In qualità di Affiliato Amazon io ricevo un guadagno dagli acquisti idonei - As an Amazon Associate I earn from qualifying purchases
Cerca nel blog
martedì 18 aprile 2017
Vicini alla terra. Storie di animali e di uomini che non li dimenticano quando tutto trema di Silvia Ballestra (Giunti Editore)
Nell'ultimo libro di
Silvia Ballestra, ''Vicini alla terra'', si racconta il terremoto e le scosse
che hanno devastato parte della nostra campagna appeninica nell'estate-autunno
2016, attraverso il ritratto di veterinari e volontari che in quei giorni si
sono dedicati al salvataggio degli ultimi: gli animali smarriti e bisognosi di
cure, tristi sentinelle di una terra sconvolta. ''Vicini alla terra'' è il
singolare reportage di un territorio ferito a partire dalle storie di
salvataggio degli animali che lo abitano, siano essi cani, gatti, mucche, cavalli,
pecore o galline... Da agosto ad ottobre 2016 l'ENPA, l'Ente nazionale
protezione animali, è stato sul campo per salvare e recuperare gli animali che
con la loro presenza contribuiscono a tenere in vita le campagne
dell'Appennino. Quelle di Silvia Ballestra sono storie semplici ma
fondamentali, che ci ricordano l'importanza di salvare la nostra terra senza
dimenticarsi di nessuno dei suoi abitanti fieri e sfortunati, perché solo
rimanendo vicini alla terra riporteremo alla vita ciò che è stato distrutto.
venerdì 14 aprile 2017
Storia di Leda di Ermanno Detti e disegni di Roberto Innocenti (Gallucci)
“Leda scendeva veloce in bicicletta e si
sentiva felice. Era contenta del vento fresco del mattino sul viso e della
forza che sentiva nelle gambe. Alla fine della discesa, dove la strada
cominciava a diventare piana, Leda vide la pattuglia tedesca…” Maggio 1944.
Leda è una bambina di dieci anni che fa la staffetta partigiana. Un giorno, in
bicicletta, è intercettata dai tedeschi. Mentre sta per essere raggiunta, un
vecchio stravagante e ubriacone, che si fa chiamare il Mago, la trae in salvo.
Leda sospetta che si tratti di una spia e gli vorrebbe nascondere il messaggio
cifrato in suo possesso, ma l’uomo scopre la lettera e… Una bambina coraggiosa,
un’avventura incalzante durante l’occupazione nazista.
giovedì 13 aprile 2017
Io sono Dot di Joe R. Lansdale. Traduttore: L. Briasco (Einaudi)
Una ragazzina che
proprio non ce la fa a tenere la lingua a freno. E affronta il mondo nel solo
modo che conosce: a rotta di collo. «Potreste pensare che questa non sia una
storia vera, perché una parte di essa contiene cose a cui è difficile credere,
ma vi assicuro che non c'è niente di inventato, dall'inizio alla fine. Vi dirò
la pura verità, dal principio alla fine. Vi dirò che i miei amici mi chiamano
Dot, e che preferisco che i miei nemici non mi chiamino affatto. Si tratta di
una grande avventura? Be', nessuno andrà sulla luna o scalerà una montagna
altissima. Ma per me è un'avventura. È la mia vita quotidiana». Niente è stato
facile per Dorothy «Dot» Sherman. Ma se mai c'è stata una ragazzina capace di
prendere la vita e rivoltarla, be', è lei. A diciassette anni, quando hai un
padre uscito a comprare le sigarette e mai tornato, una madre buona a nulla, un
fratellino re delle caccole e una sorella regolarmente gonfiata di botte dal
marito, non sono molte le persone su cui puoi contare. Così Dot fa la cameriera
sui pattini e si difende come può, anche menando le mani. Finché, un giorno, un
tizio di nome Elbert, che dichiara di essere uno zio, si installa nella
roulotte di famiglia. Per quel che ne sa Dot, Elbert potrebbe essere un serial
killer - del resto qualche piccolo trascorso criminale ce l'ha - ma alla fine
l'uomo si rivelerà il più sensato della famiglia. E, dopo anni di frustrazioni
e delusioni, forse anche per Dot la ruota potrebbe girare.
Un battito d'ali di Sveva Casati Modignani (Mondadori Electa)
Sveva è inginocchiata
nel suo giardino, intenta a sradicare le erbe infestanti. All'improvviso sente
un profumo inequivocabile, quello di suo padre, e si rende conto di quanto lui
le sia ancora vicino nonostante sia mancato ormai trent'anni fa. "Caro
papà, è stato così che ho deciso di raccontarti quello che ti ho sempre
taciuto...", scrive, aprendo lo scrigno della memoria. In questo viaggio
nel passato, che alterna una graffiante lucidità con la tenerezza che la lega
alle persone amate, l'autrice conduce il lettore fino alle soglie della sua
affermazione come scrittrice, quando pubblica il suo primo romanzo. E ci
ricorda che, nella vita, nulla avviene per caso, che dagli errori si può
imparare, che ogni porta chiusa ha una sua chiave per aprirsi.
mercoledì 12 aprile 2017
Vita semieroica di Franco Valobra di Dario Biagi. Per Odoya dal 20 aprile 2017 in libreria
Nato a Torino nel 1924 e formatosi per diventare farmacista
(nota la sua prima “campagna” per la diffusione dei preservativi), Franco
Valobra è stato uno dei più obliqui, originali e “irregolari” intellettuali
italiani. Fu colonnista di Playmen di Adelina Tattilo e Luciano Oppo, testata
di cui ricorre quest’anno il cinquantennale dalla nascita. Playmen, che prese
il volo dopo il divorzio di Tattilo da Saro Balsamo, già editore del “seminale”
Men, fu la prima rivista patinata per adulti a affiancare arte, cultura,
critica e campagne per il rinnovamento dei costumi alle foto softcore. Tra i soggetti di quelle immagini
un’inconsapevole Jackie Kennedy Onassis paparazzata nuda a Scorpios — uno scoop e un azzardo che fece vendere al
giornale mezzo milione di copie — e una invece conscia, ma più pudica Brigitte
Bardot. Franco Valobra, che iniziò a Le Ore e scrisse anche per Men, divenne
una delle penne più seguite della rivista. Oltre a una rubrica fissa in cui ben
prima di Facebook si abbandonava a confessioni sulla sua vita che avrebbero
fatto arrossire i nostri contemporanei , Valobra era il responsabile delle
grandi interviste — tra gli intervistati da Playmen di quegli anni: Allen
Ginsberg, Franco Zeffirelli, John Wayne, Luciano Bianciardi, Francis Bacon, Claudia
Cardinale, Timothy Leary, Rudolf Nuereyev, Giorgio De Chirico, Saul Bellow etc
—, ma si occupava anche dei commenti alle foto hot e spesso rispondeva anche
alle lettere dei lettori. Un tuttofare che scriveva anche sotto lo pseudonimo
Homerus S. Zweitag: l’autore putativo
dei romanzi Muriel e Le gemelle, a cui
Valobra fornì una dettagliata biografia di dandy intellettuale! Negli anni
“d’oro” Playmen ebbe grossi problemi con la censura, nonostante questo poteva
vantare firme come Fusco, Buzzati e addirittura un cameo di Henry Miller. Il
“nostro” portava avanti una battaglia per il rinnovamento dei costumi col
pretesto di difendere la rivista, anche quando il detrattore si chiamava
Umberto Eco… Le sue esperienze si espansero alla Radio (Gli Altri Siamo noi, Lo
spunto, Radio anch’io per Radiouno) sul finire degli anni Settanta e collaborò
con Fellini — con cui ebbe una vera e propria amicizia, la passione per Jung in
comune — per il Casanova. Jean Jacques Annaud lo volle come comparsa nel film
Il Nome della Rosa. A metà anni Novanta
(come in un romanzo) si ritirò con la giovane moglie e il figliastro di lei nei
Caraibi dove, sbagliati i calcoli, cadde in disgrazia. «Ricevetti una sua
bellissima lettera in cui descriveva la vita ai Tropici senza i comfort del
mondo occidentale» rammenta Massimo Balletti.
«Un grande reportage, in cui sembrava un po’ Calvino, un po’
Hemingway». Fu così che i suoi amici,
tra cui l’architetto Franzaldo di Paolo e Isabella De Paz partirono per il
salvataggio, trovandolo intento a leggere i tarocchi ai turisti sull’isola di
Martinica. È passato a miglior vita nel 2010 dopo un’altra interessante
parentesi alla radio con la trasmissione di Radiodue Cattivi pensieri. La sua
vita è un'imperdibile spaccato di storia del costume, interessante oggi da
ripercorrere per chi ricerca le origini del libero pensiero in Italia…
Dario Biagi è
giornalista e scrittore. A lungo nella redazione Cultura della Rai, ha lavorato
per vari periodici. Ha pubblicato altre cinque biografie: Vita scandalosa di
Giuseppe Berto (Bollati Boringhieri 1999), L’incantatore. Storia di Gian Carlo
Fusco (Avagliano 2005), Il dio di carta. Vita di Erich Linder (Avagliano 2007),
Cagnaccio di San Pietro (Gaffi 2013) e Il ribelle gentile. La vera storia di
Piero Manzoni (Stampa alternativa 2013). Ha anche curato una mostra di
Cagnaccio di San Pietro nel 2015, a Ca’ Pesaro di Venezia.
Iscriviti a:
Post (Atom)
I prodotti qui in vendita sono reali, le nostre descrizioni sono un sogno
I prodotti qui in vendita sono per chi cerca di più della realtà
Cerca nel blog
Tower of god. Vol. 13 di Siu
PUBBLICITA' / ADVERTISING Si dice che chi riesca ad arrivare in cima alla torre possa vedere esaudito qualunque desiderio. Rachel è una...
-
E’ accaduto già con un altro caso letterario: il “Necronomicon” di Howard P. Lovecraft. Il dibattito ancora oggi tutt’altro che conclu...
-
Di cosa siamo veramente responsabili? Qual è il margine di libertà delle nostre azioni, anche di quelle che crediamo dipenda...
-
Il movimento MODERATI 2.0 PER LE LIBERTA’ trae le sue origini dalla rete e si riallaccia al movimento politico internazionale pirata...