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martedì 12 marzo 2013

Esce per l’etichetta Ululati (Lupo editore) SALUTO AL NEMICO DEGLI AEDO



Molto più che interessante, anzi intrigante e molto bello questo lavoro degli AEDO. L'album si apre con ACQUA e si chiude con PENELOPE, come se nell'andirivieni delle onde nel tessere e disfare una tela ci sia un attesa di qualcosa di positivo l'arrivo anche solo di una immagine benigna. Tra il brano di apertura e quello di chiusura splendidi brani sono Le orecchie del Re e La pancia del mostro. Bellissima anche LE TUE MANI. Le sonorità sono a volte rarefatte a volte forsennate come gli stati d'animo di una società in travaglio. Belli i testi con sfumature agrodolci e le sonorità che vanno dalla ballad a brani più potenti intersecati da un' etnicità mai banale.  Un disco da non perdere per nessun motivo: un disco che fa pensare sognare viaggiare sperare attraverso le splendide voci dei cantanti. (Oliviero Malaspina)


AEDO - Nato nell’agosto del 2010, il progetto AEDO delinea un percorso lirico che si nutre delle radici del suono piegando il canto popolare alla riproduzione della natura. Dalla ricerca e riconsiderazione di antichi miti fino a giungere a testi di natura contemporanea, lo spettacolo proposto restituisce un ricercato immaginario arcaico che si distingue in contesti molto diversi dimostrando di possedere quella natura poliedrica tipica del Teatro Canzone. Nel 2011 e 2012 gli AEDO si esibiscono in numerosi concerti, dividono il palco con artisti di fama internazionale come i RADIODERVISH e LUCA MORINO, realizzano una tournee nazionale che li porta a suonare a ROMA e BARI, vincono il Concorso OFFICINE DELLA MUSICA in occasione del quale viene prodotto un videoclip professionale del brano “MACARìA” realizzato dalla PUNTO EXE con la regia di GIANNI DE BLASI e sostenuto da diversi partner quali: UNIONE EUROPEA, PUGLIA SOUNDS, REGIONE PUGLIA, TEATRO PUBBLICO PUGLIESE, PUGLIA PER TUTTE LE STAGIONI.

Gli AEDO sono:
Giovanni Saccomanno
voce e chitarra acustica
Eleonora Pascarelli voce
Mauro Pispico chitarra classica
Chiara Arcadi violino
Francesco Spada organetto
Giuseppe Donadei percussioni
Giorgio Kwiatkoswski basso





Per sempre carnivori, di Cosimo Argentina (Minimum Fax). Intervento di Nunzio Festa



I corpi sono continuazione della disperazione, nell'ultimo romanzo di Cosimo Argentina. "Per sempre carnivori", sintetizziamo senza paura di farci rider in faccia, è Cappelli+Romani+Bukowski; ovvero un dolore=piacere. Lo spettacolo s'apre e si chiuse su una (macabria da immagine) disfatta. Ma nella sua operazione di nascita crescita e lancio verso la morte quindi s'ingozza delle disfatte dei suoi teatranti. Il Polonia e gli altri suoi due soci insegnano per pochi danari presso una scuoletta privata di terz'ordine della pugliese/tarantina Ginosa. E qui un inciso: non scriviamo del libro solamente perché da vie paterne c'arrivò sangue ginosino. Dicevamo, Polonia e gli altri due insegnanti si fanno dell'insegnamento che gli rende poca grana, ma essenzialmente guardando al dopo-lavoro. Dove strisciano tra un bar e la strada veloce pensando alle diciassettenni che della loro mattinata severa han fatto parte. Alcol e puttanate. Che sono raccontate da Argentina non solamente con brio, arguzia, agilità talento. Effetti collaterali della disperazione detti con una narrazione infuocata nell'accostamento alle prossimità del noir, epperò vissuti dalla lingua di Cosimo Argentina. Fatte di quel timbro sbalordito e costantemente intonato ai fatti perché sempre apparentemente disarmonico. Il mondo della scuola di Per sempre carnivori è un surrogato della decadenza dell'insegnamento cotto nell'assenza della Vocazione. Più pura, infatti, appare la presenza imperiosa e assoluta nonostante tenuta falsamente in secondo piano del padre del protagonista. I luoghi fanno, certo. Ché Argentina sentendo il suo papà vedovo viaggiare in cerca di scuole da spiare di paese in paese della provincia tarantina, si stacca dalla sua Taranto appunto per vivere momento per momento e punto per punto, angolazione su angolazione le corsette del ginosino insieme alla battute di caccia alla donna dell'istante da "sbulinare". Il mare e le campagna guardano i tre guasconi. E gli impertinenti dall'acqua salata e dalla sabbia piena di preservativi e 'sbobba' di cane si fan zittamente struggere. Le dimensoni del romanzo che dice d'un frammento di provincia italia, quindi in maniera emblematica, e non può esser diversamente, di buona parte della provincia italica, spiegano l'umano che va alla rovina. Oltre che la frantumazione, fino alla riduzione in poltiglia, di molti valori che dovrebbero al contrario fortificarsi in settori fondamentali, essenziali della società. Famiglia, scuola, amicizia. Tre casette che Cosimo Argentina incendia. Grazie al lavoriò di personaggi che sono spaccati dalla coscienza che gli urla dentro. Nel tempo libero, ammette poi lo scrittore, ci si maschera per mascherare la scofitta. E non può esser che tutto finto, dunque.

“Cose che chiedono l’anima”con Tommaso Ariemma il 13 marzo ai Teatini di Lecce



L'Associazione “Le Ali di Pandora”è lieta di invitarVi mercoledì 13 marzo 2013 alle ore 18,30 presso il Complesso dei Teatini, Lecce, nel contesto della mostra “Pandora, diritto di...condividere una visione differente” all'incontro “Cose che chiedono l’anima”con Tommaso Ariemma ( docente di Estetica Accademia Belle Arti di Lecce). Scrive Ariemma: “La bambola: un oggetto metafisico che misura le nostre possibilità e abbozza i contorni del nostro mondo. Per questo motivo filosofi, pittori, scultori, romanzieri e poeti hanno visto in essa una chiave per comprendere l’esistenza umana, fin dal suo primo manifestarsi nel mondo. Il poeta Rilke, ad esempio, nel suo celebre saggio dedicato alle bambole, scrive: «Noi ci orientavamo sulla bambola. Per natura giaceva essa più in basso, così noi potevamo defluirle intorno insensibilmente, raccoglierci in essa e, benché un po’ torbidi, riconoscere in essa i nuovi contorni del mondo. Ma noi presto comprendemmo che non potevamo farne una cosa o una creatura umana, e in simili momenti divenne essa un ignoto per noi, e ogni senso confidente di cui l’avevamo riempita e colma, ci divenne ignoto in lei». (…)

Le Ali di Pandora
Lecce - Info: 0832.391862- 339.56.07.242 –
pandoradirittodi@libero.it – www.lealidipandora.com


L’anima al centro: MAI PIU’ SECONDO, di Vito Antonio Conte, Luca Pensa Editore 2012. | alessandrapeluso

L’anima al centro: MAI PIU’ SECONDO, di Vito Antonio Conte, Luca Pensa Editore 2012. | alessandrapeluso

lunedì 11 marzo 2013

L’ETERNITÁ DELLA NOTTE Sherrilyn Kenyon (Fanucci). Traduzione di Alberto Cassani. In libreria dal 21 marzo



Finalmente in libreria il settimo episodio della serie Dark Hunters che ha reso Serrilyn Kenyon un’autrice di culto.  Figlio di un senatore romano, a soli ventidue anni Valerius Magno è diventato un potente generale. Da essere umano ha condotto campagne in Grecia, Gallia e Britannia. Ma adesso è un Cacciatore oscuro, e i suoi natali gli procurano l’odio e il rancore della maggior parte dei colleghi, che fanno di tutto per tenerlo lontano da Kyrian, Kell, Zarek e Zoe. La situazione è complicata, ma potrebbe peggiorare... Il pericolo, questa volta, ha fattezze sexy e si chiama Tabitha Devereaux. Tabby fa parte di una nuova generazione di Cacciatori che ha dimostrato il proprio valore senza rinunciare alla propria anima, e ha il potere dell’intuizione. Proprio per questo è l’unica che riesce ad avvertire le emozioni e la grande solitudine di Val, a capire che il suo atteggiamento altezzoso è soltanto una facciata, una difesa che ora Tabby intende abbattere... Ma non è il momento di innamorarsi, una sanguinosa battaglia è appena cominciata e ben presto lei e Valerius si troveranno a combattere fianco a fianco contro il demone più pericoloso di tutti, capace di tornare dal regno dei morti e mettere fuori combattimento persino il grande Acheron.

Sherrilyn Kenyon è un’autrice ormai di culto in Germania, Inghilterra e Australia. Il suo sito internet registra 120.000 contatti la settimana. Fanucci Editore ha già pubblicato Anche i diavoli piangono, Infinity e i primi sei romanzi della serie dei Dark Hunters: Fantasy Lover, Notte di piaceri, L’abbraccio della notte, Danza con il diavolo, Il bacio della notte e Il gioco della notte.









“Tra epistemologia ed ermeneutica” di Francesco Crapanzano (Phasar Edizioni)



Una chiave di lettura "diversa" della Scienza alla luce di una delle correnti più feconde della Filosofia contemporanea: l’Ermeneutica. Attraverso un percorso storico-teoretico, l’autore giunge alla conclusione paradossale di una "dipendenza" dell’epistemologia dall’ermeneutica. Dipendenza da non intendersi in chiave "determinista" ma come "interazione", trascurata la quale si rischia di perdere quell’unità tra saperi necessaria quanto la loro distinzione. Francesco Crapanzano è dottore di ricerca in Metodologie della Filosofia presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università di Messina. I suoi interessi si focalizzano su temi di Filosofia contemporanea, in particolare sul rapporto tra Scienza e Filosofia. Ha in corso una ricerca sul contributo di Jean Piaget alla svolta metodologica novecentesca dal riduzionismo alla complessità.

"Tra epistemologia ed ermeneutica" di Francesco Crapanzano (Phasar Edizioni)

"Tra epistemologia ed ermeneutica" di Francesco Crapanzano (Phasar Edizioni)
2003, Prezzo: 9,00, ISBN: 88-87911-28-2, PAGINE: 154


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Lo sviluppo sostenibile nei paesi emergenti, secondo Hindol Roy. Intervento di Vander Tumiatti*



A proposito di “Green Marketing In Emerging Economies – An Indian Perspective: A research study based on Kolkata, one of the most multi dimensionalì, multi cultural, representative city of India” by Hindol Roy (LAP LAMBERT Academic Publishing).
Lo sviluppo sostenibile è la forma di sviluppo che mira a un consumo eco/compatibile e ad una crescita economica appropriata, cercando di proteggere e tutelare, come obiettivo principale, l’ambiente. Il campo dello sviluppo sostenibile, come riportato nel libro di Hindol Roy che prendiamo in considerazione in questa sede, può essere concettualmente suddiviso in tre parti costituenti: sostenibilità ambientale, sostenibilità economica e sostenibilità socio/politica. Consapevoli della sempre più crescente preoccupazione dei cittadini nei confronti di un ambiente di vita sano e le loro preferenze, nella vita di ogni giorno, di prodotti rispettosi dell’ambiente, i “professionisti” del marketing si stanno sempre più impegnando nella ricerca di soluzioni e strategie utili a garantire una crescita sostenibile e ad applicare il concetto stesso di sostenibilità anche alle scelte più difficoltose e delicate in ambito di “green energy”. E così, il Green marketing è ormai diventata una delle strategie di mercato per il futuro, un obiettivo assoluto da perseguire per il bene dell’umanità. Solo un decennio fa, il termine “strategia di business verde” poteva coinvolgere emotivamente solo sparute nicchie di mercato, difficili da tradurre in business e il cui coinvolgimento avrebbe avuto costi elevatissimi per le aziende. Oggi, però, lo scenario appare molto diverso. La maggior parte delle industrie ha compreso che, comunque, buona parte dei consumatori è disposta ad acquistare prodotti ad un costo magari un po’ più sostenuto, purché di alto profilo ecologico e biologico. Fortunatamente, dunque, la percezione in tali ambiti sta cambiando e finalmente il concetto stesso di “green marketing” sta assumendo sempre di più una sua forma ben definita. È solo dagli anni novanta, infatti, che i ricercatori hanno iniziato accademicamente ad analizzare i consumatori e il loro atteggiamento nei confronti del settore del business verde e della relativa commercializzazione di prodotti eco/biologici. Ma la maggior parte degli studi sulla filosofia del green marketing, sul consumo e lo sviluppo sostenibili sono realizzati in paesi sviluppati mentre permangono molte lacune nell’analisi di contesti socio economici emergenti come, ad esempio, l’India. Questa ricerca è un passo decisivo per colmare questa lacuna analitica. Il libro che ho avuto il piacere di leggere in lingua originale “Green Marketing In Emerging Economies – An Indian Perspective: A research study based on Kolkata, one of the most multi dimensionali, multi cultural, representative city of India”, è stato scritto da Hindol Roy e parla di questo e molto più. Negli intenti dell’autore vi è l’individuazione di strade inesplorate nel green marketing e nella realizzazione di prodotti eco/compatibili in un’economia in via di sviluppo, con riferimento nello specifico all’India e, ancor più specificatamente, ai consumatori reali di questi prodotti in un’area urbana come Kolkata City. Lo sforzo concettuale dell’autore, nella stesura del testo, si è concentrato principalmente nell’analisi dell’attuale gamma di prodotti “green” presenti sul mercato indiano, con accenni anche ad altri mercati di Paesi in via di sviluppo e alla fedeltà dei clienti per tali prodotti, senza trascurare però alcuni dati significativi, ai fini della ricerca, come le loro preferenze d’acquisto e l’attenzione al rapporto qualità prezzo.


Vander Tumiatti, Imprenditore e Fondatore di Sea Marconi Technologies. Intervento apparso l’8 marzo 2013 sul blog libri de La Repubblica Bari

domenica 10 marzo 2013

Tim Cook potrebbe testimoniare sul cartello USA per gli ebook | Macitynet

Tim Cook potrebbe testimoniare sul cartello USA per gli ebook | Macitynet

Editoria digitale in forte crescita

Editoria digitale in forte crescita

LE COLPE DELLA NOTTE Sherrilyn Kenyon (Leggereditore). Traduzione di Marilisa Pollastro. In libreria dal 21 marzo



Cosa succede quando la fiducia incondizionata accordata ad Acheron, unico difensore del genere umano, viene meno? Stryker, leader degli Spathi, un antico ordine di demoni guerrieri, sta seminando il malcontento tra i Cacciatori oscuri del Mississippi. Questi ultimi, contravvenendo al proprio codice morale, stanno nutrendosi di uomini e hanno iniziato a collaborare con i demoni invece che combatterli. Acheron decide di assegnare al suo braccio destro, Alexion, il compito di investigare, giudicare e, se necessario, eliminare i ribelli: dieci giorni in tutto per compiere sulla Terra una missione che si preannuncia più che ardua. Seppur razionale, spietato, e abituato a prendere le distanze dalle proprie emozioni dopo aver vissuto per secoli in totale isolamento, Alexion non potrà negare a un vecchio amico, scoperto a capo dei ribelli, l’ultima possibilità di redenzione. E che dire del fatale incontro con Danger, Cacciatrice oscura il cui aiuto si rivelerà per lui indispensabile? Legati a doppio filo da un’irrefrenabile attrazione, vittima e boia dovranno condividere i propri intenti, e infine, la sorte.

Sherrilyn Kenyon è un’autrice ormai di culto in Germania, Inghilterra e Australia. Il suo sito internet registra 120.000 contatti la settimana. Fanucci Editore ha già pubblicato Anche i diavoli piangono, Infinity e i primi sei romanzi della serie dei Dark Hunters: Fantasy Lover, Notte di piaceri, L’abbraccio della notte, Danza con il diavolo, Il bacio della notte, Il gioco della notte e L’eternità della notte.



Matisse a quattro zampe di Tiziana Cazzato (Lupo Editore) alla Feltrinelli Point di Lecce



La libreria “Feltrinelli point” di Lecce è lieta di presentare al pubblico salentino il nuovo e divertente libro di Tiziana Cazzato, “Matisse a quattro zampe” (Lupo Editore) che sarà presentato dall’autrice del romanzo “La B capovolta” Sofia Schito (Lupo Editore). L’appuntamento è dunque per lunedì 11 marzo 2013, ore 18,00 alla Feltrinelli Point di via Cavallotti 7/a a LECCE.

Cosa succede in una casa quando arriva un cucciolo a portare scompiglio? Matisse ha un cuore d’oro, spirito indipendente e tanto amor proprio, socievole, buongustaio, sicuro di sé, adora la sua signora e si infila nella giornata della signorina Gambalunga frequentando biblioteca e set teatrali, da bravo curiosone qual’è. Un pò presuntuoso, sa di non essere certo un cagnolino qualsiasi; chi lo ha conosciuto ne parla come di un piccolo angelo a quattro zampe con la missione di riportare un sorriso dove c’è una lacrima: per questo si è fatto giramondo. Questa è la sua storia come l’ha raccontata lui e sembra una leggenda.




sabato 9 marzo 2013

Editoria online, arriva il sorpasso In Germania più ricavi del cartaceo

Editoria online, arriva il sorpasso In Germania più ricavi del cartaceo

Easy di Tammara Webber (Leggereditore). Traduzione di Marianna Cozzi. In libreria dal 14 marzo



Quando Jacqueline segue il fidanzato di lunga data al college di sua scelta, l’ultima cosa che si aspetta è di venire lasciata all’inizio del secondo anno, e di ritrovarsi single a frequentare un’università statale invece di un conservatorio di musica, ignorata da quelli che credeva essere suoi amici. Una sera, un membro della confraternita del suo ex la aggredisce, ma un misterioso sconosciuto si trova proprio al posto giusto nel momento giusto. Jacqueline vorrebbe solo dimenticare quella notte, ma il suo salvatore, Lucas, si siede il giorno dopo nell’ultima fila della classe di economia, e quando non è impegnato a disegnare la rapisce in un gioco di sguardi. Attratta da Lucas ma spaventata dalle proprie paure, Jacqueline non sa se può fidarsi di lui: vuole solo proteggerla e incoraggiarla? Lucas sembra nascondere molti segreti... eppure solo insieme potranno combattere il dolore e il senso di colpa, affrontare la verità e sperimentare l’inatteso potere dell’amore.

Tammara Webber è stata consulente accademica, ha sposato il suo ragazzo del liceo, ha tre figli e quattro gatti; insomma, una vita che è già il lieto fine di una storia d’amore. Grazie al passaparola ha ottenuto uno straordinario successo con questo romanzo che ha pubblicato a sue spese su Amazon in formato e-book e che in pochi mesi ha scalato tutte le classifiche, ottenendo addirittura un doppio contratto con la Penguin per l’edizione cartacea.


Una raccolta di racconti al ritmo occulto dell’inconscio. Ecco “Dodici” di Paolo Merenda edito da Giovane Holden Edizioni



Dodici vicende narrate con maestria da un esperto della penna. L’inconscio e l’animo umano sono al centro della scrittura di Paolo Merenda ispirata dal fantastico, ma anche da atmosfere esoteriche e misteriose. Segnata da sfumature tipiche del thriller questa raccolta di racconti è essenziale quanto dirompente nello scardinare le certezze del lettore e coraggiosa nell’affrontare temi scomodi. La psiche si svela lungo i racconti per dare voce all’alter ego, volto oscuro dell’essere umano.

“Dodici”: Una raccolta di racconti in cui la parola si fa strumento in grado di scandire un tempo doppio, quello della trama e quello dell’animo umano. Nell’arco di dodici ore, undici narrazioni più una riflessione finale battono i rintocchi della scrittura attraverso uno stile fluido e guizzante, dando vita a episodi talvolta verosimili talaltra fantastici, sospesi tra atmosfere thriller ed esoteriche, tra mistero e paranormale.
Con l’abilità di chi scrive anche per mestiere, Paolo Merenda ordisce trame ben strutturate ma essenziali, che non si perdono in inutili orpelli e colpiscono il lettore per le improvvise svolte inaspettate, dirompenti e rivelatrici. Attraverso l’analisi della psiche dei personaggi e una spiccata sensibilità verso le motivazioni inconsce alla base delle azioni umane, l’Autore affronta con coraggio temi scomodi, svelando la notte dell’uomo e i suoi fantasmi, il suo lato peggiore, l’alter ego che spesso lo segue come un’ombra beffarda e maledetta.
Non resta che sedersi di fronte al falò e cogliere l’invito di queste parole ammaliatrici. Incalza mezzanotte e la fiamma danza sensuale: il silenzio è rotto dal primo racconto che vi ha già conquistato.

Paolo Merenda nasce a Parete, in provincia di Caserta, il 13 giugno 1979. Laureato in tecniche ortopediche, non ama stare fermo e si divide con scarsi risultati (così afferma) tra il ruolo di responsabile di produzione presso un’azienda ortopedica, il giornalismo e la scrittura. È direttore di un mensile di medicina e, attraverso il proprio sito web, si occupa di arte e recensioni. Suoi racconti sono comparsi su varie riviste, tra cui la miscellanea della Società di Storia Patria, di cui è riuscito a diventare socio nonostante, a suo dire, gli evidenti limiti mentali.

Prezzo di copertina: 14,00 euro
Distribuito da Cinquantuno.it www.cinquantuno.it. I libri di Giovane Holden Edizioni sono in vendita nelle librerie nazionali e on line all’indirizzo http://www.giovaneholden-shop.it/

Per informazioni:
Miranda Biondi - Mobile 3384207994 - E-mail ufficiostampa@giovaneholden.it 
Claudia Aliperto – Mobile 333 2800364 – E-mail claudia.aliperto@giovaneholden.it

venerdì 8 marzo 2013

Panni sacri | Mangialibri

Panni sacri | Mangialibri

EMERGENCY SALENTO: SUITE SUI DIRITTI UMANI DI MASSIMO "MAX" MURA



L’AUTORE   E   CHITARRISTA COMPOSITORE   MASSIMO  “MAX”  MURA  DIRETTORE ARTISTICO DELLA COMPAGNIA MURA DI FLAMENCO ANDALUSO E’ STATO INVITATO  DA  EMERGENCY   SALENTO   AD ESEGUIRE SABATO  9 MARZO 2013  ORE 19,45  DOPO LA PROIEZIONE DI DOCUMENTARIO SUI  DIRITTI  UMANI  :” LIFE  IN ITALY IS   OK  EMERGENCY     PROGRAMMA  ITALIA” PRESSO LA CHIESA DI SAN SEBASTIANO DI LECCE (FONDAZIONE PALMIERI),  IN VICO DEI  SOTTERRANEI  23, LA SUA  SUITE SUI DIRITTI UMANI DAL TITOLO  “ULTIMI”  GIA’  ESEGUITA IN PRIMA ASSOLUTA ALL’OPEN SPACE DI LECCE IL 28.12.2012

Pazza di te Jennifer Crusie (Leggereditore). Traduzione di Valentina Pezzoni. In libreria dal 21 marzo



 Cosa accade quando la tranquilla e anonima esistenza di una donna viene letteralmente travolta dalla passione? Razionale e affidabile, Quinn McKenzie ha sempre vissuto quella che lei definisce una vita ‘incolore’, priva di emozioni forti, imprevisti o colpi di testa. Insegna arte in un liceo, è circondata da amici e familiari che la amano ed è fidanzata con Bill, l’allenatore praticamente perfetto della scuola... insomma, una noia mortale da scuotere con qualche eccitante novità. Ma gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo, e tutto cambia quando Quinn adotta una cagnolina abbandonata e inizia a guardare sotto una nuova luce un vecchio e caro amico che non aveva mai considerato tanto sexy e affascinante. Si troverà allora fare i conti con segreti, sabotaggi e sottili seduzioni... e con due uomini totalmente pazzi di lei.

Jennifer Crusie ha scritto quindici romanzi, tradotti in oltre venti Paesi. I suoi libri sono apparsi nelle classifiche di New York Times, USA Today, Publishers Weekly, Wall Street Journal, Bookscan e Barnes & Noble. Le sue storie esplorano in profondità l’universo femminile, restituendoci una visione poliedrica delle donne d’oggi. Per Leggereditore sono giù usciti Una scommessa per amore e Temptation.

mercoledì 6 marzo 2013

1MFestival | Macarìa » 1MFestival

1MFestival | Macarìa » 1MFestival

1MFestival | LU CCUMPAGNAMENTU » 1MFestival

1MFestival | LU CCUMPAGNAMENTU » 1MFestival

Nasce a Lecce Empire Consulting – business, legal, communications



Dipartimento per la Consulenza
aziendale, fiscale, tributaria ed IVA

La mission del Dipartimento per la Consulenza aziendale, fiscale, tributaria ed IVA -  I nostri esperti da molti anni affiancano le aziende nei periodi "più caldi" delle dichiarazioni dei redditi. Siamo in grado di semplificare - per le imprese nostre clienti - le modalità di approccio a ogni genere di operazioni fiscali e tributarie. Siamo inoltre specializzati nella gestione dell'IVA per
le operazioni in ambito Ue e nei rapporti con l'estero. Comprendere i comportamenti delle aziende, analizzare i loro mercati e la loro concorrenza; incentivarne lo sviluppo; diffondere la cultura d’impresa; selezionare le risorse migliori; essere, di fatto, accanto ai nostri clienti dei veri e propri
co-imprenditori, richiede un costante impegno nella ricerca e nello studio di metodologie innovative. Il nostro Dipartimento per la Consulenza aziendale, fiscale, tributaria ed IVA dedica con entusiasmo ogni risorsa a queste attività, perché capire l’ambiente e le esigenze dei nostri clienti significa poter affrontare le sfide del futuro con la tranquillità di coloro che conoscono i mezzi per
vincerle.

Servizi del Dipartimento per la Consulenza aziendale, fiscale, tributaria ed IVA

• STUDIO FATTIBILITÀ  • ANALISI E SCELTA TIPOLOGIA DI IMPRESA • DITTE
INDIVIDUALI • SOCIETÀ SEMPLICI • SOCIETÀ DI PERSONE • SOCIETÀ DI CAPITALI
• COOPERATIVE

"Consulenza Direzionale" La consulenza direzionale aiuta a prendere le decisioni più importanti per la vita dell’azienda in modo corretto utilizzando le tecniche della Direzione Strategica.
"Strategia impresa supporto e sviluppo aziendale". L’azione viene sviluppata sia nelle fasi iniziali dell’attività d’impresa che nelle fasi di consolidamento competitivo.
"Consulenza nella delocalizzazione di Strutture Produttive e Commerciali all’ estero” Consulenza e assistenza alle imprese nel costituire società, branche filiali all’estero, anche con progettazione di reti in Franchising per lo sviluppo dei loro prodotti e servizi.
"Business Information" - Per informazioni aziendali noi intendiamo tutte quelle informazioni utili al vertice aziendale ma anche alle singole direzioni (commerciale, marketing, finanza e controllo, risorse umane, produzione, ecc.). "Partnerships e Networking" - Ricerca e identificazione dei partners. Attivazione rete contatti locali.

Dipartimento legale

Il Dipartimento Legale è organizzato per fornire assistenza giudiziale e stragiudiziale su specifiche problematiche nei differenti settori del diritto civile, penale, amministrativo ed internazionale, grazie ad un consolidato network di corrispondenti, collaboratori, periti e consulenti tecnici di comprovata esperienza e competenza.  Il Dipartimento è in grado di assicurare la migliore e più rapida tutela dei diritti dell’assistito finalizzata al riconoscimento delle proprie istanze in tempi brevi e con l’applicazione della migliore ed aggiornata metodologia all’uopo predisposta. sul binomio dell’internazionalità e dell’eccellenza. I principali ambiti operativi si fondano su una preliminare attività di consulenza, di analisi delle strategie e di assistenza giudiziale e stragiudiziale anche a mezzo di redazione consulenze, saggi e pareri nonché tramite una intensa attività di assistenza personale a supporto del Cliente che intende gestire personalmente la trattativa dalla fase delle trattative alla negoziazione fino alla consulenza post-contrattuale per la risoluzione di problematiche interpretative od esecutive. La costante attenzione alla contrattualistica aziendale ha portato le attività dello studio nella direzione della tutela di ogni aspetto del diritto industriale connesso e della assistenza per la tutela dell’opera dell’ingegno e del brevetto: ogni cliente potrà trovare adeguate soluzioni per ottenere un il proprio diritti esclusivo di sfruttamento dell’invenzione ,al fine di impedire ad altri di produrre, vendere o utilizzare la propria invenzione senza autorizzazione, massimizzandone ogni profitto. Il Dipartimento, inoltre, è in grado di offrire assistenza e consulenza in inglese, francese e spagnolo ed offre la possibilità di interfacciarsi con i mercati esteri ed extracomunitari grazie ad una fiduciaria rete di interpreti e traduttori.

Dipartimento Comunicazione  e Marketing

Il Dipartimento Comunicazione e Marketing con i suoi esperti cura le pubbliche relazioni per conto dei propri clienti, offrendo tutta una serie di attività di comunicazione che tendono a coinvolgere direttamente o indirettamente privati cittadini, istituzioni, aziende, organi di stampa, consumatori. Gli scopi del Dipartimento Comunicazione e Marketing hanno come obiettivo quello di sostenere la reputazione dei clienti che comunica, riuscendo a delineare e offrire a terzi una appropriata identità, creare consenso intorno a una particolare iniziativa, ad un brand, alla reputazione di un privato, alla commercializzazione di determinati prodotti e così via.  Il Dipartimento Comunicazione e Marketing non esaurisce la sua attività nella gestione dei media tradizionali, ma si rivolge anche agli organi di informazione on-line, che possono produrre un effetto sulla reputazione aziendale e comunque sul cliente in generale. In questo caso utilizzando specificità e competenze tecniche differenti e sfruttando la molteplicità dei canali riesce a strutturare progetti specifici di marketing e comunicazione per il cliente che hanno come obbiettivo quello di individuare un’utenza targhettizzata, accrescerla e fidelizzarla. L’azione complessiva sul cliente, attraverso sempre una proposta progettuale di marketing e comunicazione cucita su misura in base alle specifiche peculiarità e esigenze del cliente, mira non solo alla visibilità sui principali mezzi comunicazione di massa, e in rete, ma si propone di ampliare il parco clienti, migliorare i profitti derivanti da una più massiccia azione di brandizzazione ed esposizione mediatica. Il Dipartimento Comunicazione e Marketing diventa uno strumento indispensabile per piccole-medie imprese, strutture ricettive,  artigiani, associazioni, scrittori, artisti, gallerie d’arte, strutture per la ristorazione e politici. Le linee guida del Dipartimento Comunicazione e Marketing sono: la definizione degli obiettivi da raggiungere di concerto con il cliente; predisposizione dell’azione da svolgere su approvazione preventiva del cliente, produzione ed invio dei comunicati stampa, realizzazione post per blog e social network, viral marketing su piattaforme social, organizzazione di azioni programmate attraverso la creazione di eventi, meeting e convegni

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Passioni a Galatina a cura dell’Ass. Galatina Letterata dal 9 al 24 marzo 2013




Con il Patrocinio del Comune di Galatina il Salotto di Cultura “Galatina Letterata” organizza la rassegna Passioni con la mostra Grafico Pittorica dell’artista Paola Scialpi e la performance di Tango Argentino a cura di Pino Belgioioso e Stefania Filograna di Beltango-Lecce  e Stazione ICS  - Nardò e la performance di Flamenco a cura del Gruppo Flamenco Media Luna. E’ prevista inoltre una piccola mostra di artigianato al femminile. Sia la mostra grafico pittorica di Paola Scialpi sia la mostra di artigianato saranno visitabili  a Palazzo Baldi dal 9 al 24 marzo 2013.

Il Tango di Paola Scialpi - In un periodo di crisi globale l’artista Paola Scialpi ha voluto realizzare qualcosa di estremamente bello, ludico e gioioso: “Tango” è il titolo della sua personale di pittura, dove presenta venti opere dedicate al più sensuale ed elegante dei balli, ovvero il tango argentino. In queste opere non c’è posto per l’essere maschile spesso relegato in secondo piano, proprio mentre risuonano le note della danza e mentre una donna archetipo della leggendaria Eva si serve del tango per sfoderare le sue “armi” migliori in fatto di seduzione. Una gamba tornita che fa capolino tra le balze di una gonna rossa o una scollatura ardita e generosa, la fanno diventare vera e indiscussa protagonista di un percorso di seduzione che rifuggendo da baluardi di fumose rivendicazioni, conquista l’uomo che si lascia morbidamente trascinare nel vortice ritmato della passione. L’artista torna alla leggerezza con i suoi colori che da anni la caratterizzano, il bianco, rosso e nero che sembrano rappresentare perfettamente le atmosfere del tango argentino, regalandoci dunque prospettive nuove e spesso inconfessabili della natura femminile


L’Associazione – Il Salotto di Cultura "Galatina Letterata" nasce l'11 luglio 2009 come movimento di opinione indipendente che ha lo scopo di promuovere varie attività come VALORIZZARE le competenze e la preparazione dei soci; PROMUOVERE attività di formazione; PROMUOVERE la dedizione alla ricerca storica tra i giovani;  PROMUOVERE, in collaborazione con altri enti pubblici e privati, la progettazione e la realizzazione di mostre, convegni, seminari, concerti, tavole rotonde e quant'altro si ritiene utile per attirare turisti nella città; PROMUOVERE, ATTUARE e COORDINARE manifestazioni ed iniziative di interesse turistico e culturale; VALORIZZARE le bellezze naturali nonchè il patrimonio storico-monumentale del luogo.  "Galatina Letterata" negli anni ha curato la realizzazione di diversi eventi, mostre, e convegni, nonchè presentazioni di libri con autore.


La Location - L'evento di Sabato 9 marzo si svolgerà nel centro storico di Galatina e precisamente presso Corte e Palazzo Baldi.  Correva l’anno 1550 circa quando a Galatina le attività economiche erano diventate tanto fiorenti, in particolare la concia delle pelli, da attrarre i finanzieri umbro –toscani, Conti Cosimo e Nicola Baldi che edificarono il Palazzo Baldi nel cuore del centro antico di Galatina a metà strada tra la Basilica di S. Caterina e la Chiesa matrice di S. Pietro e Paolo. Dal punto di vista culturale, nel 1600, la città ospitava una sorta di “cenacolo” intellettuale a cui partecipavano note personalità, tra le quali spiccava la figura del Vescovo di Otranto, Gabriele Adarzo de Santander. Questi aveva scelto come abitazione e dimora invernale proprio Palazzo Baldi, luogo ideale per la sua privacy. Per le stesse ragioni è stato scelto dagli attuali proprietari, tra i quali l’Ing. Dante De Ronzi, per realizzare un’esclusiva attività ricettiva. L’Ing. De Ronzi ha curato in toto il minuzioso restauro, preservando al meglio le peculiarità e gli elementi di autenticità ed unicità presenti.  Il complesso ricettivo si compone di quattro Palazzi d’epoca (risalenti ai secoli XVI, XVII ,XVIII e XIX), che si articolano in sequenza dando luogo ad un’ isola architettonica, originalissima e tipica del Centro Antico denominata “Corte Baldi". All’esterno si sono evidenziate le diverse epoche dei palazzi con varie tonalità di colore.

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DONNE PAROLE MARE



Tre imperdibili appuntamenti con tre autrici, Raffaella Verdesca con il suo Volti di carta,  Laura D'Arpe con il suo La Contessa di Lecce, Vittoria Coppola con il suo Immagina la gioia, e i libri che si terranno in Piazza Umberto a Copertino a partire dalle 18,00. La manifestazione dal titolo DONNE PAROLE MARE - I Venerdì della "Locanda" è stata curata da Sandrina Schito, dalla FIDAPA di Copertino, da Lupo editore e dall’ Associazione Pro Loco "F. Verdesca" di Copertino.
L’ 8 marzo ci sarà la presentazione di Volti di carta (Albatros, Il Filo) con Ornella Castellano che dialoga con l'autrice Raffaella Verdesca; il  15 marzo sarà la volta de La contessa di Lecce (Lupo editore) con  Rina Calignano che dialoga con l'autrice Liliana D'Arpe;  il 22 marzo 2013 ci sarà invece Immagina la gioia (Lupo editore) con Loredana Di Cuonzo che dialoga con l'autrice Vittoria Coppola

Colori e tele - Mary Prete, Grazia Maria Peluso
Letture e voci - "Scena muta", Ivan Raganato


La Contessa di Lecce di Liliana D’Arpe (Lupo editore) - Liliana D’Arpe, leccese, compie gli studi presso l’Istituto margherita di Savoia, conseguendo il diploma di Maturità Magistrale. Fin dalle scuole medie le Suore scoprono e incoraggiano le sue predisposizioni artistiche e letterarie. A dieci anni, iscritta dal padre ad un concorso canoro, inizia una strada che la porterà negli anni ‘80 e ‘90 a affermarsi come una delle cantanti più conosciute e apprezzate nel Salento. Dal 2000, sentendosi matura per evolversi in un altro ruolo, si dedica alla stesura di sceneggiature e commedie musicali che metterà in scena al Politeama di Lecce, con successo di pubblico e critica. Presidente dell’Associazione culturale “Il Saraceno” dal 2006, cura la regia dei suoi spettacoli, dipingendone le scenografie teatrali. Da ogni suo elaborato traspare una profonda conoscenza e un’ardente passione.

Ci sono storie che ci aiutano a trascorrere un po’ di tempo della vita, spesso così complicata, ambigua, poco chiara. Ci sono storie che ci fanno conoscere dei personaggi che ad un certo punto vorresti fossero tuoi amici, per passare del tempo insieme a loro, al di fuori delle pagine. È il caso della famiglia Darini, di Caterina e Dalila, della loro bontà e pulizia nel cercare di lottare contro gli attacchi e gli agguati di familiari privi di scrupoli e troppo infelici per lasciarle in pace. In situazioni del genere solo l’intervento di uno spirito buono potrebbe… In una Lecce solare, in balia di profumi e colori, del suo passato e del suo avvenire, tra l’Università e il Centro Storico, in palazzi pieni di storia e di fascino si dipana un’avventura in cui fantasmi, risate, innamoramenti, gioie e dolori si intrecciano a comporre una storia leggera d’emozioni. Con, come sfondo, l’incanto e la magia di una città calda e mediterranea. Un mondo di buoni sentimenti e delicatezze dovrà difendersi dall’attacco di insospettabili (e non) pronti ad approfittare di ogni minima debolezza e piccola titubanza. La lotta tra il bene e il male si svolgerà fino alla fine, non lasciando indifferenti in cielo ed in terra. Una lettura che ci farà dimenticare i mondi di carta densi di buio e pesantezza e ci consolerà con la leggerezza e le dolci linee degli attori di quest’avventura. Il fantastico, il romantico, i buoni sentimenti ed un inarrestabile senso di giustizia ci riscalderanno come una delicata primavera.

Immagina la gioia di Vittoria Coppola (Lupo editore) - L’inquietudine fa di Eva una giovane donna schiva ma curiosa del mondo, abituata ad esprimere la propria creatività nella scrittura e a mascherare la fragilità sotto l’abbigliamento colorato che sceglie con attenzione quasi maniacale. Cresciuta nella adorata Mira e nel calore di una famiglia siciliana, tra le marmellate di nonna Annina ed esperienze di viaggio, a dispetto di tali certezze Eva nutre un’intima lesione affettiva che la rende gelosa di Pietro, il fratello minore che - dieci anni dopo di lei - ha allietato i genitori con la sua attesissima nascita. Contrariamente alla sorella, il ragazzo ha un carattere solare, sostenuto da una sfrenata passione per il calcio e arricchito dal primo amore adolescenziale. Forse è anche la percezione di questa sua forza interiore a suscitare in Eva un bisogno quasi competitivo di riscatto, il desiderio di riuscire a completare il suo romanzo, a trovare il colpo di scena, il finale perfetto che convinca un editore a pubblicarlo. È nella casa avita di Sciacca, su suggerimento di nonna Annina, che la ragazza cerca la giusta ispirazione per portare a termine la sua fatica. Ma la vita spariglia le carte e nel giro di pochi mesi la realtà si impone sulle fantasie e sul tranquillo scorrere del tempo, mentre nuove presenze e vecchi segreti spuntati da cassetti polverosi aprono gli occhi e il cuore di Eva.

Vittoria Coppola, ha 26 anni, vive a Taviano (Le). Laureata in Lingue e Letterature Straniere, Comunicazione Linguistica Interculturale - Università del Salento. Attualmente lavora come receptionist presso un albergo di Gallipoli (Le). La passione assoluta che muove le sue giornate è la scrittura.


Volti di Carta di Raffaella Verdesca (Albatros, Il Filo) - Venti storie di donne salentine tra le due guerre, venti racconti coinvolgenti sul piano emotivo e narrativo, descritti come uno straordinario affresco del Salento nei primi decenni del secolo scorso, attraverso la fotografia delle sue donne. A Lucugnano viene presentato il libro “Volti di carta. Storie di donne del Salento che fu” di Raffaella Verdesca (Albatros 2012). L’attrice Giustina De Iaco interpreta alcuni brani tratti dal volume.


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martedì 5 marzo 2013

Phasar Edizioni - Catalogo - Cervelli in fuga

Phasar Edizioni - Catalogo - Cervelli in fuga

Trailer Ufficiale dell'Anteprima Mondiale - Assassin's Creed 4 Black Fla...

I Cannibali da Cosimo Argentina a Charles Bukowski. Intervento di Vito Antonio Conte



Dal febbraio 1992 al febbraio 1995, ho lavorato a Taranto. Facevo il cancelliere nella sezione penale del locale tribunale. Ogni giorno alle prese con criminali e presunti tali che s’erano macchiati dei delitti più disparati: dal contrabbando di sigarette alla strage… Una faticaccia. In una città dove morire per caso era fin troppo facile. Dopo la laurea in giurisprudenza e il praticantato forense, m’ero ritrovato vincitore dell’unico concorso fatto in vita mia. E avevo iniziato a fare su e giù in un pendolarismo privo d’ogni erotismo. Quotidianamente partivo da Lecce per Taranto e dopo sei otto dieci (a volte anche più) ore (in stretta dipendenza della durata dell’udienza penale) tornavo a casa. E, poi , c’era lo straordinario… Le strade per andare e tornare le ho fatte tutte: ho consumato un’Audi 100 CD (acquistata strausata ma col motore nuovo) sulla Lecce – Brindisi – Taranto (la superstrada non era stata ancora completata all’epoca), sulle strade interne dei paesi, su alcuni tratti di interpoderali deserte (nei pressi di Maruggio) nel bel mezzo d’una foresta d’ulivi e d’altre essenze autoctone, ma la via preferita era la litoranea che, tranne nell’impraticabile periodo estivo, avevo imposto anche ai miei occasionali compagni di viaggio, costretti –altresì- a subire (per un paio d’ore al giorno) la musica sparata dallo stereo del vecchio salotto su quattro ruote. Lo stereo taceva soltanto quando viaggiavo da solo. In quelle occasioni, invero, non ero solo. Il mare alla mia sinistra, all’andata, mi raccontava di risvegli e sonnolenza, d’incubi e sogni, di speranze e fallimenti. Per i l resto, soltanto sabbia. E rabbia. Sabbia di dune. E di deserto. Violentata dal cemento. Dal degrado. E dai rifiuti. D’ogni tipo. Eppure d’una bellezza sconvolgente. Che ne celava una non più visibile. Come di donna d’una certa età che da un particolare noti quanto doveva esser stata bella un altro tempo. Come quella volta che nevicò e il bianco ricoprì ogni cosa... Passavo traverso le marine pressoché deserte. Facevo tappa al bar dei fratelli Brunetti, a Campomarino, per un caffè. Lì non ho mai incontrato l’afro-albanese che vendeva birra Raffo. Torre Ovo è il luogo che, nonostante tutto, amavo di più. Lì, nel giallo sfolgorante delle acacie, c’è stata la visione delle farfalle che ho descritto altrove. Nunzio può testimoniare ch’eravamo sobri e che la nuvola di farfalle non è stata un miraggio. Lì (proprio sotto la torre, sul fronte strada, un certo giorno) un cartello c’avvertì: PERICOLO DI CROLLO. Nel mentre crollava il mondo intero e nessuno c’avvertiva. Lì (proprio sulla spiaggia, dopo il curvone) un grosso cane (non era un labrador) affogato marciva lentamente. Lì le barche dei pescatori avevano tutte nomi di donne. Di ritorno, il mare alla mia destra, il cielo aveva tutti i colori di tutte le stagioni e di tutti i tramonti. Ne ho scritto già diffusamente. È un tempo andato. Che m’ha insegnato molto. L’ho ritrovato, in salsa agrodolce, in questi giorni, in un libro. Più che agro, proprio piccante, a tratti ustionante. Più che dolce, proprio suadente e tristemente malinconico, come una milonga (vedi un po’: una danza “argentina”, che ha per parenti i candombe il tango e l’habanera). Come l’amore. Quell’amore che non è riuscito a sradicare dal petto l’infinita solitudine nata quando sei nato e che t’ha inchiodato fino alla fine.
Nel mio ultimo pezzo su questo quotidiano on line, ho viaggiato per lande e scritture diverse traverso meta-incontri con molti scrittori e fermando la mia immaginazione, un po’ logorata da tanto stare, cennando anche all’ultimo romanzo di Cosimo Argentina, “Per sempre carnivori”, affibbiandogli –cosa che non amo fare- la definizione volante di “strano pulp”. Quel che odio, invero, son le definizioni… quindi, essere io a darne, è (usando un eufemismo) far qualcosa che non amo. Ma tant’è. S’odia (fors’anche) quando s’è troppo amato. E non è naturale, né giusto, ma funziona così. Ossia: non funziona! E ahivoglia a dire (come pure sinceramente ho fa tto) che non son capace d’odiare. Devo correggere il mio stesso dire: ho odiato, ma poi mi son fermato lì: ho cancellato l’oggetto del mio odiare e ho trasformato il desiderio di (…) vendetta (foss’anche, com’è esclusivamente stato, per una nobile pura e giusta ragione) in indifferenza che tradotto in mantra è diventato (di volta in volta) schiatteraidatesenzacheiomuovaundito con vaffanculo siberiano annesso (e c’ho altro da fare connesso, ché d’idiozia e d’ignoranza è pieno il mondo e si vive una volta sola, se va bene!). Dicevo di Argentina e del suo ultimo (in ordine d’apparizione, s’intende) libro: riprendo da dove ho già scritto: troppi puntini di sospensione e… va bene. Ho anche scritto che non ero sorpreso che avesse citato Elias Canetti unendo i tre nobellemmi “auto da fè”. E aggiungevo: sempre che non abbia voluto riferirsi a Battiato... ché all’accecamento del siculo –motivavo- preferisco quello del bulgaro... Altro, adesso, dovrei motivare. Tipo: perché ho definito “strano pulp” questo libro. Perché, per quel che importa, cioè niente, questo non è un romanzo pulp. Né il titolo del libro deve far pensare alle opere di quegli scrittori italiani noti (a iniziare dai primi anni novanta) come “I Cannibali”, i cui romanzi sono caratterizzati dall’efferata crudezza e dallo spietato realismo di certe narrazioni… Ciò nonostante uno dei pazzi (che indossa ormai –guarda caso- soltanto una vecchia maglia della nazionale di calcio “argentina”) vaganti del libro di Argentina spenda le sue ultime energie perdendosi (dopo essersi smarrito e mai più ritrovato già da tempo) nel fascino orrido dell’antropofagia e degli ultimi suoi praticanti su questo sfasciato pianeta. Ciò nonostante il romanzo s’apra con uno scenario balneare del nostro Jonio per niente turistico e molto lugubre, posto che in primo piano vi è una testa umana mozzata che mira verso il mare aperto fottendosene del tronco cui fino a poco prima apparteneva. Ciò nonostante altre violenze, altre situazioni più o meno macabre, un’altra testa mozzata (però in un incidente stradale), e altri umani e animali trucidati dei quali le pagine del libro ancora sanguinano. Il pulp, notoriamente, è un genere letterario le cui storie son dense di vicende dai contenuti forti, dove efferatezze e situazioni macabre sono profuse almeno tanto quanto la gran quantità di crimini violenti. Queste storie, la cui matrice si rinviene nella letteratura americana degli anni venti, s’innestano solitamente su un altro genere letterario, il giallo e, in particolare, su taluni suoi sottogeneri: l'hard boiled e il poliziesco. Senza dimenticare la contaminazione del pulp con l’horror. Senza dimenticare “Pulp. Una storia del XX secolo”, l’ultimo romanzo di Charles Bukowski (pubblicato dopo la sua morte). Senza dimenticare “Pulp Fiction”, di Quentin Tarantino. Senza dimenticare il pulp per guadagnarsi una fetta di pubblico e quello con argomentazioni di ricerca espressiva e stilistica. Senza dimenticare tutte le inutili discussioni. Senza dimenticare che il pulp è dappertutto… e che oggi tutto è pulp! Polpa. Da spolpare. Finché ce n’è. Fino alla fine. Che c’è. Perché, allora, quest’incursione (per cenni, molto scennati) nel pulp da parte di chi scrive? Tutto per dire che “Per sempre carnivori” non è pulp? O per dire ch’è uno “strano pulp”? No. Non solo. Credo che Argentina non appartenga, in nessun modo, a alcuna corrente letteraria e meno che mai po ssa essere definito uno scrittore pulp. Intanto perché nel 1996… scriveva altro (prima ancora di pubblicare). Poi, perché soltanto alcuni dei gredienti del genere sono presenti nel romanzo in parola. Ecco perché ho pensato ch’è uno “strano pulp”. E l’ho pensato, e l’ho scritto, al volo! Ecco quel che ha visto la mia mente: sarà uno spazio anche per l’occhio? E quando ho finito di leggerlo, il libro, ho continuato a pensarlo: le immagini evocate dalla lettura fanno l’occhiolino al cinema. Che Argentina, per ottenere il giusto (perché meritato), abbia inserito in questo romanzo connotazioni da “strano pulp” per giocarsi in un modo altro la sua scrittura? Ovviamente non so rispondere. So, invece, che ho amato –comunque- questo suo ultimo lavoro. Perché, oltre tutto, mi piace la sua scrittura che non esito a definire onesta, non manierista, fedele all’esistenza, a nche scurrile ma mai volgare, gergale ma mai sovrabbondante e, comunque, mai protagonista oltre i contenuti. E i contenuti son quelli che importano davvero in questo romanzo. A cominciare dall’esergo nietzschiano: “Io amo coloro che non sanno vivere, anche se sono coloro che cadono, perché essi sono coloro che attraversano”. E, senza aggiungere altro, quindi senza neppure finire, potrei mettere un po’ di puntini di sospensione e lasciarvi qui, a riflettere. Ma mi piace dirvi ancora qualcosa, non della storia, non della narrazione, non della predilezione per tutto l’umano andare senza voce per le strade più impervie della vita… Vi dirò, invece, che c’è un altro modo per affrontare tutto questo e tutto questo è, citando –una volta ancora- Hanks, “tutti i miei libri non aiutano. / nemmeno le mie poesie aiutano. / niente o nessuno aiuta. / sono proprio io da solo, che aspetto, respir o, / pondero. / non c’è più niente per cui essere coraggiosi. / non c’è proprio più niente qui.”, tutto questo è dirla com’è davvero, dirla tutta, non fottersi da sé, in questo mondo fottuto almeno non barare con se stessi. Credo che Argentina il viaggio ce l’ha scritto nel cognome e da uomo vero qual è continuerà a scrivere autenticamente, continuando a “credere che un uomo deve guardarsi intorno, cercarsi dentro, essere solidale con l’inferno che si trascina dietro”, vivendo il dono e il dolore che ci toccano, ché “il tempo ci omaggia e ci devasta”, imparando a dire: no! Poi, chissà se quella ragazza sulla torre era vera? Io credo di sì. Com’erano vere le farfalle di quel maggio di tanti anni fa. E, in ogni caso, parafrasando un altro Conte, “si trattava d’amore” (Gioco D’azzardo). Ché leggere questo libro è come essere “alle prese con una verde milonga”, piangere e ridere di gusto, seguendo i passi inimitabili di Atahualpa Yupanqui...



domenica 3 marzo 2013

Novecento a Roma viaggio nei "Legami" tra arte e letteratura - Roma - Repubblica.it

Novecento a Roma viaggio nei "Legami" tra arte e letteratura - Roma - Repubblica.it

Un editore mantiene 5 figli stampando libri in 50 copie - IlGiornale.it

Un editore mantiene 5 figli stampando libri in 50 copie - IlGiornale.it

Compagna luna di Barbara Balzerani. Prefazione di Mimmo Sammartino (DeriveApprodi). Intervento di Nunzio Festa



"Compagna luna" torna in libreria. Abbiamo il piacere di rompere un embargo. Perché solamente Il Manifesto (edizione del 15 febbraio 2013, con lettura di A. Colombo) e qualche critico temerario hanno potuto accorgersi che in questi giorni è stata pubblicata la nuova edizione del primo libro di Barbara Balzerani, Compagna luna - uscito per la prima volta quindici anni or sono tra le mensole di vendita logate Feltrinelli. Il motivo è molto semplice e banale, e tra l'altro ben ripreso dalla nota d'apertura di Balzerani, quanto disgustoso; inizialmente ben accolta nel 1998, l'opera prima della scrittrice romana fu bloccata alla dogana per merito d'una velenosa e poderosa stroncatura firmata, niente poco di meno, che da Antonio Tabucchi. Fu l'oblio, da allora. Innanzitutto non ci fu ristampa presso Feltrinelli: visto che il veto del "Tabucchi autore" si poggiava sulla solidità del "Tabucchi 'censore cattedratico". E sappiam bene che il tanto compianto quanto benpensante Tabucchi s'è sempre speso contro l'esigenza di lavorare la memoria: si rintraccino all'uopo gli interventi francesi vergati nell'intransigenza, quando lo scrittore doveva sostenere la dura lotta degli inseguitori del caprio espiatorio Cesare Battisti. Senza dimenticare la lettura tabucchiana finiva con l'effetto scenico, per dire: "Io, per esempio, faccio fatica a ricordare il nome dei poliziotti che furono assassinati nel rapimento Moro. Mi dispiace. E voi?". Noi, invece, facile controbattere, all'occorrenza li ricordiamo. Comunque se "Cronaca di un'attesa", il libro precedente di B. Balzerani era dotato d'uno scatto di Matera in copertina, questa volta, preme cominciare, l'ingresso nel testo è del giornalista e scrittore lucano Sammartino. A conferma, in un certo senso, dell'amore dell'autrice per la Lucania. Dunque la Basilicata, oggi scossa da un inedito senso di spettacolare affermazione di volontà di riscatto, non può che riprendersi le pagine della scrittrice. Durante la latitanza, ci permettiamo di specificare, Balzerani era urlata in televisione con l'altisonante sigillo "primula rossa". Tanto che, catturata dal Potere statale che con le Brigate Rosse voleva combattere, davvero in cella si tenne fiorita. Nonostante le sofferenze. L'isolamento. In parte, appunto, elementi questi ripresi nel "romanzo di formazioni" che ha portato Barbara Balzerani a stretto contatto con la volontà di divenire, adesso, scrittrice. La storia interiore, insomma, d'una donna che entra nella lotta armata. Uscendo dalla normalità del quotidiano piccolo-borghese. E prende quale primo nome di battaglia Maria, ché sua madre comparirà più volte nel racconto del transito. Ma poi cambiato in Sara. A fare estraniamento, sempre e comunque, narratoci sia in terza persona che in prima. Perché la prosa aveva paura di scivolare nel documento politico. Ancora stentiamo a capire chi il libro faccia offendere. Oltre che recare offesa, fortunatamante, all'eterne convinzioni e supponenze dei potenti d'ogni appartenenza ordine e grado.

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