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venerdì 19 maggio 2017

I quaderni del Bardo: Libri dell'editore in vendita online

I quaderni del Bardo: Libri dell'editore in vendita online

MUSE - Dig Down [Official Music Video]

Steven Wilson - Pariah ft. Ninet Tayeb

Despacito Luis Fonsi ft(Daddy Yankee)

ZZ Ward - Help Me Mama (Official Video)

Andrew McMahon in the Wilderness - So Close (Official Music Video)

Arundhati Roy "Il ministero della suprema felicità"

NUOVO MEDIOEVO di Nikolaj Berdjaev (Fazi editore)



«La rivoluzione in Russia c’è stata. Questo è un fatto, e non resta che prenderne atto. Constatare un fatto non vuol dire apprezzarlo. La rivoluzione è un fenomeno naturale, come il terremoto in Giappone, e non ha senso discutere se riconoscerla oppure no. La Rivoluzione russa è una grande disgrazia. Non vi è mai stata una rivoluzione felice. Ma le rivoluzioni sono opera della saggezza divina, e per questo i popoli hanno molto da impararne».

Pubblicato a Berlino nel 1923, grazie alla sua prosa incalzante e visionaria e alle sue intuizioni sorprendenti, Nuovo Medioevo è il libro che ha dato a Berdjaev celebrità internazionale. Il filosofo russo articola la sua concezione della storia a partire dal Rinascimento, quel momento in cui in Italia, e in Europa, si raggiunsero le vette più alte del pensiero e della produzione artistica: da Giotto a Michelangelo, da Dante a Piero della Francesca. La vera forza propulsiva del Rinascimento, però, va scovata nella convivenza tra la spiritualità cristiana medievale e una nuova visione del mondo, l’umanesimo. Se la modernità non è altro che la storia del progressivo smarrimento dei valori cristiani in favore della completa egemonia dell’umanesimo, la Rivoluzione russa rappresenta la loro completa dissoluzione e il fallimento dell’umanesimo stesso. Questo deserto spirituale, però, non è un esito, ma solo un’ulteriore tappa della storia: a riscattarci da questa condizione sarà il Nuovo Medioevo. Non un’epoca buia, ma un periodo di rifioritura spirituale e culturale.

Nikolaj Berdjaev Singolare figura di filosofo e scrittore, appassionato di Dostoevskij, tormentato dal fondo nichilistico dell'anima russa, Nikolaj Berdjaev (1874-1948) ha elaborato una "filosofia cristiana della libertà" dal forte timbro aristocratico. Travolto dalla rivoluzione bolscevica, di cui pure subì la grandiosa fascinazione, passò il resto dell'esistenza in esilio, prima a Berlino poi a Parigi, partecipando attivamente alla vita culturale francese. Tra le sue opere, Il senso della creazione, Filosofia dell'ineguaglianza, La concezione di Dostoevskij, L'idea russa.

BOOKTRAILER "MILLENNIALS"

I Colori Della Paura - booktrailer (edizione 2017)

giovedì 18 maggio 2017

I quaderni del Bardo: Libri dell'editore in vendita online

I quaderni del Bardo: Libri dell'editore in vendita online

Jonas Blue - Mama ft. William Singe

Julia Michaels - Issues (Lyric Video)

Pokey LaFarge - Must Be A Reason (Official Music Video)

Duny - Manequim (Official Music Video)

Il fattore H nel film Hellboy

In Medias Res di Chiara Evangelista e Rare Rondini a Primavera di Vito Antonio Conte (i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno) ad ARTEMIA Artisti a Levante




















Chiara Evangelista con In Medias Res e Vito Antonio Conte con Rare Rondini a Prmavera edite da I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno saranno ospiti della Rassegna Culturale ARTEMIA – ARTISTI A LEVANTE a Torre Specchia Grande Contrada Pozze - Santa Maura, organizzato dalle Associazioni Al Ri – Libri da Bere e Gaia. L’evento che è previsto  per il giorno 20 maggio 2017 dalle 16,00 alle 19,00 prevede accanto alla presentazione degli autori , la lettura dei testi di Donato Chiarello con l’accompagnamento musicale di Adriano Piscopello al violino e di Margherita Mariano al pianoforte. Interverrà l’editore Stefano Donno.  

In Medias Res di Chiara Evangelista  - “A chi mi ama per ciò che sono e a chi mi ha sostenuta in questo incipit… In medias res!”.  Così si apre la raccolta poetica dell’esordiente  leccese Chiara Evangelista.  Ogni singola poesia si contraddistingue per l'utilizzo di rime, assonanze e, altre varie figure retoriche, seguite da una metrica che disegna un proprio flow e un mood singolare che appartengono a Chiara in maniera genetica.  Questo pamphlet è densissimo di sequenze di versi molto ritmati, incentrati su specificità tecniche come rime baciate, assonanze-consonanze ed allitterazioni.  Questi  versi  vanno scanditi per bene, e quasi sembrano avere una figura ritmica ben precisa come quella del 4/4, tanto queste parole consentono un ascolto lineare, ma soprattutto un approccio semplice ed immediato. Un esempio forse può chiarire: “Barcollare tra il denotativo e il connotativo, acquadernare e squadernare, animare l'inanimato, vedere e non guardare, rendere fluorescenti le tinte pastello...”.   In medias res  parla fondamentalmente  d’amore, di morte (quella interiore magari dinanzi alle tante delusioni della quotidianità) e delle tante sciocchezze che vita pone sul cammino di tutti, quasi fossero tante (anche se estenuanti) prove che conducono alla maturità, qualunque essa sia, ovunque essa sia.

Chiara Evangelista è nata a Lecce nel 1997. Dopo aver conseguito la maturità classica, ha intrapreso gli studi giuridici presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano. Da sempre le sue passioni sono la musica, il cinema e la letteratura

Rare Rondini a Primavera di Vito Antonio Conte  - Poesia quella di Vito Antonio Conte carica di senso, o meglio di quel sentimento vitale che non arretra rispetto a niente e nessuno. I versi sono attraversati come un fiume in piena da sorrisi amari, sberleffi, e un impellente quanto mai sopito bilanciamento del ritmo in ogni parola usata, perché se la si deve dire tutta, è inutile biasciare, balbettare o peggio ancora essere fraintesi. Questa piccola raccolta poetica nonostante tutto (e fortunatamente grazie a tutto quello che esprime) e nonostante l’amarcord che la pervade, è un inno singolare alla vita, forse un invito al viaggio per non farsi sfuggire nulla e godere di tutto, per non avere rimpianti, rimorsi e inutili nodi alla gola!

Vito Antonio Conte è nato a San Pietro in Lama e vive a Lecce, siccome gli è toccato e siccome ha scelto. Laureato in giurisprudenza, rispetta il diritto, ma ama giocare di rovescio…

iQdB edizioni di Stefano Donno  (i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Sede Legale e Redazione: Via S. Simone 74 - 73107 Sannicola (LE)
Redazione - Mauro Marino
Segreteria Organizzativa – Dott.ssa Emanuela Boccassini (ema.boccassini@gmail.com)
Public Relations – Raffaele Santoro
Social Media Communications - Anastasia Leo, Ludovica Leo

mercoledì 17 maggio 2017

I quaderni del Bardo: Libri dell'editore in vendita online

I quaderni del Bardo: Libri dell'editore in vendita online

Stubhub: ecco l'allenamento perfetto per la stagione estiva dei concerti

CAZZETTE - Handful Of Gold (Official Video) ft. JONES

Phyno - Link Up [Official Video] ft. Burnaboy, M.I

YFN Lucci - Been Broke Before (Official Video)

NO SLEEP|OFFICIAL MUSIC VIDEO|WARNING CRINGEY|VEVO|

Can't say no ft faze deadsurge official music video VEVO)

Le divine. Le primedonne della lirica dal barocco al XXI secolo del prof. Renato Tomasino. Per Odoya dal 1 giugno 2017

E la “Divina” imbocca il suo mirabile filato discendente, a spezzatura dell’acme, con il caratteristico suo singulto alle note d’appoggio, i tendini della fronte vibranti, gli zigomi in rilievo, il lucore liquido nei grandi occhi, la “maschera” da dea che di quel canto fa il suo ritorno all’oltranza…Medea di sempre. Contrariamente alle opere descritte da Benjamin nel celebre saggio, l’opera lirica non è riproducibile. Muta ogni volta ed ogni volta è unica. Renato Tomasino racconta per la prima volta in un unico volume inedito le biografie delle più importanti performer della storia. Questo libro è dunque dedicato alle cantanti, soprattutto soprano che hanno unito tre aspetti: bravura, bellezza e capacità tecnica impeccabile, fino ad una sorta di apoteosi. Da quella Vittoria Archilei che diede origine al fenomeno nel divismo femminile, fino a Anna “The Great” Netrebko, che ha vinto nel 2017 l’international opera award come miglior cantante femminile, le appassionanti biografie delle star del melodramma tra sacrifici, gossip e rivalità. L’occasione era il matrimonio tra Cristina di Lorena con il granduca Ferdinando de Medici, la location la meravigliosa sala degli Uffizi, in quel 2 Maggio 1589 nel cantare un intermezzo sul “Potere della musica” Vittoria Archilei ascese per la prima volta al rango di “divina monodista”. Le cantanti “da Corte e da camera” dovevano a quei tempi battersi con l’abitudine di usare castrati en travesti per impersonare i ruoli femminili, usanza pervicace e forse del tutto abbandonata solo dopo la riforma gluckiana. Nel Settecento i ruoli virtuosistici vengono così assunti totalmente dalle divine del belcanto che divengono anche muse dei compositori. Sarà la musa di Händel, Francesca Cuzzoni, a scatenare una delle prime rivalità femminili che dividevano i loggioni  in vere e proprie fazioni. Il 6 giugno 1727, durante l’ultima replica dell’Astianatte di Giovan Battista Bononcini, la “Parmigianina” (Cuzzoni) e la divina Faustina Bordoni presero a tirarsi i capelli, distruggendo le costose acconciature e azzuffandosi come gatte… Davvero una performance memorabile. E se Mozart da giovanissimo venne folgorato dalle note sovracute di Lucrezia Agujari “la Bastardella” tanto da riportarle su pentagramma per raccontarle alla sorella Nannerl, sarà Rossini, nell’Ottocento a forgiare e definire le divine del canto lirico, arruolandole poi al Théâtre italien. Henriette-Clementine Meric-Lalande, Giuditta Pasta, Adelaide Borghi-Mamo, Olimpia Pelissier: se i nomi delle “rossiniane” ci dicono poco, nel Novecento lo divine diverranno icone di fama globale.
Basti pensare alla stella più vivida: Maria Callas. “Divina dai tre registri”, colei che “aveva il dramma nella voce”, la prima “soprano drammatico di agilità” viene qui indagata in tutte le tappe della sua carriera. Maria Callas duellò con Renata Tebaldi, venne ammirata da Leonard Bernstein, fece innamorare Onassis e incarnò l’ideale Medea di Pasolini. Una vita artistica incredibile, che Tomasino analizza andando oltre i gossip. Il rapporto con Pier Paolo Pasolini, per esempio, fu, contro ogni previsione, causa di una rinascita intellettuale per Maria e anche il regista si “innamorò” di lei fino a dedicarle dei versi tra i più belli mai scritti. Una delle divine più recenti, Anna Nebtrebko, venne notata, come in una fiaba, poco meno che ventenne mentre puliva il pavimento del teatro Marinskij dal Maestro Gergiev. Grazie alla sua voce sublime e alla presenza scenica in pochi anni è diventata “Anna La Grande” naturalizzata Viennese e contesa in tutti i teatri del mondo. Il divismo della Netrebko è arrivato al punto di richiamare l’attenzione del regista e coreografo Vincent Paterson (già regista di Mickael Jackson, Madonna e Björk) che nel 2003 ha voluto immortalarla nel video, strutturato sulla falsariga dei video pop, Anna Netrebko – The Woman. The Voice. Forse oggi le divine sono state eclissate dalle attrici, ma la storia della soprano “venuta dal freddo” dimostra come una Norma o una Regina della notte possano essere addirittura più indimenticabili dei personaggi di film hollywoodiani. Dopotutto, tra 200 anni, chi interpreterà più questi ruoli? Le interessanti storie delle divine qui raccontate, vanno lette anche nell’ottica del lascito della cultura italiana nell’ambito della lirica. Un primato secolare che stiamo forse perdendo, ma che di sicuro è bene conoscere e ricordare.

Renato Tomasino ordinario di Teatro presso l’Università di Palermo, direttore e fondatore del nuovo DAMS, Presidente e Fondatore del Laboratorio Universitario Multimediale e dell’annesso Archivio dello Spettacolo grazie a finanziamenti europei, è stato programmista RAI, regista filmico, critico teatrale del Giornale di Sicilia, critico cinematografico e condirettore delle riviste Filmcritica, Fiction, The Rope; redattore de L’Astrolabio, Prova Radicale, l’Acquario; collaboratore di Sipario, Rinascita, Nuove Effemeridi e dei quotidiani L’Ora, il Mediterraneo, l’Avanti. Già Membro del Consiglio del Teatro Biondo- Stabile di Palermo, consulente culturale del Teatro Nazionale Argentina di Roma ha pubblicato decine di monografie e la grande Storia del Teatro e dello Spettacolo (Palumbo 2001).

Il vino mistico di Esmail Fassih

martedì 16 maggio 2017

I quaderni del Bardo: Libri dell'editore in vendita online

I quaderni del Bardo: Libri dell'editore in vendita online

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Vivere e morire a levante di Alessio Viola (Besa editrice)



Fra i vicoli di Bari Vecchia si cresce in fretta, l’adolescenza bruciata in un pugno di anni da vivere pericolosamente, la scuola vera che si fa per strada, non sui banchi: succede così a Gabriele, a Mimmo e a tanti altri ragazzi, figli come loro di questo pezzo di sud sferzato dallo scirocco e dal maestrale, dove i clan della malavita locale tessono le loro attività sotto lo sguardo impotente e anzi accondiscendente delle istituzioni e degli uomini che dovrebbero garantire l’ordine cittadino. Qui comandano le famiglie, come quella dei Lacarbonara, il clan storico di Bari Vecchia, cui Mimmo appartiene per sangue e al quale anche Gabriele – suo amico da sempre – sta per essere affiliato. Traffici di droga e contrabbando di sigarette, tangenti su appalti pubblici, giri di prostitute pronte a soddisfare i vizi di clienti facoltosi e potenti: tutto, semplicemente tutto passa dalle mani dei clan, che hanno come interlocutori privilegiati ministri, politici e magistrati corrotti, insieme a imprenditori senza scrupoli come Ninni Melograno, il Re Mida della sanità pugliese, padrone dell’impero delle cliniche private e anfitrione prodigo e generoso, organizzatore di faraoniche feste cui prende parte tutta la Bari che conta. In questo mondo il desiderio di un’onesta normalità è poco più che una bestemmia e neppure l’amore fra Gabriele e Alessandra può aspirare a una tranquilla normalità. Lui un ragazzo del clan dei Lacarbonara, lei la bellissima figlia di uomo pieno di debiti da saldare a Nanuccio detto Naic, boss dei Legrottaglie e viscido spasimante della ragazza. Fra loro, fra Gabriele e Alessandra, c’è Nanuccio e il suo ricatto cui non ci si può ribellare. Il ricatto connaturato a un mondo che non ammette sgarri. Ambientato negli anni Novanta, nel pieno dell’epoca di Mani Pulite, Vivere e morire a levante apre uno squarcio su una realtà torbida e spietata, dove la corruzione e il malaffare diventano sistema. Dietro il filtro della finzione romanzesca emergono fatti realmente accaduti, lo specchio straordinariamente lucido di una Puglia e un’Italia dalle ferite cosparse di sale.

Alessio Viola è nato a Troia e vive a Bari. Laureato in filosofia, ha collaborato con “la Repubblica” e attualmente è editorialista del “Corriere del Mezzogiorno”, dorso pugliese del “Corriere della Sera”. Nei suoi interventi l’attenzione costante al lato oscuro delle città, agli intrecci fra malavita, politica e affari. Ha pubblicato numerosi libri, fra cui Il ricordo è un cane che ti azzanna (2010), Ti strappo e ti getto in pasto ai cani (2014) e Fidati di me fratello (2016). Inoltre, nel 2013 è uscito per Rizzoli il noir metropolitano Dove comincia la notte, successivamente tradotto e pubblicato in Francia con il titolo Celui qui ne dormait pas.

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