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lunedì 7 marzo 2016

La ragazza con le scarpe di vernice rossa di Andrea Sperelli
























Vent'anni dopo la fine di una grande storia d'amore, un uomo affronta un viaggio che lo riporta negli stessi luoghi di allora. Man mano che li riscopre, nella sua mente tornano a disegnarsi gli avvenimenti passati, dal primo incontro fino alla passione irrefrenabile e all'inevitabile separazione. I flashback tendono quasi a fondersi con il presente, in un susseguirsi di momenti di tenerezza, di rabbia e di estrema carica erotica. Pian piano l'uomo lo rivisita il passato e lo analizza quasi in terza persona, per cercare di dare un ordine compiuto alle emozioni che ancora vagano dentro di lui in maniera caotica. Alla fine del viaggio scopre finalmente la verità nascosta dietro quella storia, una verità che dà forma e sostanza all'intera sua vita.

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William H. Macy I SAG Awards Acceptance Speech 2015

William H. Macy Is Cinema's Number One Loser

domenica 6 marzo 2016

L' esatto contrario di Giulio Perrone (Rizzoli)



Quel bacio rubato ai tempi dell'università, Riccardo non se l'è mai dimenticato. Se si concentra, riesce a sentire ancora il profumo di Giulia, così dolce... Ma il suo sogno d'amore aveva avuto un brusco risveglio, perché lei era morta, uccisa nei bagni della Sapienza: un omicidio che aveva scioccato tutti e di cui era stato subito riconosciuto colpevole l'insospettabile professor Morelli. Caso archiviato. Dieci anni, un cambio di facoltà e un fidanzamento mandato all'aria dopo, l'unica certezza per Riccardo è rimasta la fede nella Roma. Non è diventato un grande giornalista, scrive recensioni di libri su "TuttoGiallo" - un infimo settimanale di nera - e di una relazione seria nemmeno l'ombra, se si esclude quella con i coinquilini Sandro, fanatico di Proust, e Rachele, mistress per passione. Fino a quando la sua vita tranquilla, senza scossoni, viene sconvolta dall'urto con il passato, che torna prepotente a pronunciare quel nome: Giulia Rusconi. La notizia è che Morelli, l'assassino uscito da poco dal carcere, è stato ritrovato morto. Tanto basta per riaccendere in Riccardo quella fiamma che non si era mai spenta. E, complice il diario di Giulia ritrovato dopo anni, per trasformare uno svogliato cronista senza ambizioni in un investigatore privato goffo ma deciso a scoprire la verità. Perché, forse, chi ha davvero le mani sporche del sangue di Giulia non ha ancora pagato il prezzo della sua colpa...

Rami Malek Hacks His Way Into Breakout Stardom In 'Mr Robot'

Rami Malek Pretended to be His Identical Twin Brother

sabato 5 marzo 2016

Leonardo e gli ingegneri del Rinascimento di Bertrand Gille. Per Odoya dal 17 marzo 2016

Uno dei motivi dominanti della moderna storia della scienza consiste nel tentar di chiarire gli elementi di continuità che legano fra loro le varie epoche del pensiero scientifico. È altrettanto vero che esistono personalità eccezionali, capaci di dominare con la loro intelligenza e il loro talento intere epoche. Ma queste personalità non nascono dal nulla. Ricostruire la formazione di un genio significa spesso abbassare il piedistallo su cui lo hanno collocato le generazioni successive e render giustizia a numerose figure minori che hanno contribuito al progresso della scienza. Quello degli ingegneri del Rinascimento è un mondo affascinante e ricchissimo in cui, se da un lato si raccolgono certe eredità del mondo antico e medievale, dall’altro si vengono organizzando e consolidando certe nozioni di statica e dinamica che contribuiranno al sorgere della scienza moderna. Nei taccuini di Leonardo abbiamo un quadro vivo di un’epoca in cui, nel lavoro degli ingegneri, comincia a infiltrarsi una preoccupazione nuova: quella di una base scientifica su cui costruire. Le prodigiose “macchine di Leonardo”, che hanno meravigliato e stupito generazioni, hanno spesso antecedenti precisi, individuabili nelle scoperte di Kyeser, Villard de Honnecourt, Guido da Vigevano, Taccola, Valturio, Francesco di Giorgio Martini. Quel che forse di veramente nuovo c’è in Leonardo, oltre ai suoi studi di idraulica e ai suoi progetti di macchine tessili, è il bisogno di razionalizzare, l’esigenza di giungere a uno stretto legame tra scienza e tecnica.   

Bertrand Gille (1920-1980), archivista e storico della tecnologia francese, ha insegnato all’Università di Clermont-Ferrand, ha diretto la École Pratique des Hautes Études e istituito il corso di Storia della tecnologia presso la Sorbonne di Parigi. Tra le sue pubblicazioni: Histoire générale des techniques, Histoire de la métallurgie, Les Mécaniciens grecs. La naissance de la technologie, Petites questions et grands problèmes: la brouette.

'Viaggio nell'Italia che innova', Delrio e Madia a Bari per la seconda t...

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venerdì 4 marzo 2016

DAVID BOWIE. L’UOMO CHE CADDE SULLA TERRA, A cura di Pippo Delbono (EDIZIONI CLICHY)



David Bowie ci ha appena lasciati e sarà difficile fare a meno di lui. Forse più di chiunque altro il «Duca Bianco» è riuscito, nei suoi quasi cinquant’anni di incredibile carriera, a incidere sul costume, sulla moda, sull’immagine, sull’arte, sulla cultura e sulla musica dei nostri tempi. Senza mai assumere il ruolo di rockstar, spiazzando ogni volta il mondo con i suoi mutamenti, David Bowie ci ha accompagnati come uno strano fratello o come un angelo venuto da un altro mondo, e con i suoi mutamenti e i suoi esperimenti ha demolito i generi e le identità sessuali, ha ispirato almeno tre generazioni di musicisti, ha influenzato le tendenze artistiche, ha anticipato spesso di decenni tutti i successivi movimenti musicali, esplorando terreni sconosciuti, ma anche raccontando i sogni e le paure di tutti noi. Scrive Pippo Delbono nella sua introduzione a questo volume: c’è sempre l’amore nelle canzoni di David Bowie, come del resto si potrebbe dire che l’amore c’è sempre in tutte le canzoni, anche nelle canzonette. Ma in Bowie come nei «grandi» della storia l’amore è un amore che non scappa dalla trasgressione, dalla ribellione. Un amore libero. E quindi eterno. Sacro.
«Ho sovvertito l’ordine del tempo, ho messo sottosopra il mondo intero e tutto questo l’ho fatto per te. Non ti sembra abbastanza generoso?»

Pippo Delbono - Negli anni 80 inizia  gli studi di arte drammatica in una scuola tradizionale che lascia in seguito   all’incontro  con Pepe Robledo,  un attore argentino proveniente dal Libre Teatro Libre (formazione teatrale attiva in Sud America negli anni 70 che utilizzava la creazione collettiva come mezzo di espressione  e di denuncia della dittatura in Argentina). Nel corso di un’importante carriera nel mondo del Teatro Pippo Delbono diviene uno dei più fervidi protagonisti dello spettacolo. Impossibile riassumere in poche righe la sua biografia, ma ci piace sottolineare come la sua Compagnia, Delbono, è stata ospite di diversi festival teatrali internazionali tra cui il Festival di Avignon, che l’ha accolta per quattro volte co-producendo lo spettacolo Urlo, e come, nel tempo, molti teatri hanno dedicato retrospettive agli spettacoli della Compagnia, fra questi: il Théâtre du Rond Point di Parigi, il CCB di Lisbona, il Palais des Beaux Arts di Bruxelles, il Berliner Festpiele di Berlino, il Festival di Otono di Madrid. L’Enrico V,  è stato rappresentato  alla Royal Shakespeare Company di Stratford-upon-Avon. La Compagnia Delbono ha fatto tappa in più di cinquanta paesi al mondo rappresentando un caso unico nella storia del teatro italiano.

Melissa Satta Backstage Rossoporpora AI1516

Charlize Theron Talks "Mad Max" Haircut at Oscars 2016 | Live from the R...

giovedì 3 marzo 2016

“Ode al vento (Una historia de antípodas)”. Il nuovo libro bilingue di Pietro Berra debutta al Festival Internacional de Poesía "Benidorm & Costa Blanca" (Spagna)





















Un piccolo libro bilingue con una storia particolare debutterà questo fine settimana (da oggi  3 al 6 marzo 2016 ) in un nuovo festival di poesia che intreccia voci e storie poetiche da tutto il mondo, con 25 autori in rappresentanza di 11 paesi e 3 continenti, in procinto di riunirsi a Benidorm in Spagna (dall’Italia anche Flaminia Cruciani, Gianpaolo Mastropasqua e Tomaso Kemeny, promotori con Berra del Grand tour poetico, che festeggia la prima di una serie di tappe fuori dai confini nazionali, e Laura Garavaglia, presidente della Casa della poesia di Como e fondatrice del festival Europa in versi). “Ode al vento (Una historia de antípodas)” (42 pagine, 7 euro) del comasco Pietro Berra, alla sua diciannovesima pubblicazione in volume, la sesta in versi, propone un viaggio tra l’Italia e il Cile, che combina sogno e realtà, richiami poetici (un’eco di Neruda è presente, non a caso, fin dal titolo) e affettivi (la donna amata, che sulle ali della poesia si è trasferita da Santiago al lago di Como), stagioni della natura e della creatività umana, storie d’amore e di emigrazione. Il libro è inserito nella collana di poesia delle edizione I Quaderni del Bardo Edizioni curate da Stefano Donno, che puntano a recuperare il valore umano e sociale della parola poetica, vivendo nel rapporto diretto tra l’autore e il suo pubblico, fatto di incontri, più che di semplici presentazioni, anche a domicilio. E da una serie di incontri è nato questo libro: in primis quello tra Pietro Berra e Mirna Ortiz Lopez, che “Da opposti cieli guardavano / la stessa luna di novembre. // Lui dalla terrazza sospesa / tra il castello del Barbarossa / e le cime dei noci. / Lei sopra l’insegna del centro /commerciale di Ñuñoa” e poi con il poeta cileno (che vive tra la Svezia e la Romania) Mario Castro Navarrete, curatore della traduzione dei testi in castigliano con la collaborazione della Ortiz Lopez. Anfitrione di questi incontri il grande poeta spagnolo della generazione del ’27 Pedro Salinas (Mirna gli ha dedicato un gruppo su Facebook, che è stato luogo di conoscenza prima di quelli materiali) cui è dedicata l’epigrafe che apre il volumetto (“I cieli sono uguali / guardarli ci avvicina”). Le poesie sono tutte inedite, tranne una: la già citata “Luna di novembre”, che lo sorso settembre fu lanciata su piazza Duomo a Milano, assieme ai testi di altri autori cileni e italiani, in uno dei “Bombardeos de poemas” che il collettivo Los Casagrande sta organizzando da 15 anni nelle città che subirono ben altri bombardamenti durante le guerre. In quell’occasione di realizzò il finale, in qualche modo profetico, della poesia: “La notte che taglieranno il cielo / con un aereo per abbracciarsi / dall’altro lato del sipario / alzate la testa ai sogni: / sul mondo pioveranno bombe / di poesia”. Così come sono diventati materia e storia i versi della poesia che dà il titolo al libro, simbolicamente riportati sul risvolto di copertina: “Vento il mio cuore a forma di foglia / fallo volare fino alla casa / di Neruda, fa’ che si posi sul mosaico / del pavimento accanto ai miei piedi”. Un libro che è testimonianza della forza vitale della parola poetica e invito a seguirla con l’anima e anche con il corpo.

Per informazioni o per richiedere copia del libro per recensione:

iQdB edizioni di Stefano Donno  (i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)

Sede Legale e Redazione: Via S. Simone 74 - 73107 Sannicola (LE)

Mail - iquadernidelbardoed@libero.it

Redazione - Mauro Marino

Social Media Communications - Anastasia Leo, Ludovica Leo

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