Cerca nel blog

martedì 17 marzo 2015

La verità processuale e Non sono un’assassino (Newton Compton) a Lecce



Francesco Caringella parteciperà  giovedì  19 marzo 205 alle ore 16,00 all’evento presso l’Aula Magna della Corte d’Appello di Lecce in viale M. De Pietro a Lecce dal titolo " La Verità Processuale", in collaborazione con Operfor, Università del Salento  e Ordine degli Avvocati di Lecce. Seguirà firmacopie del suo libro " Non sono un assassino " (Newton Compton Editore).  Interverranno Dott. Marcella Dell’Anna (Presidente della Corte d’Appello di Lecce), l’Avv. Raffaele Fatano (Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Lecce), Dott. Francesco Caringella (Consigliere di Stato), Dott. Roberto Palmieri (Giudice TAR Lecce), Dott. Antonio Ivan Natali (Giudice del Tribunale di Brindisi), Avv. Pasquale Corleto (Avvocato del Foro di Lecce) . Modera la Dott.ssa Elena Manno.  La promozione per l’occasione della pubblicazione a cura della Libreria Bookish di Lecce
Non sono un assassino - È un freddo e piovoso mattino d'autunno, quando una scena raccapricciante sorprende la domestica del Sostituto procuratore Giovanni Mastropaolo: l'uomo giace nello studio della sua villetta, la fronte bucata da un proiettile. Non ci sono segni di effrazione e gli inquirenti rimangono sconcertati: l'omicidio non ha le caratteristiche tipiche di quelli compiuti della malavita organizzata, ipotesi che sembrava la più probabile, dato che la vittima era nota per le sue indagini contro la nuova camorra pugliese. E così, anziché rivolgersi verso l'ambiente criminale, i sospetti si concentrano su Francesco Prencipe, vicequestore, legato a Mastropaolo da antichi rapporti di amicizia e di collaborazione professionale. Dopo un drammatico interrogatorio, il funzionario viene accusato del crimine e arrestato. A questo punto l'unico modo che Prencipe ha per non finire i suoi anni in galera è quello di imbarcarsi in un'ardua battaglia giudiziaria per dimostrare la propria innocenza. Ma nel processo che lo attende verità e menzogna troppo spesso si intrecciano, separate da un sottilissimo filo...
Info
telefono  0832-306676 mail -  bookishlecce@virgilio.it
facebook.com/Bookishlibreria / twitter.com/Bookishlibreria

Vita di Pasolini, di Enzo Siciliano, prefazione di Angelo Romano (Rizzoli) - Una vita. Un libro per tutti. O per nessuno, di Massimo Fini (Marsilio) - Oriana Fallaci intervista sé stessa - L'Apocalisse, di Oriana Fallaci (Bur) - Roth scatenato. Uno scrittore e i suoi libri, di Claudia Pierpont Roth, traduzione di Anna Rusconi (Einaudi). Intervento di Nunzio Festa




Le vite degli altri, come decisamente la propria, se devono diventaria idea-libro oppure libro-idea, sono una pasta difficile da lavorare; tanto che, biografie e autobiografie son sempre supportate da supervisioni, letture e ri-letture altrui, consigli (esterni) ulteriori al minimo indispensabile. Prendiamo, per esempio, il volume "Vita di Pasolini", pubblicato in varie edizioni anche riviste/aggiornate, firmato dall'indimenticabile e già poco ricordato Enzo Siciliano. Potremmo aver letto tutti i libri di Pier Paolo Pasolini, ma se non entriamo nel racconto di Siciliano cominciare a trovare la formazione vera del poeta, scrittore, drammaturgo, regista e pittore sarà impossibile. Perché Pasolini fece una vita di letture, incontri, avventure, scelte, esperienze famigliari prima di tutto, ognuna delle quali a suo modo formativa. Dunque la vita di Pasolini, ammazzato nel pieno della sua attività lavorativa dunque intellettuale, fu un romanzo di formazione incompiuto. E la narrazione di Siciliano proprio questo restituisce. Ché deve raggiungere l'obiettivo, chiaramente raggiunto, di spiegare insieme 'dimensione' umana e intellettuale, statura intellettuale e postura morale del Pasolini. Quando una serie d'aneddoti, com'è forse giusto che sia in questo tipo di libri impegnativi da scrivere e in potenza difficoltosi da comprendere, ti porta per mano nel disvelamento di pagine come momenti storici dell'allora ancora Belpaese e di colui che fu coscienza critica perché grande provocatore e amatore della Penisola per eccellenza. Dandoci davvero tutto del maestro. Cos'era e da dove veniva, dove voleva andare la poesia di Pasolini? Quale fu il messaggio della sua narrativa, da scrittore e da cineasta? Quando, da quando e quanto riusciva a trovare perfino nella pittura un suo motivo? E sono soltanto alcuni degli interrogativi sviluppati da Enzo Siciliano. Se Enzo Siciliano, oltre a studiare e ricercare materiali, avesse snobbato l'idea di relazionarsi con altri figure importanti del mondo pasoliniano, il risultato sarebbe stato il contrario del capolavoro che di tanto in tanto dovremmo riprendere fra le mani. Bocca, Montanelli, Feltri, Martelli. Questi sono solamente alcuni dei personaggi incontrati e, ovvio, tratteggiati con cura e dimistichezza dal giornalista e scrittore Massimo Fini. Che con "Una vita. Un libro per tutti. O per nessuno", viaggia nella sua memoria, nelle memorie di giornali, giornaliste e giornalisti, in episodi della politica italiana che hanno segnato almeno quattro decenni conducenti in questo nostro infelice futuro e futuro infelice. Il polemista Fini, infatti, con la sua lingua fatta di spudoratezza e disperazione esistenziale, spiega con tatto e buona volontà quel che la passione del giornalismo e il mestiere han dato a lui e ad altri grandi firme del Novecento. Davvero la vita fatta da una "marginalità". Da una condizione frutto d'una scelta e della scelta di tener la schiena dritta sempre, comunque e ovunque. Dal secondo Dopoguerra. Fino all'innovazione tecnologica galoppante. Passando dalla trasformazione di Milano, per esempio, che è rappresentativa di tutto il resto. Senza rinunciare a farci arrabbiare: tipo nel mentre Massimo Fini riferisce della sua infatuazione temporanea per la Lega. Da un progressista conservatore alla Pasolini, poi. Ma mai nella misura e con la forza d'un'altra grandissima, non a caso menzionata già da Fini, Oriana Fallaci. Che fa incazzare e riflettere coi suoi ragionamenti sul terrorismo islamico in "Oriana Fallaci intervista sé stessa - L'Apocalisse". Praticamente una lettura obbligata. Uno studio indispensabile, che sa di biografia ma pure di discussione filosofica su alcuni dei temi fra i più seri. Fu l'ultimo libro pubblicato mentre ancora Fallaci lottava contro il Mostro che la uccise. Uscito in edicola col Corsera nel 2004, poi riproposto all'interno della Trilogia d'Oriana Fallaci, al suo interno contiene due passaggi fondamentali. Il primo che accenna a un incontro con Bin Laden. Il secondo, sicuramente più suggestivo ancora, dove Fallaci spaventa, avvisa, ammonisce parlando d'un'Europa divenuta per lei EurAsia. Che starebbe per esser lasciata tutta in mano, quindi, all'Islam. Si pensi al post-scriptum raffigurante addirittura l'Islam in forma di reincarnazione del biblico mostro a sette teste e dieci corna che sale minaccioso dal mare per distruggere il mondo. Ben prima della cronaca Isis. Non posso arrivare a dire che "Roth scatenato", di Claudia Roth Pierpont, sia stato per me come "Lamento di Portnoy" e la cosiddetta Trilogia americana di Philip Milton Roth. Epperò siam quasi lì. Nel senso che quest'immensa biografia di Pierpont, giornalista del New Yorker, è un saggio buono a illuminare il nostro Roth tramite Bellow, Updike eccetera eccetera; per la via stretta però sicura delle donne avute, degli amori, della famiglia in genere. Dell'ebraismo. Stando attenti, e l'autrice riesce nell'impresa, a dimostrare l'approccio da ateo tutt'altro che bigotto di Philip Roth alla religione e, sostanzialmente, alle tematiche anche dalla religione sfaccettate. La letteratura è Roth. Roth è la letteratura. Dato l'equilibro esatto, ci dice Claudia Pierpont attraversando tutte le sue opere e perfino scritti considerati minori, tra realtà e l'immaginazione che “dà una randellata in testa ai fatti, gli taglia la gola e poi, a mani nude, li sventra”. Solamente un assunto mi permetterei di contraddire, un concetto a mio avviso d'altronde ribaltato dalla stessa Claudia P. Roth. Seppur vediamo un Philip Roth divertente e attento con gli amici, quando Claudia Roth dice che la bio dello scrittore smentisce la da lui adorata massima di Flaubert "Nella tua vita sii regolare e ordinato come un borghese, così da poter esser violento e originale nella tua opera", trovo invece una perfetta corrispondenza. Roth, per dire, scriveva quotidianamente e per tante ore al giorno, "regolare e ordinato come un borghese". Ma è "violento e originale" nella sua vita che è un'opera al pari dei suoi grandi romanzi. Fra i passaggi che ho maggiormente apprezzato, la parte nella quale si racconta il rapporto diretto fra il maestro Roth e la Praga dell'Est Europa degli scrittori che vivevano prima della Rivoluzione.

A Fuego Máximo - Receta 1 - Salchichitas Envueltas

venerdì 13 marzo 2015

Home Ottica Salomi

Home

La favola del silenzio di Salvo Fuggiano (Lupo editore) alla Libreria di Lecce il 16 marzo 2015



La favola del silenzio di Salvo Fuggiano (Lupo editore) sarà presentata alla Libreria Bookish in via Cesare Battisti 22 a Lecce il 16 marzo 2015 ore 18,30. Introduce Giuseppe Mazzotta
Salvatore, uno scrittore di favole per bambini trasferitosi in Umbria, decide di cambiare genere letterario dedicandosi alla stesura di un giallo. Ma in un giorno qualunque, mentre è intento a scrivere, riceve una telefonata che cambierà il lineare scorrere degli eventi: infatti, Cosima, la badante della madre, lo informa della morte della donna. Così, a distanza di anni, Salvatore si ritrova a far ritorno a Massafra, paesino del sud Italia che gli ha dato i natali: un ritorno alle origini, un miscuglio di emozioni e ricordi che porteranno lo scrittore in un mondo che credeva dimenticato, dove si dipanano le pagine del giallo che sta scrivendo, una storia cruenta di delitti e di colpe, una vicenda di bambini innocenti e di atroci morti. La favola del silenzio è l'oblio dei sentimenti, il confine tra il timore e l'assurdo.
Salvo Fuggiano - Nato a Massafra nel 1971 dove vive e lavora come libraio. Laureato in Lingue e Letterature Straniere coltiva da sempre l’amore per la lettura. I libri sono la sua passione e scrivere è diventato il suo hobby preferito. Ama mettersi sempre in gioco, sperimentando nuove strade. Dal carattere aperto e disponibile, riflessivo e profondo, tra i sentimenti considera l’amore e la paura come i piu’ intensi da vivere. La favola del silenzio è il suo primo romanzo.

Info
telefono  0832-306676 mail -  bookishlecce@virgilio.it
facebook.com/Bookishlibreria / twitter.com/Bookishlibreria

妖怪つみつみショーギPV

Di Gioia: “Nessun rapporto fra me e la gang del caveau di Foggia”

Crisi Grecia, Juncker: "defualt escluso, soluzione vicina"; Tsipras otti...

mercoledì 11 marzo 2015

Alda Merini. Lettere e poesie a Roma nella libreria caffè letterario Mangiaparole con Associazione familiari anti-stigma Alda Merini, Associazione L'Eco del Nulla, Salento in Progress e Arcadia Lecce



Sabato 21 marzo 2015 alle 19 nella libreria caffè letterario Mangiaparole, un omaggio ad Alda Merini nel giorno in cui avrebbe compiuto ottantaquattro anni. Alda Merini. Lettere e poesie è un evento organizzato da Associazione familiari anti-stigma Alda Merini, Associazione culturale L'Eco del Nulla, Salento in Progress e Arcadia Lecce, in collaborazione con Ornella Spagnulo, dottoranda di ricerca in Italianistica a Tor Vergata. Durante l'evento si leggeranno lettere e poesie di Alda Merini.
Ornella Spagnulo, autrice della monografia Il reale meraviglioso di Isabel Allende e di poesie e racconti pubblicati in antologie e sul web, con la segnalazione del blog di poesia della Rai, introdurrà e parlerà degli esordi della poetessa, che ricevette subito l'appoggio di alcuni critici, fra cui Oreste Macrì, di Maglie (Lecce), gruppo degli ermetici.  Lorenzo Masetti, vicedirettore e responsabile della sezione Lettere della rivista culturale L'Eco del Nulla, interverrà sul tema proponendo un confronto letterario tra l'opera di Alda Merini e di Dino Campana. La psichiatra Maria Antonietta Dicorato, che fa parte dell'Associazione familiari anti-stigma Alda Merini, ha conosciuto personalmente la poetessa, racconterà dell'incontro e illustrerà brevemente le attività e gli obiettivi dell'associazione. Francesca Romana Mancino, vincitrice del Premio Nazionale Poesia Diana Nemorensis nel 2012 e pubblicata nel volume Ho conosciuto Gerico per il Premio Alda Merini dell’Accademia dei Bronzi nel 2014, leggerà una sua poesia dedicata alla poetessa. La libreria caffè letterario Mangiaparole si trova in via Manlio Capitolino 7/9, a pochi minuti di distanza dalla fermata della metro A Furio Camillo.  Mangiaparole è anche bar e ristorazione.

Arcadia Lecce

Salento in Progress

Fable Legends - ANTEPRIMA ITA HD

Заур Дадаев отказался от убийства Немцова?

Bonafè: contro la corruzione nominato Cantone

lunedì 9 marzo 2015

Home Ottica Salomi

Home

Poghenos (LietoColle) di Antonella Chionna alla Libreria Bookish di Lecce l’11 marzo 2015



Fucine Letterarie, in collaborazione con LietoColle Libri e con la Libreria Bookish, presenta “Poghenos” (LietoColle, 2014) di Antonella Chionna, Mercoledì 11 Marzo 2015 alle ore 18.00 presso la Libreria Bookish, sita in via Cesare Battisti 22 a Lecce.  L’azione letteraria sarà curata da Eliana Forcignanò.
L’autrice - Antonella Chionna (Taranto, 20 Novembre1990) è musicista e cantante; svolge attività concertistica con diverse formazioni; laureata in Musica jazz, ha la possibilità di formarsi in Italia e all’estero con docenti di fama internazionale. Nel 2012 pubblica “Epifanie baritonali”, edito da Lupo Editore. Nel 2013 pubblica “Adiafora”, il suo primo lavoro discografico, edito da Dodicilune Edizioni Discografiche & Musicali.
Il suo sito è www.antonellachionna.com.
L’opera - [...] Poghenos è poema genetico, genomico, incomprensibile nella sua conduzione a meno di ripensare la nascita come morte e l’azione di vita, come un più che la vita medesima. Cose che fuoriescono con consistenza, grandezza, nella Chionna, cose che confluiscono nella periferia del poemetto che ha per luoghi estremi e di confine, appunto, ‘forma’ e ‘informe’.
[...] Ogni poeta che si rispetti presenta un Epos, a volte accennato, a volte imponente e formato. Un Epos della morte, ma anche un Epos della vita. I poeti anche minimalisti vivono l’Epos come oggetto, seppur oggetto evitato allo sguardo; ha ragione Blanchot: non si può vedere negli occhi l’opera d’arte, perché è come l’amore impossibile.
La grandezza letteraria della Chionna, resta, oltretutto e a nostro avviso, nel centrare in una sorta di minimalismo/massimalista questo aspetto. Del resto Poghenos è poemetto del dolore del vivere, ma anche dell’accettazione fatale della propria forma. Opera possente del rifiuto dell’essere nati, dell’accettazione glorificante dell’essere nati. Per questo è anche opera di felicità, riuscita e potente. Questa è l’opera che auspica l’informità come stato della felicità (pre-nascita; elusività rispetto al mondo esterno; rifiuto di conformismi tramandati), ma che anche si rende alla forma: cristallo, condizione e fato. Poesia, quindi, che assolve all’imperativo categorico della ricerca, dell’essere tecnici quanto dell’essere innamorati. [...] Poghenos è nei suoi effetti e risultati poetici un ossimoro, ma un ossimoro risolto dalla parte di una passione ghiacciata. Non lontano dalla vera passione che uccide per troppo amore, quella che bilancia odio e amore, come un’unica cosa insondabile, qualcosa che sta al fondo di ogni pozzo del ripensare, sentire poetico. Quasi ora Pessoa: (cit). Antonella Chionna che è anche musicista e cantante di spessore (e che quindi conosce altre collateralità artistiche temprate a linguaggi non comuni) è già capace di questo. Capace dico, di ricreare un’algebra di forme non ordinarie, che però funzionano come all’interno di un’algebra. Vi leggo, ovviamente, la matematica di Valery, l’azzardo di Mallarmè; un certo senso di grandezza poundiana; e nella nostra tradizione dei passaggi somiglianti all’indimenticabile Claudia Ruggeri, per quel che concerne il ruggente senso di appartenenza poetica ed esistenziale, come anche delle asciuttezze di scrittura e dei confinamenti del senso che l’avvicinano a maestri come Saba, Cucchi e Buffoni. Perché la poetessa ha linguaggio controllato, seppur affilato, sgualcente. A 23 anni, Antonella Chionna, che ha anche altra pubblicazione con Lupo Editore (‘Epifanie baritonali’) è già notevole nel nostro panorama. Se vorrà, se continuerà a fiutare, perseguire, sarà uno dei migliori poeti della nostra nazione (scusate la minuscola). [Dalla prefazione di Michelangelo Zizzi].

I prodotti qui in vendita sono reali, le nostre descrizioni sono un sogno

I prodotti qui in vendita sono per chi cerca di più della realtà

Cerca nel blog

Tower of god. Vol. 13 di Siu

 PUBBLICITA' / ADVERTISING Si dice che chi riesca ad arrivare in cima alla torre possa vedere esaudito qualunque desiderio. Rachel è una...