato reporter, romanziere, commediografo, polemista, propagandista politico, ghostwriter (niente meno che di Marilyn Monroe), autore radiofonico, oltre che regista e produttore cinematografico indipendente, e conduttore televisivo. Ma se non avesse scritto anche per il cinema, difficilmente si sarebbe ricavato uno spazio negli annali della cultura americana del XX secolo. Tra le sue tante attività, Hecht è stato lo sceneggiatore dell'età dell'oro di Hollywood, affiancando i registi e i produttori più importanti, da Sternberg a Hitchcock, da Hawks a Preminger, da Selznick a Zanuck, per i quali ha firmato una cinquantina di copioni (cui vanno aggiunte almeno altrettante collaborazioni non accreditate), tra cui alcuni capolavori assoluti, quali Scarface (1932) e Notorious (1946). Usando l'opera di Hecht come caso esemplare, questo libro analizza, più in generale, i diversi aspetti del mestiere dello sceneggiatore nel quadro della Hollywood classica: la posizione all'interno dell'organizzazione produttiva, le modalità di lavoro, la concezione del cinema e del proprio ruolo, il rapporto con la politica, le forme della scrittura e il problema della possibilità di sviluppare uno stile personale, riconoscibile come tale, in un'industria che per sua natura tendeva all'omologazione.


Elena Mearini finalista al premio Maria Teresa Di Lascia


Elena Mearini è finalista  alla 6a edizione del Premio Nazionale di Narrativa "Maria Teresa Di Lascia" 6a edizione 2012 con il suo romanzo UNDICESIMO COMANDAMENTO (Perdisa Pop).
La Commissione Giudicatrice presieduta dal prof. Alfredo Luzi, ordinario di Letteratura Italiana Contemporanea presso l'Università degli studi di Macerata ha inoltre selezionato le opere di Nicoletta Vallorani (Le madri cattive, Salani) e Laura Pugno (Antartide, Minimum Fax).
La proclamazione della vincitrice avverrà sabato 15 settembre. Serena è una giovane donna che conosce il dolore e la solitudine. A soli cinque anni ha perso entrambi i genitori ed è stata cresciuta da Rinaldo, uno zio costretto ad abbandonare la carriera di pugile per occuparsi di lei. Allevata in un clima di amarezza e disperazione, Serena sposa un uomo violento, di cui subisce i maltrattamenti senza battere ciglio, perché ha deciso di portare una croce, di replicare il cammino di Cristo, le stazioni della Passione, convinta che per ogni pena subita le verrà data in premio una dose di affetto. Così Serena sopporta come un Cristo al femminile, fino a quando si accorge che la storia della croce è difettosa, che il mondo reale non concede premi e che lei ha il dovere di reagire.
Undicesimo comandamento racconta la violenza domestica, il complesso e drammatico meccanismo psicologico che lega le vittime ai loro carnefici fino alla perdita di senso e di identità. La scrittura inchioda il lettore alle pagine, catturandolo con un linguaggio davvero affascinante, compatto e di grande spessore, in grado di dare voce alle emozioni, corpo e lingua ai gesti umani più inspiegabili.

Elena Mearini è nata nel 1978 e vive a Milano. Ha esordito nel 2009 con il fortunato romanzo sul tema dell'anoressia 360 gradi di rabbia (Excelsior 1881). Tra le sue molte attività, conduce laboratori di scrittura creativa presso il carcere di Opera a Milano e scrive articoli legati a tematiche sociali.

sabato 4 agosto 2012

“La foresta ti ha“: storia di un’iniziazione per scoprirsi uomini di Roberto Martalò


A volte nella vita, intraprendiamo percorsi che ci conducono in un luogo o in una situazione senza un preciso perché; come se ci fossero delle forze che ci spingono a fare qualcosa, inutile opporsi.
Quando Luis Devin (nome reale Mauro Campagnoli) ha sentito il professore di Antropologia parlare di Africa e di osservazioni “sul campo”, la sua adesione è stata dettata più dall’inconscio, o da quelle forze citate prima, che da una concreta analisi razionale di vantaggi e svantaggi di una simile esperienza.
Così, tra l’amore per la musica e per l’antropologia e il magnetismo che il continente africano ha esercitato su di lui, Devin si è ritrovato in una foresta tra Camerun e Gabon a vivere con e come una tribù locale, i Baka. Tornato in Italia, il giovane antropologo ha raccontato questa sua intrigante e appassionante avventura in un libro dal titolo “La foresta ti ha”.
Il libro racconta, in forma forse a volte romanzata ma chiaramente di matrice autobiografica, la vita africana dell’autore, il suo arrivo tra la tribù, il suo inserimento e, soprattutto, il rito d’iniziazione per morire bambini e rinascere uomini, una rarità per chi non fa parte dei Baka, figuriamoci per un bianco proveniente dalla “foresta di Torino”. Così, Devin ci racconta le suggestioni e le emozioni di un momento magico, reale eppure onirico; lo fa oscillando tra lo scetticismo razionale tipico della nostra cultura e l’istintività tipica di chi vive sulla base delle proprie sensazioni. In un viaggio che ha il sapore della scoperta, l’autore non ritrova niente altro che se stesso, o meglio noi stessi, quello che siamo stati, quello che, a volte, dovremmo essere. Una lunga osservazione che ha permesso allo studioso di esplorare sia l’Africa che tutta l’umanità, iniziando a capire perché sono nate e a cosa servono le comunità, il rispetto che bisogna dare alla natura. Inevitabile che alla fine l’autore si interroghi su cosa sia realmente il progresso.
Un libro bello anche perché vero, raccontato con passione dallo stesso Devin e con un pizzico di umorismo. Atemè e gli altri diventano così dei nostri amici, delle figure che tutti vorremo conoscere per la purezza del loro animo, perché hanno molto da insegnare e da imparare.
“La foresta ti ha” ha il merito anche di insegnarci che, nella vita, andando in fondo ai nostri istinti, seguendo le oscure forze dell’inconscio, possiamo anche ritrovare noi stessi.

La foresta ti ha di Luis Devin
Castelvecchi Editore, 192 pag, €16,50

Alanis Morissette - "Guardian"




 "Guardian" is available on iTunes: http://smarturl.it/alanisguardianitunes

Sign up for Alanis' email list to receive news and updates: http://bit.ly/alanisnewsletter

"this video is a tip of the hat to Wim Wenders' Wings of Desire (it is the 25th anniversary of the film having been released). the full circle poetry of my having written 'uninivited' for itsremake, combined with my love of the original movie, combined with my love of Germany, having lived there for three years as a child (by the Black Forest) combined most importantly with how this video is such a visual extension of the song 'guardian', which is so close to my heart....it was so much fun to make it in Berlin! i think it really shows how the parent/guardian angel role are linked....how, ultimately, a powerful inner parent calls upon spirit to guide her/his choices on the loved ones' behalf...whether it is for a child, a friend, or an inner child...this love and this grace is available to everyone." --am


"Havoc and Bright Lights" will be available worldwide on the following dates:

Aug. 22: Japan
Aug. 24: Germany, Austria, Switzerland, Finland, Ireland, Sweden
Aug. 27: UK, France, Belgium, Netherlands, Bulgaria, Russia, Czech Republic, Denmark, Greece, Luxembourg, Norway, Poland, Portugal, Hungary
Aug. 28: U.S., Canada, Italy, Spain, Brazil, Hong Kong, Indonesia, Malaysia, Philippines, Singapore, Taiwan
Aug. 31: Australia, New Zealand
Sept. 4: Turkey, Korea
Sept. 12: Thailand

Pre-order "Havoc and Bright Lights" on Amazon:
http://www.amazon.com/Havoc-Bright-Lights-Alanis-Morissette/dp/B008568U4Y

The album also will be available for pre-order on iTunes in the US this Tuesday, 7/31. Make sure to check Alanis.com or Facebook.com/alanismorissette for more info.


Alanis will be performing three very special US shows:

8/25/12 Montclair, NJ @ The Wellmont Theatre
8/26/12 Huntington, NY @ The Paramount in Huntington, NY
8/29/12 Atlantic City, NJ @ House of Blues Atlantic City

Go here for details on how to purchase tickets:
http://www.alanis.com/2012/07/23/alanis-is-coming-to-the-east-coast

Ho-oponopono - Tutte le Strade portano all'Amore di Josaya (Bis Edizioni)

Ho-oponopono - Tutte le Strade portano all'Amore - Libro Voto medio su 5 recensioni: Da non perdere



Ho-Oponopono è diventato in pochissimo tempo patrimonio dell'umanità. L'antico mantra hawaiano "Mi dispiace, perdonami, grazie, ti amo" ha conquistato i lettori italiani. Scopri Ho'Oponopono, di Mabel Katz è diventato un bestseller, gli eventi sul tema sono sempre sold out, mentre la richiesta di nuovi seminari e approfondimenti è più che mai attiva.

Questo libro spiega chiaramente i collegamenti tra i principi di Ho-oponopono e moltissime religioni e saggezze esoteriche di tutto il mondo. La via dell'Amore mostrata da Ho-oponopono è un'efficace sintesi delle discipline di ogni epoca e luogo.

Per tutti i lettori che desiderano accrescere il proprio cammino spirituale e religioso senza entrare in conflitto con nessuna religione. Una filosofia di vita che attinge a fondamenti di verità universali come la pace interiore, la fiducia, la gratitudine, il distacco dalla negatività.

Getting to Happy by Terry Mcmillan (Viking)

Getting to Happy


“Fifteen years after Waiting to Exhale, McMillan brings back Savannah, Gloria, Bernadine, and Robin now in their 50s for a disappointing and uninspired outing. As the story opens, Gloria is very happy, Savannah believes she might be happy, Bernadine is fighting addiction and losing ground, and single mother Robin is trying to resign herself to being alone while things at her job begin to unravel. Within the first few chapters, Gloria and Savannah are struck by disaster, and things go rapidly downhill from there for everyone. Most of the misery has to do with men who lie, steal, cheat, or disappear, or with adult children who face similar problems. Unfortunately, the beloved cast isn't given a story worthy of them; instead, this reunion reads like a catalogue of personal catastrophes annotated with very long, rambling discussions, with more emphasis on simple drama than character."

venerdì 3 agosto 2012

In libreria Ciclo del mondo del nuovo fiume di P. J. Farmer per Fanucci


Philip José Farmer (1918-2009) è stato un autore di fantascienza statunitense. Narratore eclettico, ironico e dissacrante, si è aggiudicato alcuni tra i maggiori riconoscimenti letterari nel campo fantascientifico, tra i quali il premio Hugo per Il fiume della vita (primo episodio del Ciclo del mondo del fiume) e il premio Nebula alla carriera. Fanucci Editore ripropone in una nuova edizione tutto il Ciclo del Mondo del fiume, l’opera che lo ha definitivamente consacrato come uno dei più grandi autori di fantascienza del Novecento.



Volume I - Il fiume della vita (pp. 128 - € 9.90 - Traduzione di Gabriele Tamburini)

L’esploratore inglese Sir Richard Francis Burton si risveglia dopo la morte in un aldilà paradisiaco e misterioso: una vallata circondata da montagne impenetrabili e attraversata da un fiume immenso, lungo le cui sponde l’intera l’umanità si è risvegliata dalla morte. In questo strano eden la storia della civiltà ricomincia da zero, con il difficile incontro tra uomini di epoche e culture diverse, tra chi si abbandona alle proprie pulsioni e chi si interroga sul senso e le ragioni della nuova realtà. In compagnia dello scrittore di fantascienza Peter Frigate, di Alice Liddell, l’ispiratrice di Alice nel Paese delle Meraviglie, dell’aviatore Manfred von Richthofen e di altri personaggi che popolano il Mondo del Fiume, Burton decide di intraprendere un avventuroso viaggio verso le sorgenti. Spinto dalla sua innata curiosità e da un inesauribile desiderio di scoperta, cercherà di capire cos’è il Fiume e chi e perché ha resuscitato l’umanità.


Volume II - Alle sorgenti del fiume (pp. 138 - € 9.90 – Traduzione di Gabriele Tamburini)

Vent’anni dopo il tentativo di Sir Richard Francis Burton, un altro uomo si propone di sciogliere l’enigma nel Mondo del Fiume, in cui miliardi di risorti condividono un destino indecifrabile. Samuel Clemens, in arte Mark Twain, sogna di costruire un battello e risalire il Fiume fino alle sorgenti, proprio come nella vita precedente aveva navigato il Mississippi. Le numerose avversità che ostacolano il suo ambizioso progetto – la mancanza di giacimenti metalliferi, i burrascosi incontri con personaggi ostili, come Cyrano de Bergerac e Giovanni Senza Terra – non fermano l’indomita ricerca di Clemens, ormai vicinissimo a realizzare il suo piano. Ma gli uomini del Mondo del Fiume conservano il ricordo e le peculiarità delle proprie esistenze terrene, e Sam Clemens-Mark Twain sembra condannato ancora una volta a vedersi sfuggire la realtà tra le mani.

Volume III - Il grande disegno (pp. 260 - € 9.90 - Traduzione di Roberta Rambelli)

Per decenni la vita del Mondo del Fiume è stata regolata da un complesso meccanismo di resurrezioni. Ora questo ciclo sembra essersi interrotto. Il mistero che avvolge il Mondo del Fiume e chi lo governa sembra infittirsi. Spinti dalla necessità di avere risposte sul mondo, si moltiplicano i tentativi di tracciare percorsi attraverso il mare polare per raggiungere l’imponente torre che lo sovrasta. Richard Burton prova a ricongiungersi all’equipaggio della prima nave mentre, dopo aver giurato vendetta a re Giovanni Senza Terra, Mark Twain alias Sam Clemens cerca di costruire un altro battello in grado di permettergli la risalita del Fiume. L’ingegnere Milton Firerbrass, intanto, tenta un viaggio con un enorme dirigibile in grado di raggiungere le sorgenti più velocemente. A guidarlo è Cyrano de Bergerac. Ma le difficoltà non mancano, così come i tentativi di sabotaggio.

Volume IV - Il labirinto magico (pp. 370 - € 9.90 – Traduzione di Roberta Rambelli)

Gli umani che dopo la morte hanno avuto in sorte una nuova vita lungo le sponde del grande Fiume stanno per assistere a una battaglia epica. Dopo trentatré anni di navigazione, il Rex Grandissimus, l’enorme nave d’acciaio di Giovanni Senza Terra, è ormai giunta in prossimità delle sorgenti. Il re e il suo equipaggio si apprestano a violare l’impenetrabile torre degli Etici, ma prima devono fare i conti con Sam Clemens che, con il suo Riservato, li incalza pronto a vendicare il tradimento. A tentare di scongiurare la catastrofe sarà Hermann Göring, l’ex gerarca nazista che in quel mondo di redenzione si ritrova a essere un apostolo della pacifica Chiesa della Seconda Possibilità. Potrà la nuova umanità sopravvivere a uno scontro di tale portata? Riusciranno le forze misteriose e sovrannaturali degli Etici a piegare il destino del Mondo del Fiume al loro volere?

Volume V - Gli dei del fiume (pp. 1290 - € 9.90 - Traduzione di Giampaolo Cossato e Sandro Sandrelli)

Più di trentacinque miliardi di persone provenienti da ogni epoca e luogo della storia dell’umanità sono stati resuscitati e vivono lungo le sponde di un grande e tortuoso corso d’acqua. La maggior parte di loro ha iniziato una nuova vita, accettando senza discussioni il sostegno fornito da benefattori misteriosi. Ma una manciata di ribelli, primi fra tutti Richard Burton, Mark Twain e Peter Frigate, ha tentato di usurpare i maestri invisibili che determinano il destino dei risorti. Guidati da Sir Richard Francis Burton, gli intrepidi lotteranno per il controllo di quella misteriosa realtà affrontando una volta per tutte i suoi leader onnipotenti. Nei vasti corridoi e nelle stanze segrete della gigantesca torre che sorge nei pressi della calotta polare artica si svolgerà l’ultima e decisiva battaglia per la conquista del Mondo del Fiume.

Senz'anima. Italia 1980-2010 di Massimo Fini (Tea). Intervento di Nunzio Festa


Pubblicata per la prima volta nel 2010 presso Chiarelettere, l'antologia di scritti giornalistici di Massimo Fini, "Senz'anima", che raccoglie gli interventi su L'Europeo, Pagina, Il Giorno, Il Tempo, L'Indipendente, Il Borghese, Class, Quotidiano Nazionale, Il Gazzettino, Giudizio Universale, Libero, La Voce del Ribelle, Il Fatto Quotidiano, torna in libreria oggi grazie a Tea: ma dovrebbe esser ripubblicato, magari anche con nuove edizioni ovviamente ampliate, ogni anno. Perché i graffi di Fini sono potenti. Quindi contro il potere. E dunque descrivono, senza ammiccamenti di sorta e/o invaghimenti troppo onerosi, figure storiche e momenti della storia italiana: dall'Ottanta del Socialismo craxiano dentro la sua fine al 2010 del 'cuoco di Napoleone' Silvio Berlusconi divenuto personaggio di punta / personalità riferimento come da analizzare coi raggi x. Epperò facciamo un passettino indietro. Intanto pensando a quel Fini che meno di dieci anni fa sul Resto del Carlino era sfidato periodicamente dal minimo Mentana in una rubrica di contrapposizione d'opinioni. A quello che poi, prima di diventare qualità ulteriore del Fatto, inventa La Voce del Ribelle (2008). Arrivando a pensare già nel 2005 il movimento politico Movimento Zero. Da socialista scomodo qual'é stato e, soprattutto, giornalista corrosivo sicuramente non é possibile per nessuna e nessuno dirsi d'accordo al cento per cento con Fini; eppure dall'esordio da saggista de "La Ragione aveva Torto?" non si possono che commentare i suoi articoli che in senso pienamente positivo. Anche, appunto, quando non o non del tutto condivisibili. "Il vizio oscuro dell'Occidente" é forse il suo pamphlet più importante. Senz'altro il meglio riuscito. Adesso leggiamo invece i drattamicamente spassosi pezzi che descrivono Santoro, Scalfari, Panebianco, Galli della Loggia, Vespa, Cossiga, Napolitano. Ritratti che ci fanno ripensare, naturalmente, l'attualità. Comunque il merito fondamentale di questo libro é di raccontare proprio quanto e in che maniera l'Italiano, grazie anche e non solamente alle sue classi dirigenti, ha subito nel corso degli anni un'involuzione culturale che non pare arrestarsi. Insieme ai suoi paesaggi. Non a caso sono riviste da Fini la Milano Due dei bambini tristissimi e le cementificazioni di massa degli ultimi decenni. Con quei processi che hanno discrutto il territorio e bruciato la morale dell'italiano da sempre e comunque - per via di massa silenziosa e maggioranza rancorosa - clerico-fascista. Un'umanità senza umanità. Perché priva oramai, in quanto privata e privatasi, dei suoi valori. 

SERJ TANKIAN – HARAKIRI





© 2012 WMG Serj Tankian's Official Video for "Harakiri"
New Album Harakiri Available Now - http://smarturl.it/harakiri



Resort Le Capase


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“Il resort - Lungo la costa orientale del Salento, nel Parco Naturale Regionale che si estende da Otranto a Santa Maria di Leuca, si trova "Le Capase". Il resort di nuova realizzazione, frutto del recupero un immobile dismesso degli anni '70, si accorda armoniosamente con la forza del paesaggio, nel rispetto delle tradizioni costruttive locali. Il progetto, firmato dall'architetto Carlo Chambry, richiamandosi alle eleganti masserie che sorgono nelle vicinanze, prevede l'utilizzo di materiali locali e lavorazioni artigianali di antica e rinomata qualità. Tra questi la pietra leccese, quella di Soleto, di Trani, i muretti a secco, i pavimenti in pastina di cemento e le capase di Cutrofiano a segnare il ritmo fra cielo e mare. Le capase, tipiche anfore in terracotta, sono uno dei simboli più espressivi della cultura salentina, che si usavano e si usano ancora per conservare le friselle, i fichi secchi arrostiti con le mandorle ed altri alimenti.
Le camere - Il resort ha 17 camere, tutte dotate di terrazzo con pergola, aria condizionata e sono diverse l'una dall'altra. Il corpo centrale accoglie una standard giardino, quattro classic giardino, una standard che offre parziale vista mare, cinque classic mare, due superior mare e una prestige. Presso una dependance adiacente il resort ha una standard mare e una superior mare. Un'altra prestige è posizionata in una dependance indipendente e gode di maggior privacy. Le camere, con bagno en suite, hanno dimensioni a partire da 22,5 mq. e offrono un terrazzo con pergolato di almeno 11 mq.”


Bruno Luverà (giornalista del TG1) incontra Vittoria Coppola autrice del caso editoriale dell’anno “Gli occhi di mia figlia” (Lupo editore – EdizioniAnordest)


Continuano gli appuntamenti letterari di “Spiagge d’Autore” iniziativa promossa dall’Assessorato al Mediterraneo, Cultura, Turismo della Regione Puglia con l’Agenzia PugliaPromozione, e organizzata da Confcommercio Puglia e Teatro Pubblico Pugliese. Spiagge d’Autore è ad oggi una delle più importanti manifestazioni veicolo di lettura e letteratura in tutta la regione, rivolta ad un pubblico in cerca di novità, che vuole un contatto diretto con gli autori, che vede trasformare luoghi storici e  stabilimenti balneari, aderenti all’iniziativa, in agorà della cultura. Nell’ambito di “Spiagge d’autore” sabato 4 agosto 2012 ore 20,00 nell’atrio di Palazzo Gallone uno dei monumenti più significativi di Tricase risalente al 1681 e distante pochi metri dal rinomato porto marittimo, Bruno Luverà (giornalista parlamentare del TG1) presenterà Vittoria Coppola autrice del caso letterario dell’anno “Gli occhi di mia figlia” edito da Lupo Editore in co/edizione con EdizioniAnordest. Coordinerà e modererà l’incontro Stefano Donno critico letterario e fondatore con Luciano Pagano di “Overeco Agenzia” (http://www.overeco.it/). Sono previsti inoltre gli interventi dell’editore Cosimo Lupo e Mario Triarico di EdizioniAnordest e il saluto istituzionale del sindaco di Tricase Ing. Antonio Coppola. Le letture saranno a cura di Pasquale Santoro. Nel corso della presentazione il giornalista Bruno Luverà regalerà alcune chicche sul “backstage” che ha sancito lo strepitoso successo editoriale di Vittoria Coppola, e su come il modo di parlare e scrivere di letteratura stia cambiando alle soglie del Web 3.0.

Gli occhi di mia figlia di Vittoria Coppola (Lupo editore) - “L’amore è unico: a volte nasce dal niente, cresce con niente, si spezza per niente”, è questa la frase che compare sulla quarta di copertina del mio romanzo, “Gli occhi di mia figlia”, uscito nell’autunno del 2011 con Lupo Editore e ripubblicato, nel gennaio 2012 da Edizioni A Nord Est e Lupo Editore. “Gli occhi di mia figlia”, nel Natale 2011, è  stato premiato dalla Redazione di Billy il vizio di leggere, rubrica del TG1 Focus, come “Miglior Libro sotto l’albero”. In seguito ha partecipato al concorso che lo avrebbe letto “Libro dell’Anno 2011 per il TG1″, riportando più di 162.000 preferenze, espresse direttamente sul sito della rubrica “Billy, il vizio di Leggere”. In seguito al conseguimento di questo riconoscimento il libro è stato ristampato nella sua seconda edizione e distribuito in tutta Italia.


Vittoria Coppola – “Mi chiamo Vittoria Coppola, sono nata nel 1984, vivo a Taviano, in provincia di Lecce. Sono laureata in Lingue e Letterature Straniere, Comunicazione Linguistica Interculturale (Università del Salento, luglio 2010). Attualmente lavoro come receptionist presso un albergo di Gallipoli (Le). La passione assoluta che muove le mie giornate è la scrittura. Nell’autunno del 2011 ho pubblicato un romanzo “Gli occhi di mia figlia” (Lupo Editore/Edizioni a Nord Est)”


Bruno Luverà è un inviato e un giornalista parlamentare del Tg1. Libero docente di giornalismo all'Università IULM di Milano, al master diretto dal professor Angelo Agostini, collabora con la Facoltà di Sociologia dell'Università di Urbino, corso di "Comunicazione politica e opinione pubblica", diretto dal professor Ilvo Diamanti. Dal gennaio 1999 è nella redazione politica del TG1. Nel 2002 è vincitore del premio giornalistico Saint Vincent, con il servizio televisivo sul G8 di Genova. Dirigente sindacale (2003-2005 nella segreteria nazionale dell'Usigrai). Dal 2010 cura insieme a Caterina Doglio la rubrica dei libri del Tg1: "Billy", trasformandola in rubrica multimediale, con la pagina Facebook "Billy il vizio di leggere". È autore di saggi. 

0832.949510

Relationship Breakthrough by Cloé Madanes (Rodale Editions)

Relationship Breakthrough


Everyone faces the challenges of making relationships work. Whether with spouses, family members, friends, lovers, or colleagues, relationships have the power to make one feel happy, frustrated, or miserable. In Relationship Breakthrough, Cloe Madanes, an expert in creating healing, empowering relationships, gives readers vital tools to transform their relationships and their lives.
Madanes’s cutting-edge methods produce real results and create rewarding, sustainable relationships. Using simple, step-by-step exercises and drawing on the examples of clients who have benefited from this technique, Relationship Breakthrough teaches readers how to:
overcome life's inevitable losses; resolve long-standing family conflicts; synchronize their needs with those of others; create outstanding relationships in every area of their lives;
This is the only book that ties the guiding principles of Tony Robbins's work with Cloe Madanes's revolutionary approach to relationship therapy. Our connections with the people in our lives have the capacity to bring us great joy, if only we understood the fundamental needs we all have, but sometimes express differently. Drawing on her trademark wisdom, empathy, and extensive clinical experience, Madanes shows readers how to better understand their own needs and those of others, bringing clarity and insight into any relationship.

Più giovani in 4 settimane di Eva Fraser (Macro Edizioni)

Più Giovani in 4 Settimane - Libro

A un certo punto della vita invecchiare diventa una preoccupazione per molti di noi. Ma possiamo imparare a regolare la nostra vita in modo da poter affrontare al meglio tante delle ansie e delle paure che ci affliggono. Si tratta di osservare il nostro processo di invecchiamento e procedere nella giusta direzione per sistemare le cose. Noi passiamo naturalmente attraverso tutte le età, ma è come le viviamo e quale attitudine abbiamo che fa la differenza. L'autrice del libro propone un programma quotidiano di fitness, che si concentra soprattutto sul viso e dimostra che eseguendo gli esercizi giusti per quattro settimane si possono ottenere miglioramenti straordinari. Il volume, nella sua prima parte, presenta la mappa dei muscoli facciali per poter comprendere e realizzare al meglio ogni esercizio. Inizia con esercizi di riscaldamento e quindi suddivide gli esercizi in diverse fasi per ogni settimana; tutti movimenti semplici, spiegati step by step e arricchiti da illustrazioni. Eseguendo gli esercizi con frequenza e regolarità, dopo una sola settimana se ne vedranno i benefici. Eva Fraser con questo libro ci rende partecipi del suo programma completo di salute e bellezza, che riesce a cancellare i segni dell'età in maniera naturale.

Il volume comprende:
Un programma di allenamento intensivo di quattro settimane per il viso
Un programma completo per tonificare tutto il corpo
Consigli speciali sull'alimentazione per vivere una vita più sana
Sezioni dedicate alle terapie alternative e al rilassamento per aumentare il benessere
Consigli sui cosmetici e suggerimenti pratici per prendersi cura delle mani e dei piedi

giovedì 2 agosto 2012

Céline segreto di Lucette Destouches e Véronique Robert. Traduzione di Maruzza Loria (Lantana Editore)


«È con te che voglio finire la mia vita, io ti ho scelto per raccogliere la mia anima dopo la mia morte» Louis-Ferdinand Céline. Danzatrice presso l’Opéra di Parigi, la giovanissima Lucette incontra l’autore di Viaggio al termine della notte nel 1936, nella Francia del Fronte popolare. Quello che nasce è un rapporto fatto di poche parole, ma in cui immediatamente ciascuno riconosce il bisogno assoluto dell’altro. Sono anni cruciali, per la carriera e il destino di Céline, nel corso dei quali cede ai richiami dell’antisemitismo e dell’anticomunismo viscerale, ma concretamente fondato sull’esperienza dopo un viaggio in incognito in Russia, in seguito al quale denuncerà gli orrori di Stalin. Lucette e Louis-Ferdinand condividono tutto: l’arte, la guerra, la fuga attraverso la Germania, l’esilio in Danimarca e il processo per collaborazionismo, la condanna per antisemitismo, l’ostracismo della pubblica opinione e della critica. I personaggi della scena letteraria e culturale di quegli anni intersecano a vario titolo l’esistenza di Céline e Lucette – da J.-P. Sartre a Gaston Gallimard, da Albert Camus a Marcel Aymé, da Dubuffet a Paul Morand a Arletty – e vengono in queste memorie tratteggiati rapidamente, in maniera efficace e imparziale. Allo stesso modo, con lucida leggerezza, sono rievocati i momenti terribili della povertà, la solitudine, le malattie, il grande amore verso gli animali. Ciò che colpisce di queste memorie – trascritte dalla voce di Lucette quasi novantenne per mano dell’allieva Véronique Robert – è prima di tutto il sentimento vivo di fedeltà e di totale dedizione nei confronti di Céline. Lucette non vive nel ricordo del passato, ma in una condizione di assoluta fedeltà, verso un uomo il cui nome è ancora oggi in bilico tra la consacrazione e lo scandalo.

Cantina San Michele – St. Michael - Eppan


“Nel cuore degli immensi vigneti dell’Oltradige, sparse su soleggiati pendii, nascoste fra le mura di antiche residenze ci sono le cantine vinicole dei 350 soci della Cantina San Michele Appiano. I vigneti sono un tratto distintivo di questo straordinario paesaggio in cui la gente scrive la sua storia attraverso il vino: una storia fatta di tradizioni contadine e audaci visioni per il futuro.  La Cantina San Michele si erge orgogliosa sopra alla Strada del Vino. Fondata nel 1907, negli anni è diventata una delle aziende più grandi e affermate dello scenario vitivinicolo altoatesino e italiano. Con dedizione, grande passione e rispetto per la natura, i soci della nota cantina vivono la loro missione.
L’imponente manufatto all’imbocco della Strada del Vino è un landmark, testimone della movimentata storia della Cantina Vinicola San Michele Appiano. Realizzato nel 1909, il corpo centrale in stile Liberty è ancora oggi espressione dell’orgoglio e della fierezza dei contadini di Appiano che volevano dare al loro vino una cornice adeguata. Il successivo ampliamento dell’edificio originario simboleggia l’orientamento al futuro: il suo stile sobrio e le sue linee pulite sono espressione della determinazione dell’apertura dei vignaioli dell’Oltradige.”



Cici Cafaro (io scrivo la realtà) a cura di Eugenio Imbriani (Kurumuny Edizioni) a Sentieri a Sud 2012


Anche per questo 2012 si rinnova l’appuntamento con la rassegna “SENTIERI A SUD”, dedicata alle produzioni e agli attraversamenti culturali, tra musica e poesia, tra documentario e racconto, tra cultura antica ed evoluzioni moderne: uno spazio di confronto su vari temi in un luogo ricco di storia e di storie. “SENTIERI A SUD” nasce con l’idea di condividere in uno spazio fisico e mentale, un luogo dell’anima che è stato fulcro della vita di una comunità, impressioni utili a favorire una maggiore conoscenza della cultura orale salentina e di coloro che sono oggi le nuove voci narranti in questa “isola sonante”. Il quarto sentiero è per venerdì 3 agosto 2012 alle ore 21,00 nelle campagne di Kurumuny a Martano con "CICI CAFARO – io scrivo la Realtà” a cura di Eugenio Imbriani (Kurumuny Edizioni). Interverranno Eugenio Imbriani e Pierfrancesco Pacoda. Al termine della presentazione intervento musicale di Cici Cafaro con Antonio Castrignanò, Daniele Durante, Pasquale De Nigris.  Una testimonianza preziosa, un lungo racconto in cui il flusso dei ricordi sembra riannodare le fila del rapporto tra passato e presente, tra memoria e appartenenza. Un’autobiografia che ci rivela una personalità emblematica e rappresentativa della cultura dell’area grica del Salento. Cici Cafaro è un uomo che sembra aver vissuto dieci vite in una: contadino, ambulante, poi emigrante e soldato, sempre cantastorie instancabile che conosce, come gli antichi aedi, il segreto del ritmo delle parole per incantare.

Eugenio Imbriani - ricercatore di discipline demoetnoantropologiche, insegna Antropologia culturale nell’Università del Salento, Facoltà di Scienze sociali, politiche, del territorio, e afferisce al Dipartimento di Scienze sociali e della comunicazione. È in servizio presso l’ateneo leccese dal 2000; in precedenza, dal 1989, è stato in servizio presso l’Università della Basilicata. I suoi interessi e la sua attività di ricerca sono orientati allo studio del folklore, ai temi della cultura popolare, della scrittura etnografica, ai rapporti tra memoria e oblio nella produzione dei patrimoni culturali e dei discorsi sulle identità locali. Ha prodotto numerose pubblicazioni, monografie, saggi apparsi su riviste, in volumi collettanei, atti di convegni.

B22 - è un laboratorio creativo di due menti e quattro mani, Alessandro Sicuro e Francesco Cuna. Nel loro book, in ordine sparso, grafica pubblicitaria, illustrazione, scenografie, fotografia, pittura, disegno dal vivo, abbigliamento e qualsivoglia gesto creativo. Il nostro motto? "Difficile, come affezionarsi ad una mosca, ma non impossibile".

Colle Massari


“Famiglia - I fratelli Maria Iris e Claudio Tipa, che condividono da sempre la passione per la natura e per i grandi vini, hanno realizzato il loro sogno creando un “Domaine” in Toscana. L’odierna ColleMassari comprende tre tenute: dal 1998 il Castello di ColleMassari, dal 2002 il Podere Grattamacco e dal 2011 la Fattoria Poggio di Sotto.
Castello ColleMassari - Nasce nel 1998 ed è compresa nella DOCG Montecucco in Alta Maremma, tra le DOCG del Brunello di Montalcino e del Morellino di Scansano, godendo di condizioni ideali per l’allevamento del sangiovese. Il primo millesimo prodotto è del 2000.
Grattamacco - Nasce alla fine degli anni 70 ed è compresa nella DOC Bolgheri dove coglie prontamente l’interesse del mercato per questa nuova culla del Cabernet Sauvignon in Italia. Il primo millesimo prodotto è del 1982, frutto di un taglio di Cabernet Sauvignon con Sangiovese e Merlot.
Poggio di Sotto - Nasce nel 1989 ed è unanimemente considerata una dei veri e propri classici del Brunello di Montalcino DOCG. È sicuramente una delle aziende più famose e premiate dalla critica enologica italiana ed estera, non solo per il Brunello, ma anche per il suo Rosso di Montalcino DOC. Il primo millesimo prodotto è del 1991.
Alinghi - ColleMassari in qualità di Official Supplier ha accompagnato Alinghi nella vittoriosa conquista della Coppa America nelle due edizioni di Auckland 2003 e Valencia 2007, promuovendo con i prodotti delle sue tenute Toscane il vino italiano nel mondo.”


Book Yourself Solid by Michael Port (Wiley )

Book Yourself Solid

You'll learn smarter marketing that will generate leads so you book clients this month. It really happens, and it could be you. In the book, Book Yourself Solid, small business marketing expert Michael Port takes you by the hand and walks you down the path to:
Discover and set your business foundation
Build trust with your target audience
Build credibility within your marketplace

Within a few pages of this lead generation guidebook you will:
Experience one ah-ha moment after another.
Notice a shift in your thinking.
Become inspired to take action to reach your goals and set new ones beyond what you previously thought possible.
Feel the confidence to take action using smarter marketing methods.

Here's how the Book Yourself Solid Lead Generation & Smarter Marketing System works in this book:

It's a 15-step lead generation and small business marketing system broken into three modules.
Modules I and II are four chapters each that focus on building your foundation and increasing your trust and credibility.
Module III dives into self-promotion with seven chapters, one for each of the 7 core self-promotion strategies.
Each chapter provides you with verbal and written exercises and booked solid action steps to get you going and keep you moving.
You'll learn 7 core self-promotion strategies.
These 7 core self-promotion strategies will make the most of your time, money and energy - all things you'll want plenty of once your lead generation efforts start driving in boatloads of leads. You'll get an easy-to-read roadmap to build a rock-solid:

1. Networking Strategy
2. Web Strategy
3. Writing Strategy
4. Speaking/Demonstrating Strategy
5. Referral Strategy
6. Direct Outreach Strategy
7. Follow-up Strategy

Lead Generation & Small Business Marketing advice you can't afford to pass up. Small business marketing expert and business coach, Michael Port, gives the gift of knowledge in this 288 page book, jam-packed with the lead generation advice and guidance to:
Clearly articulate what you offer, and the benefits of your services.
Turn your unique traits into profits.
Emotionally connect potential clients to what you offer - Michael taps into his former life as an actor to give you a truly unique perspective!
Avoid trial and error - leverage the experience of someone who's been there, done that. The business coaching and small business marketing advice you get in this program has propelled thousands of service professionals' practice into into six- and seven-figure assets.
Pick and choose your clients, by only working with those that are ideal for you. In fact, this lead generation system will help you attract more of those ideal clients.
Overcome the most common challenges for small business marketing.
Enjoy a full calendar, with paying clients that produce an avalanche of referrals - that's smarter lead generation!

The Book is filled with small business smarter marketing success stories

You not only read about this lead generation and smarter marketing system, you'll learn how it works through real life business cases, such as a doctor that went from $300,000 to $1,000,000 annually.
The first jump from $300,000 to $600,000 in the first year came with a shift in thinking, leveraging smarter marketing techniques and an emotional connection in marketing messages. In less than one year, he was booking 115 new clients per week!
The next jump was to $1 million annually, which came when it was time to raise his rates, thanks to smarter marketing, self-promotion and following the Book Yourself Solid lead generation system. He picked the smarter marketing and lead generation advice that worked for his business - with a focus on five of seven core self-promotion strategies:

1. Web marketing
2. Referral strategy
3. Article writing
4. Public speaking
5. Automated follow-up and keep in touch strategy

Deepak Chopra presenta L'Anima del Vero Leader (Guida pratica per lo sviluppo delle qualità fondamentali della leadership) edito da Essere Felici

L'Anima del Vero Leader - Libro



Deepak Chopra, autore di numerosi bestseller, ti sta invitando a divenire il leader di oggi: una figura che ha una visione e sa come trasformarla in realtà. Deepak Chopra ha una notevole esperienza, avendo insegnato leadership a personaggi della finanza e dell'economia per tanti anni. I consigli di questo libro possono essere applicati a qualsiasi realtà aziendale ma non solo in azienda: sono consigli validi anche in famiglia, nella scuola, in politica, nella riunione di condominio. Chopra propone lo sviluppo di 7 qualità del leader, indicate nell'acronimo: L-E-A-D-E-R-S. Dopo aver identificato il tuo personale profilo dell'anima e i valori essenziali che vuoi sviluppare, puoi usare queste sette abilità per permettere alla tua potenziale grandezza di emergere. Soltanto dal livello dell'anima, sostiene Chopra, vengono a crearsi i grandi leader. Una volta che la connessione è stabilita, avrai accesso illimitato alle qualità più vitali che una guida possa possedere: creatività, intelligenza, potere organizzativo e amore. Come ama affermare Chopra, il leader è il simbolo dell'anima del gruppo.

mercoledì 1 agosto 2012

TARANTAPATIA DI PIERFRANCESCO PACODA. DA OGGI IN LIBRERIA


 
Clip promo del volume Tarantapatia, le lunghe notti della taranta di Pierfrancesco Pacoda
(Kurumuny/Affari Italiani editore 2012).

ARMANDO AL PANTHEON


“Nel lontano 1961 Armando Gargioli, approda, grazie al consiglio di alcuni suoi amici commercianti, dalle parti del Pantheon e precisamente nella Salita de’ Crescenzi. Al n° 31, rileva un vecchio ristorante, un po’ demodè ed in crisi d’identità. Lo trasforma in una, “Bottiglieria con cucina” a cui da il nome di “Armando al Pantheon”. Armando è un cuoco eccezionale e ben presto, il piccolo locale, acquista una certa notorietà. Le specialità della cucina romana eseguite nella loro pura ed essenziale forma e supportate da materie di prima qualità, diventano un punto di riferimento per gli amanti della tipicità romana. Negli anni settanta, ad Armando, si affiancano i figli: il primogenito Claudio, studente universitario e poi, l’ancora quattordicenne Fabrizio.
Sono tempi difficili, di crescita, ma ricchi di soddisfazioni. Il locale è frequentato da personaggi della cultura e dello spettacolo, ne citiamo alcuni come: il filosofo Jean Paul Sartre , i pittori: Antoci, e Cascella , gli attori: Merli, e Grazioli, i registi: Citto Maselli e Nanni Loy, grandi musicisti come: Nino Rota ed Astor Piazzolla ed ancora tanta, tanta, gente, romani e no. Nella prima metà degli anni ottanta, i due fratelli diversificano i loro ruoli e mentre Fabrizio si specializza nel servizio di sala e nella conoscenza dei vini, Claudio si affianca al padre in cucina ed apprende da lui tutti i segreti di quel mestiere. Con passione si dedica ad un lavoro di ricerca culinaria che lo porterà alla rivisitazione di ricette “Apiciane” (grandissimo cuoco vissuto alla corte dell’imperatore Tiberio circa duemila anni fa) e a far nascere alcune specialità personali, sempre improntate alla tradizione e alla tipicità romana. Passano gli anni, la società cambia, la storia cambia ed anche per “Armando al Pantheon” sono tempi di lente ma inevitabili trasformazioni; da semplice osteria con cucina, si migliora e diventa un qualcosa di unico nel suo genere, un posto di ritrovo simpatico ed accogliente dove chi lo frequenta, più che sentirsi un anonimo avventore, si sente un amico. Armando si ritira dall’attività, per ragioni di salute, all’inizio degli anni novanta, ma i due fratelli Gargioli continuano la tradizione di famiglia. A settembre del 2003 entra a far parte dello staff, una delle figlie di Claudio, Fabiana che, affianca lo zio Fabrizio nel servizio di sala.
Sono cambiati i nomi, ma il tipo di persone che attualmente frequentano il locale sono sempre le stesse: clienti per una volta, amici per sempre. Noi di “Armando al Pantheon” ringraziamo tutta la nostra clientela, quella passata e quella presente che, in tutti questi anni, grazie alla sua presenza ed al suo incoraggiamento ci ha trasmesso la voglia, la gioia e la volontà di fare sempre e meglio il nostro lavoro.”

Enoteca dell’Orologio


“L’Enoteca dell’Orologio nasce nel 1983, coronamento della grande passione per i vini di alta qualità del Patron Graziano Bernini ed è riconosciuto dalle guide gastronomiche più autorevoli.
Il locale Ristorante è disposto su due livelli con ampio giardino e affaccia nella piazza principale della città di Latina ed ospita frequentemente mostre ed eventi di carattere culturale. Ambiente di grande impatto, moderno, professionale ed allo stesso tempo elegante, si presenta ampio e spazioso su due piani e diviso in più sale. Arredato con cura, ben illuminato e raffinat,o offre riservatezza e una soave armonia. Il menu dei vini, ben curato, offre le principali selezioni delle etichette, realmente disponibili in cantina, che rappresentano le principali aree enologiche nazionali ed internazionali. La città di Latina è nata dove, fino a qualche decennio fa, regnava la palude e la malaria. Ogni famiglia ha portato con sè la propria tradizione culinaria: non è raro trovare case dove si cucina con la stessa disinvoltura il couscous, il caciucco  o i cappelletti in brodo. L’Enoteca dell’Orologio è quindi libera di proporre una carta non strettamente legata al “territorio”, pur usandone i prodotti migliori, ispirata alla classica cucina italiana e a quella di tutti gli altri paesi del Mediterraneo e non, nel rispetto dell’olio d’oliva.”


When the Press Fails by W. Lance Bennett, Regina G. Lawrence, Steve Livings (Chicago)

When the Press Fails

A sobering look at the intimate relationship between political power and the news media, When the Press Fails argues the dependence of reporters on official sources disastrously thwarts coverage of dissenting voices from outside the Beltway. The result is both an indictment of official spin and an urgent call to action that questions why the mainstream press failed to challenge the Bush administration's arguments for an invasion of Iraq or to illuminate administration policies underlying the Abu Ghraib controversy. Drawing on revealing interviews with Washington insiders and analysis of content from major news outlets, the authors illustrate the media's unilateral surrender to White House spin whenever oppositional voices elsewhere in government fall silent.
Contrasting these grave failures with the refreshingly critical reporting on Hurricane Katrina a rare event that caught officials off guard, enabling journalists to enter a no-spin zone When the Press Fails concludes by proposing new practices to reduce reporters' dependence on power.
"The hand-in-glove relationship of the U.S. media with the White House is mercilessly exposed in this determined and disheartening study that repeatedly reveals how the press has toed the official line at those moments when its independence was most needed."



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