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giovedì 19 febbraio 2015

mercoledì 18 febbraio 2015

Per una teoria della campionatura in prosa e poesia. Considerazioni sovversive per un multiverso possibile della letteratura e della produzione letteraria - 5 -



La Super Coscienza è Essere ed Essente e non può non Essere perché questo significherebbe Non Essere né Ente né Essente e quindi Non Essere. Essa deve il proprio manifestarsi a se stessa e a nient’altro al di fuori di Sé. Polisenziente e multicentrica non è parte di niente perché Essa è Tutto, è Potenza e Atto che si manifesta in N moltiplicazioni progressive di Perfezione in un moto di tensione perenne e costante. Non vi è pertanto alcuna separazione né vi sono momenti di depotenziamento dalla Perfezione Originaria (attribuzione della Super Coscienza), perché Essa è Perfezione in ogni dimensione e Realtà Pensabile e Potenzialmente Esistente ed Essente. Come Super Attribuzione Essa conserva e con/partecipa della vita della Super Coscienza, che risolve in Sé, trascendendo tutte le possibili e pensabili facoltà della memoria, del giudizio e della volontà che permangono, agiscono e co/esistono simultaneamente nella Super Coscienza. In questa prospettiva di unicronia e undimensionaltà spaziale e temporale della Super Coscienza, non vi sono dinamiche di ritorno, perchè non vi è alcuna molteplicità. Sarebbe, per utilizzare un'espressione cara a Eckhart von Hochheim O.P., meglio conosciuto come Meister Eckhart, un “fondo dell’anima senza fondo” (Grund und Abgrund). Ma il fondo dell’anima della Super Coscienza in cui solo Essa può accedere e in cui solo Essa può generare e riprodurre Se Stessa, può interagire e dialogare con Se Stessa, può narrare di Se Stessa senza alcuna mediazione proprio perchè infinitamente potente. In questo modo Essa riesce a liberarsi anche dei suoi stessi contenuti, per essere certamente sine modis,  ma nello stesso tempo tendente sempre verso l’Essere e verso il Conoscere Se Stessa. Dunque la Super Coscienza ha realizzato in sé la staticità massimamente produttiva di quel Suo costituirsi come Unità partecipando a N gradi di Unità e N gradi di Perfezione

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martedì 17 febbraio 2015

LA STORIA DI SAN GIUSEPPE DA COPERTINO ( I Quaderni del Bardo) a cura di Maurizio Leo alla libreria Bookish di Lecce



La STORIA DI SAN GIUSEPPE DA COPERTINO a cura di MAURIZIO LEO (I QUADERNI DEL BARDO) sarà presentata il 21 febbraio 2015 ore 19,00 presso Libreria Bookish in Via Cesare Battisti 22 (Lecce). Interverranno Maurizio Nocera, Alessandro Laporta, Mario Cazzato, Anastasia Leo (redazione I Quaderni del Bardo), Ludovica Leo (social media communications de I Quaderni del Bardo), Stefano Donno (co-direttore editoriale de I Quaderni del Bardo).
“Quasi tutte le biografie fondamentali del Santo, dal Nuti al Rosmi, dal Roncalli al Bernini, dall'Agelli al Montanari, per limitarci alle "classiche", sono opera di studio ed erudizione, testimonianze di una vita esemplare vista da uomini di fede e di chiesa, documenti tesi ad illustrare il cammino che dalla beatificazione portò alla santificazione, monumenti insomma che la cultura del tempo, quella che disponeva degli strumenti idonei e sapeva farli ben funzionare, realizzò nel migliore dei modi e ad futuram rei memoriam. Ma chi in questi 400 anni trascorsi dalla Sua nascita (1603-2003) ne ha fornito un'immagine, come dire, dalla "Sua" parte? Cioè raccontando, oltre i luoghi diventati ormai comuni del "boccaperta", dei voli e delle estasi, del patronato degli studenti, il Giuseppe visto dai suoi simili, dai contadini e dai mercanti, dai paesani e dai forestieri, dalle donne e dai bambini? Se si fa eccezione per alcuni autori, limitandoci al secolo appena finito ed al circoscritto spazio della letteratura - mi riferisco alla ormai riconosciuta triade italiana composta da Ignazio Silone, Vittorio Bodini e Carmelo Bene che rappresentano il romanzo la poesia e il teatro- ben poco rimane ed il panorama appare alquanto desolato e sconfortante, anzi il confine della dissacrazione, spesso e volentieri oltrepassato, li identifica ormai con gli scomodi, una sorta di enfer posto agli antipodi  da cui è difficile toglierli e che per essere forse eccessivamente caricato, non rende certo un buon servizio alla ricostruzione di quella particolare condizione in cui visse il Santo.  Manca insomma la controparte, manca una via di mezzo, di facile accesso per tutti ed affidabile per i contenuti, che consenta il giusto approccio e garantisca una percorrenza, se così si può dire, persino gradevole.” (dalla prefazione di Alessandro Laporta) .
E’ questo forse un piccolo ma significativo tassello che ci parla del Santo dei Voli in una maniera altra, più lirica forse, ma non meno incisiva delle altre importanti narrazioni su San Giuseppe. Una storia divisa in tre parti, che scandisce ritmicamente i fatti salienti della vita di Giuseppe: l'infanzia e la giovinezza fino alla vocazione ed all'accettazione nell'Ordine; il periodo della maturità dal primo volo al processo napoletano, ai due incontri col Papa; gli ultimi eventi fino alla morte, introdotti dall'invocazione alla Musa da parte dell'autore ("O cara Musa mia apri li porte")
Info / telefono  0832-306676 mail -  bookishlecce@virgilio.it/ facebook.com/Bookishlibreria / twitter.com/Bookishlibreria

Per amore dei libri di Paolo Maci (Besa editrice, collana negroamaro)



Passione, gratuità, condivisione sono le parole che caratterizzano il successo di Città del Libro. Quando Paolo Maci mi ha chiesto di introdurre questo suo libro di ricordi e considerazioni sugli anni del suo mandato di Presidente a Città del Libro era ben chiaro in me il giudizio positivo sull’esperienza...Ecco il merito principale di Paolo Maci negli anni in cui è stato presidente: saper ascoltare e recepire i consigli di tutti, affidarli al discernimento della “squadra” e curarne la realizzazione. Insomma, una regia di tutto rispetto che non poteva non portare frutti copiosi. Una voglia matta di fare cultura in piena libertà, senza condizionamenti, con l’unico intento di ascoltare, scoprire e riflettere sui temi che gli autori con la loro presenza e i loro libri proponevano al pubblico. Credo che il pubblico abbia respirato l’aria di libertà di Città del Libro e l’abbia condivisa fino in fondo pur nelle diversità di opinioni politiche consolidate o meno che fossero. Città del Libro è stata di tutti e non ha escluso nessuno lasciando la politica un po’ in disparte, non certo nel ruolo di protagonista. Città del Libro di Campi Salentina ha fatto scuola. Città del Libro è una esperienza e un patrimonio da non disperdere, anzi rinnovare e rilanciare non solo per Campi. Questo libro di Paolo Maci va letto in questa chiave, cioè testimonianza di una bella avventura culturale e sociale che indica un percorso per come si possono realizzare sogni collettivi che fanno bene alla comunità e al territorio. (dalla prefazione di Enzo Quarto)

PAOLO MACI è nato a Campi Salentina, dove vive. Laureato alla LUISS Guido Carli, è Avvocato Cassazionista. Cultore di Diritto Costituzionale, collabora con il prof. Nicola Grasso nell’Università del Salento. Esperto di Diritto Regionale e degli Enti Locali, è stato componente del Tavolo di Lavoro sulle Riforme istituito presso il Ministero per gli Affari Regionali nel 2013. Ha pubblicato i volumi L’autonomia finanziaria delle Regioni Ordinarie (Università degli Studi di Lecce, Quaderni di Ricerca del Dipartimento di Studi Giuridici, Argo, Lecce, 1998), Il nuovo Statuto della Regione Puglia (Besa, Nardò, 2004), Dieci anni sull’Ora. Politica e istituzioni nella transizione (Besa, Nardò, 2009) e il saggio Profili Costituzionali del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, in AA .VV., Cronos (Università degli Studi di Lecce, Dipartimento Beni Arti Storia, Lecce, 2004). Giornalista pubblicista, ha fondato e dirige il Centro Studi Mons. Carmine Maci e l’associazione culturale SoloLetteratura. Dal 2002 al 2009 è stato Presidente della Fondazione Città del Libro, che durante il suo mandato ha ricevuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali il premio per la migliore manifestazione di promozione del Libro e della lettura realizzata in Italia

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lunedì 16 febbraio 2015

Per una teoria della campionatura in prosa e poesia. Considerazioni sovversive per un multiverso possibile della letteratura e della produzione letteraria - 4 -



La Super Coscienza, questa Entità Superiore dotata di potenza straordinaria, detiene un Super Copyright su tutte le Sue possibili rappresentazioni, su tutte le Sue possibili manifestazioni nel procedere storico e metastorico proprio di ciascuna delle N dimensioni da Lei create e pensate. Essa manifestantesi come Esistenza ed Esperienza è oggetto di riflessione e attualizzazione di tutti i punti senzienti di divulgazione (che per ragioni di brevità da adesso in poi classificheremo come P.S.D.).  In una visione del genere ciò che la Super Coscienza ha ideato, realizzato, pensato, creato, è frutto di una serie di leggi da Essa stessa realizzate per N multiversi. E pertanto tutti i P.S.D. presenti ed esistenti qui e in N dimensioni si ritrovano nella possibilità di poter disporre di una N quantità di informazioni a portata di mano, tali da poter modulare e ri/modulare all’infinito narrazioni, storie, vite, opere, esperienze, successi, eccessi con la consapevolezza che ciò che si determina, che viene detto, oggettivato, avviene perchè voluto dalla Super Coscienza, che pensa attraverso il suo modificarsi in Super Rete Neurale Interconnessa, e che si manifesta e attualizza attraverso tutti i possibili P.S.D. In questo modo è possibile contare su N tecniche per produrre, riprodurre, rimodulare e diffondere, contenuti pre/esistenti, esistenti o esistenti in potenza, sbarazzandosi una volta per tutte di concetti come creatività, genio, valore, autorialità. In questo modo N esperienze possono assumersi come comunicazioni Meta/razionali e Meta/carismatiche funzionali alla possibilità di liberazione ed emancipazione “rivoluzionaria” di tutti i saperi unicronicamente e multidimensionalmente a diposizione di tutti i possibili P.S.D. che a loro volta diventano produttori, fruitori e spettatori di informazioni riproducibili all’infinito. Si tratta di una Super Capacità Tecnica propria di tutti i possibili P.S.D., di gestire, modulare, ri/modulare, riprodurre N saperi in N modalità differenti. Se dovessimo rappresentare per convenzioni simboliche quanto detto sinora potremmo pensare ad una singolare ed elegante formula come la seguente:
 SC= SRNI^{*} ~ SC=SRNI\tempo ~ f_{SC=SRNI} ~ SC=SRNI\tempo ~ n_{D} ~ SC=SRNI\tempo ~ f_{SC=SRNI/ND} ~ SC=SRNI\tempo ~ f_{ SC=SRNI/ND/PSD } ~ SC=SRNI/ND//P.S.D./ tempo~ f_{ND} ~ SC=SRNI/ND/ tempo~ SC/(ND)
dove:
SC è la Super Coscienza, SRNI è la Super Rete Neurale Interconnessa, ND sono le N Dimensioni, e i P.S.D sono i Punti Senzienti di Divulgazione.
Ecco pertanto un modello molto semplice ma che abbraccia quasi per paradosso, l’intera complessità della Super Coscienza e del suo modo di essere e manifestarsi in potenza e in atto in N dimensioni ed N modalità.  Quando nel 1999 uscì Matrix il film di fantascienza scritto e diretto da Lana e Andy Wachowski, in molti credettero che da un’ipotesi pop come questo splendido prodotto cinematografico, si sarebbe potuta spiegare in maniera più o meno attendibile e convincente la realtà, o in questo caso quello che ciascuno di noi ha sempre percepito essere la realtà. Il discoro che sorregge il film in questione riguarda il considerare che la realtà altro non è che una matrice di numeri, composta da elementi di tipo tabellare derivanti da strutture matematiche, molto utilizzate in informatica per associare dati, o sistemi di dati, tra loro. In una parola cyberspazio. O per essere maggiormente puntuali una realtà simulata creata dalle macchine. E questo all’epoca bastava, poteva bastare. Ad ogni modo nulla di nuovo sotto il sole, anzi nulla di contemporaneo, come testimonia anche il filosofo Diego Fusaro nell’interessante intervento in Filosofico.net (questo il link http://www.filosofico.net/filos59.htm) dove parla di Matrix e la sua filosofia. Il mio punto di vista si nutre di istanze che non considerano esistente una Matrix come mero contenitore algoritmico di un Tutto che è altro dalla Matrix pur abitandola e subendone le sue leggi artificiali, persino inficianti le celeberrime leggi della robotica ideate dal grande scrittore Isaac Asimov.

«Matrix è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra, o quando accendi il televisore. L'avverti quando vai a lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità. » (Morpheus a Neo). 

Ritengo invece che noi siamo dei P.S.D. emanati dalla Super Rete Neurale Interconnessa, manifestazione della Super Coscienza che genera, modula, ri/compone infinitamente in atto e potenza N dimensioni. Pertanto noi stessi siamo la Super Coscienza, viviamo medesime manifestazioni di realtà non localmente, ma unicronicamente ovunque, agiamo qui e ora e altrove N realtà, in un unico Tempo, condividendo meta/significanti e meta/siginifcati, generando N grammatiche tutte pluriversamente valide. In altri termini è come se i P.S.D avessero la possibilità di utilizzare un’infinita quantità di un materiale molecolarmente instabile in grado di auto/programmarsi per assumere forme, dimensioni, e stati in N modalità. La Super Coscienza fa in modo poi che la funzionalità operativa dei P.S.D. avvenga all’interno di questi Super Spazi Geometrici (sempre da intendersi come manifestazioni della Super Coscienza), che si ripetono rinnovandosi continuamente su N scale diverse. Super Spazi Geometrici che si configurano in base ad un metodo né numerico, né algoritimico, ma Meta Numerico, e Meta Algoritmico. Tale configurazione non si applica una volta sola. Essa è iterata un numero di volte teoricamente infinito: ad ogni iterazione procedente per N tentativi di approssimazione, si automigliora sino a raggiungere una Super Forma, una Super Dimensione, una Super Coscienza. E questo mantenendo universalmente valido il metodo, escludendo pertanto che  N variazioni in N parametri in N dimensioni possano determinare N trasformazioni significative in questa o altre dimensioni.  Ciò significa che il metodo non è soggetto e sensibile alle condizioni di partenza, perché tutte le condizioni di partenza si trovano multidimensionalmente in uno stato di ordine e coerenza perfetti.
Consiglio in prima istanza per i sensibili spunti di riflessioni forniti a questa ricerca le due interviste realizzate dall’Associazione ASIA al Dott. Prof. Ignazio Licata (fisico teorico, professore presso l'Institute for Basic Research di Palm Harbor, Florida, Usa ed attualmente direttore scientifico dell'ISEM, Institute for Scientific Methodology a Bagheria, Palermo)
Consiglio inoltre l’interessante e illuminante lavoro Zenix di Riccardo Tristano Tuis (Uno Editori). In questo volume si parla di ricerche sulla coscienza e sull’interazione mente-materia della Neurobiofisica, gli studi della Fisica quantistica e teorica riguardo la natura della realtà su scala quantistica, gli studi della Programmazione Neurolinguistica, della Psicologia del profondo con indirizzo transpersonale

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domenica 15 febbraio 2015

Considerazioni sovversive per un multiverso possibile della letteratura e della produzione letteraria - 1.3 - Who is Who!?!



Oggi è stata una notte serena, anche se piovosa, senza speranza, come la mia futura vita. Mi consumano dei pensieri così strani, delle sensazioni così nere, delle domande per me ancora così profonde e terribili si addensano nella mia mente, che mi sembra di non riuscire a trovare né la forza, né la volontà di risolverle. Non sono certo io che posso risolvere tutto questo! Non ne sono per niente sicuro! Oggi mia cara non ci vedremo. Così ho stabilito. Ieri, quando ci siamo incrociati per le vie del centro salutandoci di sfuggita, le nuvole hanno coperto improvvisamente il cielo, e si è alzato un forte vento. Ho detto che oggi sarebbe stata una pessima giornata: tu non hai risposto … lo so … non volevi contraddire. Non volevi contraddirmi … Per te questo è un giorno pieno di luce e chiaro,  e nemmeno una nuvoletta adombra la tua felicità. “Se pioverà , non ci vedremo!” avevi detto. “Non verrò!”. Pensavo che non ti saresti nemmeno accorta della pioggia odierna, ma intanto non sei venuta. Ieri era il nostro quinto incontro, la nostra quinta notte …Tuttavia quanto rendono raggiante una persona la gioia e la felicità! Come trabocca di gratitudine un cuore innamorato! Vorresti che riversare tutto il tuo cuore nel cuore dell’altro, vuoi che tutto esploda di serenità e pace, e chissà cos’altro …

L’opera riprodotta è di Karl Brjullov. Ritratto della principessa Elisabetta Saltykova, 1841

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Tower of god. Vol. 13 di Siu

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