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martedì 19 giugno 2018
Aglio, olio e assassino di Pino Imperatore (DeA Planeta Libri)
Nell’affascinante
quartiere di Mergellina, Francesco e Peppe Vitiello gestiscono la premiata
trattoria Parthenope, dispensando buoni piatti e aneddoti ancor più saporiti.
L’ispettore Gianni Scapece, amante della cucina non meno che delle donne,
lavora nel commissariato appena aperto di fronte al locale e dove si racconta
che viva il fantasma di una vedova allegra. Per lui è un ritorno a casa, perché
in quel quartiere ci è nato, e nell'ospitalità dei Vitiello ritrova il calore e
la veracità che aveva perduto. Nelle settimane che precedono il Natale, però,
Napoli è scossa dall'omicidio di un ragazzo, il cui corpo viene letteralmente
“condito” dall'assassino con aglio, olio e peperoncino. Perché un rituale così
macabro? Quale messaggio nasconde? Per trovare la risposta, l’ispettore dovrà
scavare tra simboli, leggende e credenze della cultura partenopea, aiutato
dalla tenacia del suo capo, il commissario Carlo Improta, e dalle scoppiettanti
intuizioni dei Vitiello.
In un romanzo che
mescola con sapienza la commedia e l’indagine poliziesca, Pino Imperatore
dirige un formidabile coro di passioni e allegria, di bassezze e colpi di
genio. Un’avvincente corsa contro il tempo, con uno straordinario, pirotecnico
finale.
Pino Imperatore è nato
a Milano nel 1961 da genitori emigranti napoletani e vive in Campania dall’infanzia.
È autore di quattro romanzi, oltre che di opere teatrali e racconti. Ha vinto i
maggiori premi italiani per la scrittura umoristica.
Bella zio. Il romanzo di formazione di Beppe Bergomi di Andrea Vitali (Mondadori Electa)
Nelle parole di Andrea
Vitali, cui Bergomi ha affidato il compito di raccontarla, una vita mitica si
trasforma in un romanzo della commedia umana di cui egli è il maestro insuperato
nella narrativa italiana. "In quegli anni più di qualcuno fu tentato dal
pensiero di avvicinarsi a me e controllare se i baffi che portavo fossero veri
o posticci. Erano veri naturalmente e nessuno mai tentò di controllare se
invece fossero incollati come volessi dimostrare più anni di quelli che avevo.
Erano baffi e basta."
A 16 anni Beppe
Bergomi, con quei folti baffi, sembrava già un adulto: lo chiamavano “zio” e
tale è rimasto nella memoria dei tifosi. La sua parabola agonistica prende
avvio nella tranquilla realtà dell’hinterland milanese, in una famiglia
semplice, tra le scuole dalle suore e il tempo libero all’oratorio, sempre con
la palla al piede. Un’infanzia normale nell’Italia degli anni ‘60. Beppe è
quello che definiremmo un bravo ragazzo, non certo un bad boy che cerca nel
calcio il riscatto sociale. Ha un incredibile talento naturale, eppure la sua
famiglia sembra non accorgersene: neppure quando, nel 1977 – appena
quattordicenne – esordisce nel campionato giovanissimi e per la prima volta
firma un contratto da giocatore professionista. Il seguito è una storia nota:
Beppe salirà sul podio più alto da campione del mondo a soli 18 anni, con la
maglia della nazionale. Una carriera folgorante e un alquanto inusuale
attaccamento alla maglia nerazzurra lo hanno fatto entrare nella mitologia del
calcio italiano. Per contro, nelle parole di Andrea Vitali, cui Bergomi ha
affidato il compito di raccontarla, una vita mitica si trasforma in un romanzo
della commedia umana di cui egli è il maestro insuperato nella narrativa
italiana. Nulla gli sfugge nel dare voce alla sobrietà e intelligenza dell’ex
campione: tra ironia e paradosso, aneddoti di costume, successi e dolori,
Vitali ci fa rivivere gli esordi del calciatore, ma anche una stagione passata
dell’Italia, quasi fossimo lì pure noi. A distanza di anni, confrontandosi
anche con un consulente in psicologia sportiva, Beppe Bergomi ha ripercorso con
la memoria le vicende dell’infanzia e della formazione, realizzando quanto
l’agonismo sia stato una formidabile scuola di vita. Ed è arrivato a concludere
che “alla meta non ci si arriva mai da soli, e alla fine scopri che l’obiettivo
di squadra valorizza anche il tuo obiettivo individuale”.
Il tempo di un Caffè - On the road Book Tour. A partire da oggi 19 giugno 2018 a Lecce, nel Salento e oltre…
In giro ormai si dice di tutto e ancora di più nel
mondo dell’editoria. Si legge poco, male, colpa della scuola, della famiglia,
delle istituzioni, colpa del progresso social/tecnologico che impoverisce il
linguaggio, crea disturbi dell’attenzione, rende meno intelligenti e più
“iconomaniaci”. Basterebbe aggiungere un pizzico del pensiero di Zygmunt Bauman
sul senso della deriva post moderna in cui ci troviamo cha a causa di
globalizzazione, iper/capitalismo e turbo-industrializzazione robotica, insomma
il progresso tecno/scientifico, continua a produrre senza sosta rifiuti
umani fuori dai giochi di etica, legalità e tutela sociali. E in questa corsa
alla sopravvivenza dove sono finiti i momenti di relax da concedersi, per
ripartire con più sprint nelle nostre ansiolitiche giornate? In tutto questo
rincorrere di impegni, scadenze, lavoro, che cosa c’è rimasto per staccare un
po’ la spina se non … il tempo di un caffè? Da sempre momento smart di
convivialità dove possono nascere anche grandi idee e collaborazioni la pausa
caffè o coffee break è divenuto qualcosa di insostituibile. E allora ecco che
la casa editrice I Quaderni del Bardo Edizioni aggiunge un ulteriore tassello
al suo progetto di comunità letteraria con questa idea di relax culturale con
il progetto “Il tempo di un Caffè - On the road Book Tour” dal 19
giugno 2018 a Lecce, nel Salento e oltre… L’editore Stefano Donno
mettendosi on the road si dedicherà (e dedicherà a quanti vorranno aderire agli
incontri) il tempo di un caffè (o meglio quattro chiacchere e un caffè
ogni volta in un contenitore diverso) con i suoi autori e proponendo ad ogni
appuntamento un libro del catalogo della casa editrice. L’idea nasce dal
desiderio (perfettamente in linea con le azioni editoriali della casa editrice)
di coinvolgere sempre più variegate comunità di lettori in contesti altri
rispettando l’ “eco-compatibilità” e il regolare corso della quotidianità di
tutti. Il 19 giugno 2018 dalle 18,30 e non oltre le 19,30 l’editore si
prenderà un caffè con la sua autrice Marta Vigneri autrice per i Quaderni
del Bardo Edizioni del libro dal titolo “Sideralgia” al Bar Astoria di Piazza
Italia 28 a Lecce (LE). Coloro che vorranno incontrarli saranno i
benvenuti al loro tavolino da … caffè!
“Marta Vigneri nel suo Sideralgìa ( la raccolta con
cui si affaccia alla poesia pubblicata per i tipi de i Quaderni del Bardo
di Stefano Donno) scrive versi in cui un’ alta speculazione filosofica si
specchia nell’ immanenza di una vita quotidiana e dei suoi esseri che sprecano
tutte le possibilità per renderla migliore. Marta parte da fondati presupposti
filosofici per scrivere la sua poesia che guarda con consapevolezza alle
lesioni e alle ferite del divenire. In ogni verso vengono nominate le ferite e
le lesioni. La speculazione filosofica per fortuna non è fine a se
stessa. La poetessa pensa e allo stesso tempo dà concretezza alle parole
che lacerano la pagina come graffi che vogliono intenzionalmente incidere segni
sui corpi stanchi degli uomini che lentamente stanno navigando ( o naufragando)
verso una grande deriva. È carnale la parola filosofica di Marta Vegneri
e la sua poesia ha una fisicità corporea che il lettore tocca quando la legge.”
(Nicola Vacca su Zona di Disagio)
iQdB edizioni di Stefano Donno (i Quaderni del Bardo
Edizioni di Stefano Donno)
Sede Legale e Redazione: Via S. Simone 74 - 73107
Sannicola (LE)
Info Link - http://www.iquadernidelbardoed izioni.it/
lunedì 18 giugno 2018
Le donne di Rossini. Nate per vivere e regnar di Roberta Pedrotti con la PREFAZIONE GIANFRANCO MARIOTTI - (In uscita il 28 Giugno 2018 per Odoya edizioni)
A centocinquant’anni dalla morte, la
direttrice (e fondatrice) de L’Ape musicale dedica il suo primo libro a
Gioacchino Rossini o meglio alla componente femminile della sua vita e,
soprattutto, della sua opera. A partire dalla madre, Anna Guidarini, che fu sua
tenera confidente e lo incoraggiò nei primi periodi della sua carriera,
l’autrice ripercorre l’universo femminile dell’esimio compositore.
Tra le muse spiccano
Isabella Colbran, che sposò e volle a Venezia per l’interpretazione della prima
di Semiramide; Carolina Bassi, Teresa Belloc (prima Ninetta de La Gazza Ladra),
Violante Camporese intorno alla voce della quale Rossini creò il personaggio di
Bianca in Bianca e Falliero e ancora
Giacinta Canonici prima Berenice nell’Occasione fa il ladro; Lorenza
Correa prima Zenobia di Aureliano in Palmira, Adelaide Malanotte specializzata
in ruoli en travesti, le sorelle Marchisio, Marietta Marcolini (Ciro in
Babilonia, La pietra del paragone con cui debutta alla Scala) e infine
l’eccelsa Giuditta Pasta (ma ce ne furono anche altre!). Il grande musicista si
avvale da subito che la peculiarità del canto femminile è accostabile al timbro
dei castrati ed ha il pregio di fornire un ulteriore registro. Le donne,
nell’opera di Rossini, sono parte essenziale di una poetica innovativa, prova
ne è la creazione dei personaggi. Donne che anche nella malasorte riescono a
persuadere e “eterodirigere” la volontà altrui come l’Isabella de L’italiana in
Algeri, personaggio libero e erotico che stregherà il grande pubblico, almeno
fino alla censura che obbligherà Rossini a rivedere il testo… Oppure
l’indomabile Desdemona che perfino nella morte suggella l’estrema libertà di
fronte agli uomini (prima il padre, il marito in seguito). E la virtuosa Rosina
che resta nella storia come “vipera” grazie a un’aria immortale, benché non
agisca come “la più tremenda” delle donne rossiniane. Ma le sfaccettature della
femminilità sono toccate tutte dall’artista e Pedrotti si concentra anche
sull’Angelina (Cenerentola) che raccoglie in sé le doti contrastanti della la
dolce e generosa innocenza e l’innata, regale grandezza. E via con la semidivina
Zenobia (Aureliano in Palmira); la realmente magica Armida o la sensuale
Matilde di Shabran… Oppure il “Don Giovanni in gonnella”, ovvero Fiorilla del
Turco in Italia… Non solo un catalogo ragionato di muse e personaggi, ma anche
un valido spaccato su usi e costumi dell’epoca che per Rossini costituivano
materia da interpretare e spesso rivoluzionare. Le donne di Rossini spessissimo
sono state personaggi innovativi, capaci di creare contraddizioni, farsi
ricordare e stravolgere la morale corrente. Per questo il volume, riccamente
illustrato grazie all’apporto dell’archivio del Rossini Opera Festival, è
imperdibile per tutti gli appassionati (e le appassionate, of course)
dell’Opera. Roberta Pedrotti, critico musicale, fondatrice e direttore della
testata online L’Ape musicale, si è laureata in drammaturgia musicale
all’Università di Bologna. All’attività giornalistica affianca la ricerca
musicologica, l’impegno per la valorizzazione e la formazione di nuovi talenti
con concorsi di canto e master, nonché la direzione artistica di eventi fra cui
l’annuale concerto dedicato alla memoria del tenore Giacinto Prandelli a
Lumezzane (BS).
Gianfranco Mariotti,
pesarese, è dal 2018 presidente onorario del Rossini Opera Festival,
manifestazione nata da una sua felice intuizione nel 1980 e che ha retto come
sovrintendente fino al 2017.
I figli di Dio di Glenn Cooper (Nord)
Manila, Filippine.
Nausea, mal di testa, uno svenimento: per sapere di cosa si tratti, Maria, una
sedicenne che vive in una baraccopoli, affronta la lunga attesa per essere
visitata da un medico volontario. La diagnosi è semplice: Maria è incinta. Ma
le circostanze di quella gravidanza sono eccezionali… Maria infatti è ancora
vergine. Gort, Irlanda. Da alcuni giorni, fuori della casa della famiglia
Riordan, c'è una fila di persone raccolte in preghiera. Vogliono un’unica cosa:
vedere e toccare la giovane Mary, una sedicenne in attesa di un bambino. E
vergine. Lima, Perù. L’arcivescovo della diocesi sudamericana manda un
messaggio urgente al Vaticano: uno sperduto villaggio di montagna sta
diventando meta di pellegrinaggi, perché si è sparsa la voce che lì viva una
sedicenne, vergine, incinta. Il suo nome è María. Sconcertato, il papa decide
di affidare a Cal Donovan il compito d’incontrare le tre vergini per capire se
quello che è successo sia un miracolo autentico. E Cal si mette subito in
viaggio. Prima parla con la ragazza filippina, poi con quella irlandese.
Entrambe sono disorientate e confuse. E hanno un altro punto in comune: qualche
tempo prima, mentre tornavano a casa, tutte e due sono state accecate da una
luce abbagliante e hanno sentito una voce dire: «Sei stata scelta». Poi Cal
vola in Perù, ma non riuscirà a incontrare l’ultima Maria: la ragazza è scomparsa.
E, nel giro di poche ore, anche delle altre due vergini si perdono le tracce.
Cosa sta succedendo? Chi ha preso le tre ragazze? Mentre il mondo s’interroga
sulla loro sorte, Cal intuisce che forze oscure, fuori e dentro il Vaticano,
hanno messo in moto un piano per destabilizzare dalle fondamenta il papato di
Celestino VI. E lui è l’unico che può sventare la più grande minaccia che
incombe sulla Chiesa di Roma dai tempi della riforma protestante…
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