"Nel licenziare
questa nuova edizione del mio Blok, non ho voluto aggiungere o mutare qualcosa
nella versione e nello studio che la accompagna. Non avrei del resto mutato, ma
tutt'al più dilatato le immagini critiche, i moods e le intuizioni che ispirarono
il saggio. Alcuni spunti della mia "blokiana" mi si sono fatti con
gli anni più limpidi e più ossessivi. Sempre più mi appassiona, ad esempio, il
legame tra le invenzioni del poeta pietroburghese e i motivi dell'Art Nouveau.
È chiaro che dal repertorio di quella corrente provengono le figure di donne,
gli strascichi, le vesti-comete, le assidue sinuosità e i ghirigori, la
struttura in cerchio di molte liriche, una certa Fläcbenbetonung, il
vegetalismo che genera violette notturne, i rimandi gotici, gli entrelacs delle
tempeste di neve. Ma in Blok, tragico tenore dell'epoca, secondo la definizione
di Ol'ga Fors, l'Art Nouveau non è mai virtuosistico ornarnentalismo. Esso
traligna in fragori di baraccone, in torve smorfie palustri, in climi
strindberghiani di vita-inferno, in arlecchinate crudeli, che si fanno gabbo di
ogni cerea e sonnambula misticheria. La poesia di Blok sempre più ci appare
come un dramma in due tempi, il dramma della vana attesa di aurore da
icona..." (Dalla Nota della curatrice)
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mercoledì 26 ottobre 2016
martedì 25 ottobre 2016
L' epilogo della tempesta. Poesie 1990-1998 e altri versi inediti di Zbigniew Herbert (Adelphi)
La memoria come
vicinanza al passato e alla tradizione, l'azione corrosiva del tempo, il
viaggio come fonte di ispirazione, ma anche la stoica accettazione della sofferenza
fisica e psicologica. «Il modernismo di Herbert è in realtà, come ha detto un
critico molto acuto, un modernismo senza acrobazie sperimentali. Il suo idioma
è plasmato dalla necessità, dall'estetismo giunto alla soprassaturazione nei
suoi immediati predecessori e contemporanei di altre parti del mondo. Nei suoi
versi la propulsione non viene dalla stravaganza o dalla ricerca di nuovi mezzi
di seduzione, ma dalla logica immanente dell'assurdo e del disincanto, dal suo
coraggio mentale assolutamente unico. Il suo è un verso quanto mai condensato
ma straordinariamente limpido, il cui stesso tessuto è a un tempo la prova
della - e una ricetta per la - sopravvivenza dell'integrità umana. Per dirla in
modo diverso, le virtù di questa poesia sono proporzionali alla misura della
pressione fisica e mentale cui un individuo è sottoposto dalla realtà moderna.»
- Iosif Brodskij
«Scrivevo poesie serie,
tragiche» ha detto nel 1991 Zbigniew Herbert in un'intervista, paradossalmente
deplorando l'abolizione della censura seguita alla caduta del Muro. «Adesso
scrivo sul mio corpo, sulla malattia, sulla perdita del pudore». In questa
nuova atmosfera lirica, infatti, il poeta i cui versi Iosif Brodskij aveva
definito come «una nitida figura geometrica ... incuneata a forza nella
gelatina della mia materia cerebrale» (versi, aggiungeva, che il lettore si
ritrova «marchiati a fuoco nella mente con la loro glaciale lucidità») –
ebbene, quello stesso poeta che era stato così discreto, così poco incline a
parlare di sé, lascia spazio alle confessioni intime di un io che abita ormai
«sull'orlo del nulla» e ci consegna una sorta di testamento spirituale. Rimane,
certo, il suo tono, quella «miscela di ironia, disperazione ed equilibrio» che
già incantava Brodskij; e rimangono i temi che sempre sono stati al centro
della sua ricerca espressiva: la memoria come vicinanza al passato e alla
tradizione, l'azione corrosiva del tempo, il viaggio come fonte di ispirazione:
ma accanto a questi c'è ora la stoica accettazione della sofferenza fisica e
psicologica, accompagnata dalla gratitudine (così si legge nelle estreme
composizioni di Breviario) per tutta «questa cianfrusaglia della vita» (e
soprattutto, scrive, «per le pasticche di sonnifero dai melodiosi nomi di ninfe
romane») – una vita che si lascia, tuttavia, con il «cuore pieno di rimpianto».
Il coraggio di essere liberi di Vito Mancuso (Garzanti Libri)
Esiste veramente la
libertà? E, se esiste, dov’è? Com’è? Come definirla? Se invece non esiste,
perché tutti ne parlano, la ricercano, la pretendono? «Siamo al mondo per
diventare liberi.»
In questo libro, Vito
Mancuso affronta la questione in modo concreto, interrogandosi non tanto sulla
libertà come concetto, quanto sull’essere liberi come condizione dell’esistenza
reale. La domanda più importante qui non è: «Esiste la libertà?», quanto
piuttosto: «Tu ti ritieni libero? E se non ti ritieni tale, lo vuoi diventare?
Hai, vuoi avere, il coraggio di essere libero?». Per essere liberi, infatti, ci
vuole coraggio. Guardando al mondo e agli esseri umani, quello che appare è uno
sterminato palcoscenico su cui tutti si esibiscono indossando le diverse
maschere imposte dall’esistenza, ma ognuno di noi, soprattutto in quei momenti
in cui è solo con se stesso, sperimenta anche l’acuta sensazione di essere
qualcosa di assolutamente differente e separato da tutto il resto, qualcosa di
unico. La scintilla della libertà nasce da questa consapevolezza, per sostenere
la quale è necessario però il coraggio: il coraggio di sottrarsi al pensiero
dominante e scoprire nuovi valori in cui credere; il coraggio di scrollarsi di
dosso le convenzioni che ci soffocano e costruire un rapporto autentico con gli
altri e con se stessi; il coraggio di essere liberi per diventare veramente chi
siamo.
lunedì 24 ottobre 2016
Charles Darwin. Ma siamo scimmie da parte di padre o di madre? di Dario Fo (Chiarelettere)
Una favola vera, di più
di duecento anni fa, attualissima. “Ho voluto raccontare la storia delle
scoperte che il più grande scienziato ha assicurato al mondo intero. Perché?
Perché siamo ignoranti, in troppi non sappiamo da dove veniamo e perché.”
(Dario Fo)
“Quando mi trovo
davanti a ogni realtà conclamata mi sorge sempre il dubbio che la verità sia
un’altra.” - Charles Darwin
Non finisce mai la
voglia di Dario Fo di confrontarsi con il sapere e la storia per capire meglio
l’uomo e il suo mondo. In questo caso per capire da dove veniamo e superare
tutti i pregiudizi che abbiamo in testa, dettati dall’ignoranza. Ecco una
risposta semplice, documentata e divertita a chi ancora oggi sostiene il
creazionismo in polemica con Darwin e la teoria dell’evoluzione. Vale la pena
leggere queste pagine su un grande scienziato e viaggiatore instancabile, che
dedicò la sua vita a scoprire come è fatto il mondo in cui viviamo e perché
siamo così. Anni passati in mare e in terre lontane a raccogliere conchiglie,
coleotteri, crostacei, a studiare la vita degli insetti (soprattutto le
formiche e la loro incredibile capacità organizzativa) e in genere di tutti gli
animali considerati come nostri fratelli. Da lì noi veniamo, come possiamo
maltrattarli? Strano: un teologo che diventa scienziato confutando le teorie
deterministe della Bibbia, che dimostra che noi tutti siamo discendenti dello
stesso ominide, siamo tutti uguali, e per questo combatte la tratta degli
schiavi. Era troppo allora (subì attacchi violentissimi non solo dalla Chiesa)
ma anche adesso Darwin dà fastidio e la sua teoria è contrastata, soprattutto
in certi ambienti scolastici.
Per LietoColle esce A. di Mario Santagostini
Una dedicazione, la
nuova raccolta di Mario Santagostini: "A.". La persona cui è dedicato
il volume appare nelle note. Ma l’offerta poetica è di valenza universale e
coinvolge tutti noi. Disincantato, fortemente realistico, il poeta non disperde
energia in lirismi vacui e incide, con la penna-bisturi, il malessere
esistenziale attraverso l’agitazione nelle vespe, farfalle
rintronate o malriuscite, gerani che non reagiscono, case
svuotate. E se il corpo parla, ci racconta inevitabilmente del momento
più inutile della materia. Nonostante la consapevolezza della precarietà
dell’esistenza umana, la certezza del non ritorno, affiora un Dio, o una
seconda vita, e il dubbio se sia così importante avere un corpo.
Le mie tre vite di Massimo Boldi (Piemme)
MILLE PERSONAGGI NELLA FINZIONE. TRE VITE NELLA REALTÀ. E NEL CORSO DEGLI ANNI LA FINE DI UNA VITA HA
SEGNATO L’INIZIO DELL’ALTRA... La
perdita del padre a diciotto anni ha segnato la sua prima vita. La scomparsa
della moglie, che gli fu accanto per trent’anni, la fine della seconda. Ora
vive la sua “terza vita” e ha una voglia matta di raccontare a tutti dove si
trova la forza per ripartire sempre. È una confessione a cuore aperto, un
viaggio intimo e personale, che il grande comico milanese ha scelto di fare in
compagnia della figlia più giovane, Marta. Si viene così trascinati dentro una
girandola variopinta di incontri, di successi, di episodi esilaranti legati
alla carriera, ma soprattutto di ricordi affettuosi, di battaglie vinte, come
quella sulla balbuzie, di gioie e dolori familiari. È un’esistenza narrata
attraverso passaggi cruciali, da cui stilla una preziosa eredità di saggezza,
un tesoro di insegnamenti per affrontare con ironia, leggerezza e abbandono le
prove del quotidiano: «Tutto quello che mi è accaduto è stato un miracolo, un
sogno diventato realtà. Perché un giorno si può ridere. Un altro si può
piangere. Ma tutti i giorni bisogna ricominciare».
Massimo Boldi, classe 1945. Cinquant’anni di
carriera. È uno dei più amati comici italiani. Dopo i primi passi al Derby, il
famoso cabaret milanese, raggiunge la popolarità in televisione con gli
indimenticabili A tutto gag e Drive In. Il successo cinematografico lo ha
consacrato protagonista della commedia italiana in film campioni d’incasso che
hanno sbancato al botteghino. Oggi ha una sua casa di produzione: la Mari Film.
Martedì 25 ottobre, ore 18.30 presso la libreria
Rizzoli in galleria Vittorio Emanuele II, Milano, Massimo Boldi presenta il suo nuovo libro con
Aldo Grasso
sabato 22 ottobre 2016
La dieta della longevità. Dallo scienziato che ha rivoluzionato la ricerca su staminali e invecchiamento, la dieta mima-digiuno per vivere sani fino a 110 anni di Valter Longo (Vallardi A.)
Qual è il segreto per
vivere sani a lungo? Ce lo svela in questo libro Valter Longo, lo scienziato i
cui studi rivoluzionari su alimentazione e longevità sono diventati il punto di
riferimento imprescindibile per qualunque dieta smart.Rivoluzionari non solo
perché dimostrano che è insita in noi, nel nostro corpo, la capacità di
mantenerci giovani e all'occorrenza rigenerarci, ma anche perché aprono una
strada che va oltre la prevenzione per farsi vero e proprio strumento di cura. Valter
Longo ha dimostrato infatti che curarsi con il cibo è possibile, anzi, è la
strada giusta per ridurre il grasso addominale, rigenerare e ringiovanire il
nostro corpo abbattendo in modo significativo il rischio di cancro, patologie
cardiovascolari e autoimmuni, diabete e malattie neurodegenerative come
l’Alzheimer. La dieta della longevità, semplice da adottare ogni giorno per chi
già apprezza la tradizione mediterranea, si affianca nel programma di Longo a
una pratica antica e comune in tutte le culture e dimenticata dalla nostra
società dell’abbondanza: la Dieta Mima-Digiuno, ma in modo “mirato” e calibrato
sulle esigenze della vita di oggi.
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