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mercoledì 8 novembre 2017
Esce domani 9/11/2017 Era il mio migliore amico di Gilly Macmillan (Newton Compton Edizioni)
Noah Sadler e Abdi
Mahad sono due amici inseparabili. Per questo motivo, quando il corpo di Noah
viene trovato in un canale di Bristol, il silenzio di Abdi è inspiegabile.
Perché non parla? Il detective Jim Clemo è appena tornato dopo un congedo
forzato che l’ha allontanato dal suo ultimo caso e la morte di Noah sembra
l’incidente perfetto con cui tenerlo occupato. Ma ben presto quello che
sembrava un gioco tra ragazzi finito molto male si trasforma in un caso che
accende il dibattito pubblico: Noah è inglese, Abdi un rifugiato somalo. La
tensione sociale, la paura e la rabbia cieca degenerano velocemente a Bristol,
mentre le due famiglie combattono per ottenere le risposte che cercano. Non
sanno quanto sarà lunga la strada per capire che cosa è successo davvero, né
sono preparate all’orrore che dovranno affrontare. Perché la verità spesso può
fare molto male…
Gilly Macmillan - È
cresciuta a Swindon e ha trascorso l’adolescenza nel Nord della California. Ha
studiato Storia dell’arte alla Bristol University e poi al Courtauld Institute
of Art di Londra. Ha lavorato al «Burlington Magazine» e alla Hayward Gallery
prima di mettere su famiglia. Da allora vive a Bristol con il marito e i tre
figli. Il suo romanzo d’esordio, 9 giorni, è stato un successo internazionale
tradotto in 14 lingue. La Newton Compton ha pubblicato anche La ragazza
perfetta e Era il mio migliore amico. Per maggiori informazioni, visitate la
sua pagina twitter
martedì 7 novembre 2017
lunedì 6 novembre 2017
Corpi impuri - Il tabù delle mestruazioni di Marinella Manicardi con la postfazione di Giancarla Codrignani (Per Odoya dal 9 novembre 2017)
Questo libro nasce da
uno spettacolo teatrale che si sviluppa da una domanda: perché il sangue che
fuoriesce dalla ferita del costato di Cristo è stato assurto di simbolo della
vita, mentre quello che fuoriesce dalla vagina delle donne è stato stigmatizzato
e considerato impuro per secoli? L’attrice, autrice e regista Marinella
Manicardi indaga su uno degli ultimi tabù, sfornando un testo attuale,
divertente e ricco di informazioni che dalla preistoria ci portano fino nel
futuro, passando per i tavoli anatomici e le rappresentazioni sacre.
Con l’aiuto di Carlo
Flamigni, già direttore del il servizio di Fisiopatologia della Riproduzione e
dell’Istituto di Ostetricia e Ginecologia dell’Universita di Bologna, l’autrice
scopre come tutto ciò che riguarda il funzionamento dei genitali femminili sia
una scoperta recentissima. Sessant’anni fa la luna non era così lontana
dall’essere raggiunta, eppure le mestruazioni erano ancora in gran parte un
mistero.
Il fatto che ancora
oggi il sangue negli spot pubblicitari sia di colore blu per non urtare la
sensibilità degli spettatori (i, al maschile) è la punta dell’iceberg di una
storia antica, tutta politica, di sottomissione del principio femminile a
quello maschile.
Eppure la fertilità e
la madre terra nell’antichità erano venerate e il simbolo della vagina compare
in tutte le antiche religioni. Ma se le Yoni tantriche, le Baubo greche o le
veneri willendorfiane, antichissimi simboli di fertilità, sono state scalzate
dalle immagini dei santi e di Gesù, quello che è successo alla donna nei secoli
è stato molto peggio. Forse la vergogna, il disagio, lo sporco e il disprezzo
per la donna mestruata sono una delle ultime propaggini della persecuzioni
delle streghe. Per questo Manicardi consiglia l’illuminante lettura del Malleus
Maleficarum.
Il libro è completo di
un excursus sulle scoperte scientifiche relative all’anatomia femminile da Leonardo a Giovanni Antonio
Galli; un’originalissima storia sociale dell’assorbente; informazioni complete
sulla storia della contraccezione e alcuni fatti culturali annessi fino a
snocciolare le leggi (speriamo in evoluzione) che riguardano il periodo mensile
femminile. Non contenta del fuoco di fila di informazioni su questo fatto, che
riguarda miliardi di individui umani, l'autrice sfodera la sua verve teatrale,
divertendo il lettore con i mille nomi alternativi delle mestruazioni e gli
altri mille modi per dissimulare un fatto naturale come la riproduzione stessa.
Il libro che tutte le quattordicenni dovrebbero leggere, il libro che dice fuori
dai denti che inorridire di fronte al sangue mensile, tanto da non volerlo
nemmeno immaginare, è un campanello d’allarme: siamo forse ancora una società
misogina? Forse, prima di andare su Marte, l’essere umano potrebbe apprendere a
rispettare la fonte della vita e le sue manifestazioni.
Marinella Manicardi Ha
debuttato in teatro a Bologna, diretta da Luigi Gozzi, con cui ha condiviso la
direzione artistica del Teatro delle Moline, raccontata in Trent’anni dopo: il
Teatro delle Moline (Edisai 2006). Ha registrato sceneggiati radiofonici,
diversi Racconti di mezzanotte e tenuto laboratori teatrali. È autrice di Luana
prontomoda (2005) e Corpi impuri (2011) per il Festival Filosofia di Modena. Da
quest’ultimo spettacolo è nata l’idea del presente pamphlet. Del suo lavoro di
attrice ha scritto Paolo Puppa ne La voce solitaria (Bulzoni 2010). Per
Pendragon, insieme a Federica Iacobelli, ha pubblicato nel 2013 La Maria dei
dadi da brodo.
venerdì 3 novembre 2017
giovedì 2 novembre 2017
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