A centocinquant’anni dalla morte, la
direttrice (e fondatrice) de L’Ape musicale dedica il suo primo libro a
Gioacchino Rossini o meglio alla componente femminile della sua vita e,
soprattutto, della sua opera. A partire dalla madre, Anna Guidarini, che fu sua
tenera confidente e lo incoraggiò nei primi periodi della sua carriera,
l’autrice ripercorre l’universo femminile dell’esimio compositore.
Tra le muse spiccano
Isabella Colbran, che sposò e volle a Venezia per l’interpretazione della prima
di Semiramide; Carolina Bassi, Teresa Belloc (prima Ninetta de La Gazza Ladra),
Violante Camporese intorno alla voce della quale Rossini creò il personaggio di
Bianca in Bianca e Falliero e ancora
Giacinta Canonici prima Berenice nell’Occasione fa il ladro; Lorenza
Correa prima Zenobia di Aureliano in Palmira, Adelaide Malanotte specializzata
in ruoli en travesti, le sorelle Marchisio, Marietta Marcolini (Ciro in
Babilonia, La pietra del paragone con cui debutta alla Scala) e infine
l’eccelsa Giuditta Pasta (ma ce ne furono anche altre!). Il grande musicista si
avvale da subito che la peculiarità del canto femminile è accostabile al timbro
dei castrati ed ha il pregio di fornire un ulteriore registro. Le donne,
nell’opera di Rossini, sono parte essenziale di una poetica innovativa, prova
ne è la creazione dei personaggi. Donne che anche nella malasorte riescono a
persuadere e “eterodirigere” la volontà altrui come l’Isabella de L’italiana in
Algeri, personaggio libero e erotico che stregherà il grande pubblico, almeno
fino alla censura che obbligherà Rossini a rivedere il testo… Oppure
l’indomabile Desdemona che perfino nella morte suggella l’estrema libertà di
fronte agli uomini (prima il padre, il marito in seguito). E la virtuosa Rosina
che resta nella storia come “vipera” grazie a un’aria immortale, benché non
agisca come “la più tremenda” delle donne rossiniane. Ma le sfaccettature della
femminilità sono toccate tutte dall’artista e Pedrotti si concentra anche
sull’Angelina (Cenerentola) che raccoglie in sé le doti contrastanti della la
dolce e generosa innocenza e l’innata, regale grandezza. E via con la semidivina
Zenobia (Aureliano in Palmira); la realmente magica Armida o la sensuale
Matilde di Shabran… Oppure il “Don Giovanni in gonnella”, ovvero Fiorilla del
Turco in Italia… Non solo un catalogo ragionato di muse e personaggi, ma anche
un valido spaccato su usi e costumi dell’epoca che per Rossini costituivano
materia da interpretare e spesso rivoluzionare. Le donne di Rossini spessissimo
sono state personaggi innovativi, capaci di creare contraddizioni, farsi
ricordare e stravolgere la morale corrente. Per questo il volume, riccamente
illustrato grazie all’apporto dell’archivio del Rossini Opera Festival, è
imperdibile per tutti gli appassionati (e le appassionate, of course)
dell’Opera. Roberta Pedrotti, critico musicale, fondatrice e direttore della
testata online L’Ape musicale, si è laureata in drammaturgia musicale
all’Università di Bologna. All’attività giornalistica affianca la ricerca
musicologica, l’impegno per la valorizzazione e la formazione di nuovi talenti
con concorsi di canto e master, nonché la direzione artistica di eventi fra cui
l’annuale concerto dedicato alla memoria del tenore Giacinto Prandelli a
Lumezzane (BS).
Gianfranco Mariotti,
pesarese, è dal 2018 presidente onorario del Rossini Opera Festival,
manifestazione nata da una sua felice intuizione nel 1980 e che ha retto come
sovrintendente fino al 2017.
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